Siria: nuove accuse di Amnesty… ma non indipendenti
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 48/15 del 22 maggio 2015, Santa Rita
“Secondo un nuovo rapporto pubblicato oggi da Amnesty International, il terrore allo stato puro e sofferenze insopportabili costringono molti abitanti di Aleppo a vivere sottoterra per sfuggire agli incessanti bombardamenti aerei delle forze governative contro i quartieri occupati dall’opposizione.
Il rapporto, intitolato “Morte ovunque: crimini di guerra e altre violazioni dei diritti umani ad Aleppo” descrive gli orrendi crimini di guerra e le altre violazioni commesse ogni giorno nella città da governo e gruppi armati d’opposizione” (da Avvenire e Fatto Quotidiano)
In proposito alcune semplici osservazioni:
La prima evidenza è che le vittime della guerra siriana sono tante, troppe. Ma anche che le accuse di AMNESTY sono fornite da fonti dai ribelli, le stesse inspiegabilmente usate dall’ Onu, da tutti i media occidentali e dei paesi del Golfo.
La seconda evidenza è che il rapporto mette tutto sullo stesso piano e omette parecchie circostanze.
La terza evidenza è che comunità internazionale si dice ‘scioccata’ per le vittime civili ma lei stessa parte del problema. La comunità internazionale in fatti, non è neutrale ma belligerante. Essa parteggia e sostiene attivamente una delle parti in conflitto: gli aggressori. Così Amnesty fa la contabilità delle vittime ma non specifica proporzioni e motivazioni. Non lo fa per una semplice ragione: non è realmente indipendente. Nella sua attività, alterna campagne obiettive ad altre funzionali alla retorica della ‘comunità internazionale’. L’organizzazione essendo legata fortemente al Dipartimento di Stato USA) segue la politica USA.
Ci si dice, giustamente scioccati. Ma cosa ci si aspetta in una guerra disumana dove avviene che ISIS uccida in un giorno in una unica località 600 persone e poi le butta in un pozzo?
E gli altri gruppi usati nel ‘conteggio’ per ‘pareggiare le responsabilità’ tra le due parti, non sono da meno.
Sì, c’è un’aggressione contro la Siria e negli scontri ci sono morti. E’ triste ma non è incomprensibile: cosa si fa in una guerra se non bombardare? Un quartiere viene bombardato da una certa località in mano ai terroristi piazzati tra la popolazione civile: l’esercito siriano risponde.
Due sono le opzioni: 1) Non si interviene ed allora aumentano i tiri dei miliziani e aumentano i morti nei quartieri governativi. 2) Si interviene: aumentano i morti nei quartieri occupati dai terroristi.
Non si fa che denunciare che muore quotidianamente gente ma cosa dovrebbe fare il governo siriano in preda ad una endemica carestia di forze? Chi punta il dito accusatore lo dica, chiarisca le motivazione degli uni e degli altri e prospetti una soluzione…
Ma gli ipocriti tengono la conta dei morti ma non dicono cosa fare. Nel frattempo ‘la Comunità Internazionale’ fa in modo che aumenti la pressione armata dei terroristi…non è un controsenso?! E’ un circolo vizioso fatto di aggressioni e accuse all’aggredito. In definitiva, nella migliore delle ipotesi accade (come ha fatto Amnesty) che si metta sullo stesso piano aggressori ed aggrediti .
Chi accusa è lo stesso ‘mondo’ che ha giustificato l’inutile bombardamento ‘strategico’ di Dresda (causò 200.000 morti in una sola notte). Per non parlare dell’inutile massacro di Hiroshima e Nagasaki. E più recentemente: Quanti morti ha causato l’inutile guerra irachena o quella libica? Ma il mondo in questi casi falsamente giustificò: queste guerre sono avvenute perchè ‘serviva per …’
Qui si vede l’importanza del linguaggio e la grande responsabilità dei leaders politici e dei media anche dei meno schierati verso ciò che succede. Non sono ingenui: loro sanno. Ma non dicono la verità che è dentro ciò che succede.
Sono inscusabili: se veramente si volesse la verità basterebbe lasciar parlare i siriani, leggere l’ intervista al Dr Nabil Antaki ascoltare i racconti della gente comune.
Cosa pensano che sta succedendo in Siria? E’ in corso una guerra dove terroristi da tutto il mondo compiono i loro crimini. Una guerra senza regole, una mattanza: a patirne è la popolazione civile e i suoi figli in armi.
Ma c’è chi si strappa le vesti. Lo può fare Amnesty ma chi è responsabile direttamente del perdurare della guerra non può usare dati numerici distogliendoli dal loro vero significato.
E’ possibile una guerra senza morti? Magari. E’ sconcertante che gli organismi internazionali non sanzionano gli assassini premeditati dei terroristi ma puntano il dito accusatore solo sull’esercito siriano che interviene per limitare questi assassini.
I benpensanti spieghino, infine. come una bomba a frammentazione sia meno distruttiva di una ‘barrel bomb’ e degli esplosivi che vengono fatti scoppiare nei tunnel o di quelli portati addosso dai kamikaze nelle scuole.
Quanta ipocrisia da parte di chi giustifica ed alimenta l’attacco dei terroristi ed ha la chiave di tutto! Da parte di chi ha la chiave per far cessare la guerra.
I morti sono morti loro, sono i morti dei siriani e non dei terroristi! Loro li stanno piangendo e non i terroristi che tolgono acqua ed elettricità ad Aleppo togliendo ad un intero popolo il diritto di vivere… in nome di cosa? E per cosa?!
Io non so se vengono usate questo tipo di armi rudimentali, le cosiddette ‘barrel bomb’. Ma si scelga, diamine, apertamente: o per la guerra o per la pace . Non si disquisisca sulle bombe più o meno intelligenti …
Si dicono schioccati … ed allora facciano finire la guerra subito e chiedano con un referendum ai siriani cosa vogliono! Ma i potenti, così facendo, esaudiranno la loro irrefrenabile e sanguinaria voglia di democrazia che stermina i popoli?
Naturalmente loro non faranno niente di tutto questo.
Segnalato da Siriapax