Siria: false notizie e vere tragedie
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 73/15 del 25 settembre 2015, Sant’Aurelia
Padre Daniel: “La pace in Siria sembra più lontana e l’opinione pubblica ancora più accecata…”
Lettera da Qara, venerdì, 11 settembre 2015
Tempesta nel deserto
Per tre giorni siamo stati sotto la polvere. Giovedì si è schiarito un po’. Non c’era sole, ma solo un bel banco di nebbia con polvere che penetrava dappertutto, anche nelle nostre camere. E se il sole nel pomeriggio si faceva vedere per un attimo, sembrava piuttosto la luna, cioè una macchia rotonda bianca senza irradiazione. Nessuno qui lo ha mai sperimentato, nonostante il fatto che abbiamo già avuto molte tempeste. Era come una versione indebolita del flagello delle locuste prima dell’esodo del popolo ebraico dall’Egitto. Si poteva scrivere un messaggio con il dito nella sabbia infiltrata che si trovava dappertutto. Qui si dice che la maggior parte della sabbia arriva dall’Arabia Saudita, da dove proviene anche la maggior parte dei terroristi. L’unica consolazione: in Arabia Saudita sembrano esserci ora il maggior numero di conversioni alla fede cristiana. I media occidentali vedevano nella tempesta di sabbia ancora qualcosa di positivo, nel senso di: “la tempesta della sabbia ha il vantaggio che l’esercito non può bombardare”. E’ vero che l’esercito non può bombardare i terroristi e cosi questi ultimi possono continuare liberamente le loro abominevoli azioni e occupare nuove aree…
Aspettando con impazienza le macchine per la produzione delle candele
Nel mese di giugno di quest’anno abbiamo fatto esperienza in Libano con due macchine per fare le candele e abbiamo imparato il mestiere. A causa delle molte interruzioni di corrente in Siria, le candele sono molto richieste. Ci sono già alcune organizzazioni che sono pronte a comprare tutta la nostra futura produzione di candele. Volevamo già iniziare la produzione in Libano e poi venire in Siria con le macchine, ma ogni volta c’erano difficoltà impreviste. Solo adesso tutto è finalmente in ordine per la trasporto delle macchine in Siria. L’idea è di cominciare subito la produzione delle candele per poter reclutare anche qualche operaio, affinchè essi possono mantenere le loro famiglie invece di fuggire dal paese. La distribuzione di cibo, indumenti e altri beni continua, ma ci impegniamo sempre di più per creare posti di lavoro. Tutto si svolge lentamente, ma in modo regolare. C’è ancora tanto bisogno. Comunque vogliamo ringraziare tutti i benefattori, che ci hanno permesso di acquistare queste due macchine. Speriamo di essere in grado di informarvi di più la prossima settimana.
Le vittime degli “amici della Siria”
Vogliamo esprimere il nostro ringraziamento e stima per tutte le persone, individui o gruppi, che vogliono offrire un aiuto sincero e generoso per trovare soluzioni creative e umanitarie per i rifugiati. Tuttavia, finché non ci sia la volontà di affrontare la realtà, la situazione solo peggiorerà. Infatti, si tratta di un crimine organizzato. I rifugiati sono le vittime dei crimini intenzionali dei paesi chi si sono schierati contro la Siria dall’inizio. E questi crimini continuano non-stop. Il 5 settembre, a Parigi c’è stata una manifestazione nominalmente in solidarietà con i rifugiati. In realtà, tutto è stato organizzato dalla cosiddetta “opposizione”, che non vuole altro che distruggere la Siria ulteriormente e consegnarla alle potenze occidentali. Quindi, arriveranno ancora tanti altri rifugiati di più.
Ci sono sempre stati rifugiati e ci saranno sempre. Inoltre, è un diritto umano di scegliere in libertà dove vivere e dove lavorare. Eppure quello che vediamo ora accadere in Europa è disumano. Decine di migliaia di uomini hanno un solo desiderio: fuggire dalla morte. Inoltre, tanti muoiono o di esaurimento, o di soffocamento, annegamento o sono assassinati. I nostri media mostrano in dettaglio questa tragedia. Tuttavia noi vogliamo continuare a denunciare la causa: si tratta di una intenzionale criminalità organizzata. Il presidente francese, François Hollande ha ancora ripetuto in una sola frase tutte le bugie sulla Siria: il Presidente della Siria è colpevole di tutto, lui massacra il suo popolo ! Ma Hollande non parla invece dei terroristi e di Daesh sostenuto (allenato, pagato e armato) dall’occidente in Siria !
La situazione dei “rifugiati” rinforza Hollande nel suo discorso. Se i paesi “amichevoli” riescono ad inserire i loro terroristi tra i rifugiati in modo inosservato, essi possono arbitrariamente usare questi terroristi contro i paesi a loro scelta. Se si vuole arrestare il flusso di profughi, dobbiamo fermare gli attacchi criminali e denunciare i bugiardi. Il 24 febbraio 2012, il club di auto-proclamati “amici della Siria” ( Stati Uniti, UE, Arabia Saudita, Qatar, Turchia, Francia…) ha cominciato con la distruzione sistematica della Siria. Si sono riuniti in Tunisia, Turchia, Doha, Londra, Parigi…. Cina e Russia hanno ringraziato per l’invito e saggiamente non hanno partecipato. Il momento è venuto che organizzino loro un club degli “amici delle vittime” di questo gruppo malefico.
Il piccolo Ayan Kurdi
Quando tutti i mezzi di comunicazione occidentali mostrano e commentano per due giorni consecutivi sempre la stessa immagine emozionale, si può già sospettare che questa immagine non solo avrà buoni effetti ma anche può essere abusata. Questo Ayan Kurdi, un bimbo siriano di 3 anni annegato, viene trovato il 2 settembre con la faccia nella sabbia sulla spiaggia di Ali Hoca, Bodrum, Turchia. Un’immagine straziante ed emozionale. Prima, vogliamo esprimere le nostre sincere condoglianze per la sofferenza indescrivibile dei genitori e della famiglia, – se è tutto vero quello che i media vogliono farci mostrare -.
Diffondere in tutto il mondo questa particolare immagine del bambino annegato sembra essere una mezza verità. Infatti, la seconda parte delle immagini mostra paramilitari turchi e un fotografo, e a poco distanza alcune persone che stanno sguazzando nell’ acqua del mare. E’ chiaro che l’immagine è stata manipolata, anche perchè il bambino si trova in posizione perpendicolare alle onde. Il corpicino del bambino non può mai essere stato portato a riva in tal modo: un corpo trasportato dalle onde segue automaticamente la stessa direzione delle onde. Dunque è chiaro che hanno messo il bambino in tal posizione solo per le foto. Tutte le guerre moderne sono state giustificate da mostruose bugie emotive. Colin Powell lascia una bombola di gas esplodere e lo trasforma in un video per mostrare che l’Iraq utilizza armi chimiche. Il Presidente Bush parla di una minaccia mondiale causata da Iraq per la presenza di armi di distruzione di massa. La nostra NATO dimostra un colonnello Ghadhaffi che sta per ammazzare il suo popolo. E per il presidente siriano hanno prodotto un video dove si vede Assad bagnato dal sangue del suo stesso popolo. I media sono capaci di trasformare queste bugie in una perfetta veste giornalistica. Nel frattempo, tutti potevano sapere che sia Irak, Libia e Siria erano paesi ricchi con una società armoniosa… finché gli imperialisti occidentali vi hanno creato un inferno di fatto, con l’aiuto delle bugie qui sopra elencate.
Una girandola
I nostri più autorevoli giornalisti seguono in modo esemplare la linea politicamente corretta. Mark Vance ha adattato il suo articolo all’attuale opinione pubblica: cioè: la nostra società occidentale è così buona e attraente che tutti vogliono esserci. Infatti, é vero che la nostra società occidentale con tutti i suoi pseudo-valori attuali sia in piena fioritura. Fantastico eh! La prova: basta guardare le decine di migliaia di profughi provenienti dal Medio Oriente che improvvisamente hanno scoperto il nostro paradiso. Non ti preoccupare degli stranieri (il termine “riflesso xenofobo” fa giornalisticamente più impressione). La presenza dei profughi prova tutto! Questo è il testo ideale per un primo ministro che si sta preparando per le prossime elezioni… come una girandola sul campanile della Chiesa.
Un modello di un piano razionale e diplomatico è stato offerto da uno dei nostri politici più autorevoli, Mark Eyskens, professore emerito, ex-primo ministro e ministro di stato. Cioè Mark Eyskens presenta dieci proposte per il problema dei rifugiati (deredactie.be, 7 settembre 2015). Mark Eyskens inizia con quello che vive di più nel cuore della popolazione: il crimine dei trafficanti di uomini e la mancanza di solidarietà. Così egli attira l’attenzione della gente. Poi egli approfitta dell’occasione di stroncare i partiti nazionalisti e fa brillare nello stesso tempo la superiorità del suo partito e altri, con l’argomento che il suo partito e gli altri sarebbero ispirati dal cristianesimo e dall’ umanesimo e da valori sociali e liberali. E infine, egli presenta dieci proposte in modo logico e perfettamente diplomatico: (1) creare accordi vincolanti, (2) stabilire eque quote come proposto dalle più alte autorità, (3) nessun – 4 m – alto muro per placare gli elettori xenofobi, (4) dominare i demagoghi populisti, (5) organizzare l’immigrazione per riempire il nostro deficit demografico, (6) sviluppare una politica di immigrazione, (7) stimolare la solidarietà con i paesi arabi ricchi. (8) naturalmente arrestare soprattutto le guerre civili e religiose in Siria, Libia, Iraq, Yemen, Afghanistan e paesi dell’Africa nera. Lui suggerisce un intervento militare della NATO o dell’ONU, ma realizza che purtroppo non c’è nessun accordo e di più sarebbe una cosa troppo impegnativa e costosa, (9) cercare soluzioni diplomatiche e (10) più coinvolgimento con i “failed States”.
Ecco queste sembrano essere alcune proposte altamente sensibili. Egli suggerisce anche giustamente che una crescita della popolazione potrebbe completare il nostro deficit di nascita. Lui esprime in modo molto cauto anche un desiderio verso Qatar, Arabia Saudita, Kuwait, Bahrain, Emirati Arabi Uniti e Oman, – tutti stati ricchissimi – che non vogliono accogliere nessun rifugiato, con un discorso “che noi siamo benestanti e abbiamo abbastanza schiavi”. Questo ministro conosce il mondo della diplomazia e della politica, sia sul piano nazionale sia internazionale. Egli sa quello che è necessario per un buon dialogo ed egli conosce molto bene la differenza tra quello che è fattibile e non-fattibile. E perciò egli rimane assolutamente intelligente, perfetto e diplomatico facendo slalom tra i confini “politicamente corretti”. Che il tandem US-Israele e NATO con i loro alleati dei paesi citati sopra abbiano creato il caos, quello il ministro Eyskens non l’ha notato. Questo non è neanche riconosciuto in nessun documento ufficiale. No, la colpa del caos é apparentemente da attribuire a quegli stessi paesi con il loro governo. Sono proprio loro che hanno provocato quelle “guerre civili e religiose” e noi occidentali dobbiamo fermarli… attraverso una distruzione militare ancora più dannosa ! I rapporti ufficiali lo spiegano molto chiaramente. Infatti, proprio in questi giorni il Presidente del partito di Eyskens richiama ad un intervento militare in Siria! Il foto del piccolo Aylan ha funzionato. La sovranità di un paese non conta neanche. Apparentemente non esistono le decine di migliaia di terroristi armati e sostenuti dall’Occidente. Probabilmente per lui si tratta solo di teorie di cospirazione, diffuse da persone semplici senza istruzione che possono solo ragionare basandosi sulla propria coscienza ed esperienza. Che una nazione ha il diritto di scegliere il proprio governo e che un presidente sostenuto e scelto dalla maggior parte del suo popolo rimane al potere finchè il popolo siriano decide altrimenti, non sono principi che si trovano in questi cosiddetti programmi politici corretti. Loro non considerano neanche il fatto che nessuna autorità mondiale ha il diritto di invadere un paese solo per uccidere e distruggere, come vogliono fare in Siria. Le sanzioni economiche imposte al popolo siriano non sono niente altro che terrorismo economico. Il progetto occidentale pre-programmato automaticamente per la Siria sarà portato a termine come un robot o una macchina senza propria coscienza: pre-lavaggio, lavaggio, asciugatura, piega, stiratura e dopo mettere a posto. Purtroppo, quando si tratta un popolo in tal modo, significa morte, distruzione e una massa di rifugiati.
Se Steffan de Mistura, l’inviato speciale del Segretario generale dell’ONU per la Siria vuole fare qualcosa di buono, è meglio che egli studi prima la situazione in sua totalità in modo coscienzioso. Dal 2011 la Siria e il popolo siriano pagano un prezzo altissimo per l’espansionismo e l’avidità degli US e i suoi alleati nel Medio-Oriente. Per realizzare i loro progetti, hanno contato su un rapido rovesciamento del governo di Damasco e per quello scopo hanno creato, finanziato e armato gruppi di terroristi più barbari che mai. L’obiettivo è niente meno che un genocidio dei siriani.
Finché continuano i crimini contro popoli pacifici e sovrani, giustificati dalla legge del più forte e avvolti nella mostruosa menzogna diplomatica, cosi continueranno ad aumentare anche i flussi dei rifugiati. Questo non chiede una soluzione meramente tecnica da robot e macchine, ma chiede una soluzione presa da persone con una coscienza personale.