2023 Comunicati  11 / 04 / 2023

Santa Gemma Galgani e mons. Volpi

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 42/23 dell’11 aprile 2023, Santa Gemma Galgani

Santa Gemma Galgani e mons. Volpi

Oggi la Chiesa ricorda santa Gemma Galgani (Lucca, 12 marzo 1878 – 11 aprile 1903), una mistica canonizzata da Papa Pio XII, che ebbe come confessore mons. Giovanni Volpi, uno dei vescovi più fedeli alla linea antimodernista tracciata da san Pio X.
Li ricordiamo entrambi: santa Gemma con le lettere scritte a mons. Volpi, il prelato invece con una scheda pubblicata dalla rivista “Sodalitium”.

Lettere della Santa al suo Confessore ordinario Mons. Giovanni Volpi
http://www.clerus.org/bibliaclerusonline/it/fz5.htm#d

Mons. Giovanni Volpi (Sodalitium, n. 61, pagg. 25-26)
A causa della sua santità, merita una nota particolare il già citato Mons. Volpi, al quale il sac. Angelo Tafi ha dedicato una imponente biografia (Il servo di Dio Mons. 25 Giovanni Volpi, Arezzo, 1981). Di lui scrisse don Orione: “Mons. Volpi avrà dalla bontà del Signore non solo la corona dei Confessori, ma anche quella dei Martiri”.
La sua vita può dividersi in tre periodi: dapprima a Lucca, dalla nascita fino al 1904; poi ad Arezzo, dal 1905 al 1919; infine a Roma, dal 1919 al 1931, data della sua morte. Nel primo periodo si distinse il Volpi, ordinato nel 1882, per la fervente vita spirituale e come confessore di Santa Gemma Galgani e della Beata Elena Guerra, ma anche come benefico fondatore della scuola serale gratuita Matteo Civitali posta sotto la direzione del Conte Cesare Sardi.
Nel 1897, Leone XIII lo volle Vescovo ausiliare di Lucca (l’arcivescovo era infermo): per Leone XIII Mons. Volpi era uno dei più santi Vescovi italiani, tanto caro al nostro cuore”, anzi, senz’altro “il Vostro Santo di Lucca”. Fu iscritto alla Lega antimassonica (1899) e all’Opera dei Congressi (1878), nella quale sostenne la linea di Paganuzzi, al punto di consigliare San Pio X di sciogliere, come infatti avvenne, l’Opera ormai infettata – tramite Grosoli – dai democristiani di don Murri. San Pio X lo nominò Vescovo d’Arezzo, e tra tutti i Vescovi d’Italia si mostrò il più fedele nel mettere in pratica le direttive anti-moderniste e anti-murriane del Pontefice purgando la diocesi ed il seminario dal clero immorale o modernista.
Il 1914 segnò l’inizio delle sue pene, con la morte di San Pio X e lo scoppio della guerra. Fedele alle direttive di Benedetto XV contro “l’inutile strage” e le esaltazioni patriottarde, fu accusato dalla locale massoneria di essere “austriacante” (conosceva dai tempi di Lucca l’Imperatrice Zita).
Dopo la guerra accolse in diocesi il sacerdote del Sodalitium, don Giovanni Boccardo (1877-1956), già direttore della Liguria del Popolo, e gli affidò la direzione spirituale del seminario. Un sacerdote aretino, divenuto vescovo di Terni e poi potente a Roma, Mons. Moretti, lo diffamò presso il nuovo Papa, che nominò Visitatore Apostolico l’abate Lolli (1917). Furono mossi a Mons. Volpi 13 capi d’accusa (il settimo era: “lotta cieca al liberalismo ed al modernismo”); risulta che tra i delatori vi 26 furono molti preti immorali che il Vescovo aveva cercato di correggere. Nel 1919 Mons. Volpi, senza dare le dimissioni, fu destituito dalla diocesi.
Passò il resto della vita a Roma, nel silenzio e nella preghiera, lieto di fare la volontà di Dio e del Papa. Nel 1941 è stato aperto il processo di canonizzazione, di cui sono postulatori i Padri domenicani.
https://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/61.pdf pagg.25-26