San Francesco fondatore delle prime Missioni Cattoliche in Oriente
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 72/21 del 4 ottobre 2021, San Francesco d’Assisi
San Francesco fondatore delle prime Missioni Cattoliche in Oriente
Sull’alba del secolo XIII la Divina Provvidenza istaurò nella sua chiesa un’era novella di apostolato cattolico fra i popoli che giacevano nell’ombra dell’ignoranza e subivano la schiavitù saracena. Quest’era novella fu iniziata nella Chiesa da Francesco, con questi tre grandi avvenimenti storici:
1) Con la visita di S. Francesco al grande Soldano della Siria e dell’Egitto, esempio unico nella storia de’ santi.
2) Col pellegrinaggio del Santo Patriarca nei Luoghi Santi di Palestina, che poi passarono in custodia dei suoi figli.
3) Con la fondazione delle missioni francescane in Oriente, che furono anche le prime Missioni Cattoliche fondate nelle terre de’ saraceni e tartari d’Oriente.
Il primo avvenimento, la visita di Francesco «alla presenza del Soldan superbo»,è troppo nota a tutti, onde noi non ci dilungheremo in materia. Francesco per ben tre volte si mise in cammino per effettuare questo suo intento. La prima, dopo la Pentecoste del 1212, da Ancona giunse fino alla Dalmazia; la seconda nel 1213, s’incamminò per la Spagna, con l’intento di penetrare nei domini di Miramolino, il famoso Mohamed-ben-Naser, che, vinto dagli Spagnoli, era passato in Africa. Se non che, frustrati entrambi questi viaggi per forza maggiore, Francesco rimandò l’effettuazione di questo progetto fino al 1219, che fu l’anno in cui ebbe felice compimento.
Dopo la celebrazione del capitolo generale del 26 maggio 1219, Francesco con 12 discepoli, a esempio di Cristo, passò il mare sopra una nave di Crociati, che da Ancona, per Candia e Cipro, lo condusse fino ad Acri, capitale del regno latino in Siria. Da Acri il santo archimandrita passò tosto in Egitto, ove, nell’agosto del 1219, lo troviamo già arrivato sotto le mura di Damiata, assediata dai crociati; e tra il settembre e ottobre, lo vediamo alla presenza del Soldano Melek-el-Kamel, che lo accolse con quella amabiltà che tutti sanno. Il magnanimo Soldano ascoltò Francesco che gli parlava di Cristo; gli offrì ricchi doni che il Santo ricusò; gli preparò un desco abbondante, che il Poverello di Cristo accettò con frate Illuminato, suo compagno. L’ospitalità fra i saraceni è cosa sacra ; e chi ha mangiato il pane sotto le tende saracene, la sua persona è sacra e può andare immune dai pericoli. Così fu di Francesco; che immune e libero percorre gli accampamenti saraceni, ovunque predicando Cristo. In questa circostanza conobbe egli anche il fratello del Soldano, il celebre Melek-Moaddem, il Corradino de’ Crociati, che era soldano della Siria, giunto in aiuto del fratello soldano sotto le mura di Damiata.
Il secondo avvenimento storico è la visita che il Santo Patriarca con alcuno de’ suoi fece ai Luoghi Santi di Gerusalemme, dopo l’udienza avuta dal Soldano. Il grande Soldano aveva munito Francesco di un rescritto sovrano, ossia di un firmano, con il quale si concedeva che « esso (Francesco) et tucti li Frati suoi potessero andare al Sepolcro di Cristo senza pagare tributo, e potessero per tutto il suo impero andare e predicare ovunque».
Con la visita di S. Francesco ai Luoghi Santi di Palestina, s’inizia possiamo dire il così detto patrimonio serafico lasciato dal Santo ai suoi figli, che non tardarono molto ad occuparlo, piantandosi vigili custodi della Tomba di Cristo e de’ rimanenti Iuoghi sacri di Terra Santa. E fu così, per mezzo di Francesco, che ispirò ai suoi figli l’amore ardentissimo verso i luoghi di nostra redenzione, che la Chiesa Cattolica ritornò ne possesso legale de’ detti Luoghi Santi, tutt’oggi custoditi e ufficiati dai francescani di tutto l’orbe cattolico.
Questo legale possesso de’ Luoghi Santi per parte dei francescani, riconosciuto dalla Chiesa e dalle Autorità costituite, lungo i secoli, ha creato nella Palestina un nuovo diritto pubblico, che costituisce un diritto delle genti, un diritto internazionale, sacro e inviolabile. E l’inviolabilità di questo sacro diritto è reclamata a caldi voti da tutto il mondo cattolico, specie dall’Italia che a buon diritto rivendica oggi la restituzione del S. Cenacolo, fondazione della Corona di Napoli. Voglia il Cielo coronare questi voti legittimi e sacri ! E l’Inghilterra, la mandataria delle Potenze alleate in Palestina, non mancherà di fare onore alla sua fama di Potenza forte e giusta, e rendere quella giustizia che da lei si aspetta il mondo cattolico (commento ironico, ndr). Utinam !
Finalmente, il terzo grande avvenimento, superiore a tutti, è la fondazione delle prime Missioni Cattoliche nelle terre dell’Oriente per opera di Francesco. Dopo la conversione de’ Russi e degli Ungari, possiamo dire chiusa la prima era dell’apostolato cattolico col secolo XII, il secolo meno fecondo di tutti per le invasioni de’ barbari, cui la Chiesa non potè contrapporre altri missionari che i Crociati. L’Europa e l’Asia erano tutte in armi e la Chiesa aveva fin oltre il mare i suoi bravi cavalieri. Aveva infinite turme di Crociati, ed era armata di molte spade ; ma non aveva che pochi apostoli, non aveva più missionari ; e se l’apostolato cattolico non era morto, esso però non dava segni di vita. E se l’Oriente vide arrivare flotte ed eserciti infiniti, prima di Francesco non vide mai giungere un missionario !
Ebbene, lettori cari, « tutto questo stato di cose cangiò coll’apostolato dell’era novella iniziata da Francesco, là in S. Maria degli Angeli, in quella culla del suo Ordine, in quella città che Dante non volle chiamata Assisi, ma Oriente, ove nacque quel sole serafico, che portò la luce e la carità anche nelle terre desolate dell’Oriente saraceno ». Francesco fin dal 1217 aveva gettate le fondamenta di quel grande apostolato, che oggi chiamiamo le Missioni Cattoliche, con l’istituzione della Provincia Missionaria • di Terra Santa, che fu nel vero senso la prima missione cattolica penetrata nelle terre d’Oriente. Due anni dopo, nel 1219, Francesco con I2 compagni invase la Siria e l’Egitto ; a frate Vitale, capo di altri sei missionari, assegnò il Marocco ; e al celebre frate Egidio, capitano di altri apostoli, affidò il regno di Tunisi. Queste quattro grandi missioni, guidate e inviate da Francesco per tutto il Mediterraneo saraceno, sono nel vero e proprio senso le prime missioni latine che vanti la storia della Chiesa Cattolica in Siria, in Egitto, in Tunisi ed in Marocco. E questo apostolato iniziato, come si è visto, da Francesco, vive tutt’oggi dopo sette secoli di storia eroica, registrata più nel libro della vita che non nelle pagine di carta. La storia dunque, e la Chiesa, riconoscono in Francesco il fondatore delle Missioni Cattoliche dell’era novella.
Tratto da: Almanacco di Terra Santa per l’Anno di Grazia 1922, Gerusalemme, Tipografia dei PP. Francescani, pagg. 60-62.