2011 Comunicati  05 / 11 / 2011

Rassegna stampa del 29.09.2011


Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 70/11 del 29 settembre 2011, San Michele arcangelo

Rassegna stampa del 29.09.2011 (i titoli sono redazionali)

Tedeschi eterodossi
“Io dichiaro che tutti i bordelli, gli omicidi, i furti, gli assassinii e gli adulteri sono meno malvagi di quella abominazione che è la messa papista” (Martin Lutero).

 

Tedeschi diversamente ortodossi
Friburgo – Dire che papa Benedetto XVI ieri mattina a Erfurt abbia ”riabilitato Lutero”, come affermato dal presidente della Chiesa evangelica tedesca, Nikolaus Schneider, è ”un po’ eccessivo” ma il pontefice ha sicuramente sottolineato l’importanza della ”profondità di fede” del padre della Riforma protestante. Lo ha spiegato Padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, durante un incontro con i giornalisti a Friburgo, ultima tappa del viaggio papale di quattro giorni in Germania.

(Asca del 24 settembre 2011)

ERFURT (Germania) – La premessa è la Dieta di Worms, 18 aprile 1521, davanti all’ imperatore Carlo V: «Qui sto. Non posson posso fare altrimenti. Che Dio mi aiuti. Amen». Il monaco agostiniano Martin Lutero, scomunicato da Leone X il 3 gennaio, ha 37 anni e non ritratta le sue tesi, gli bastano poche parole («Hier stehe ich. Ich kann nicht anders. Gott helfe mir. Amen») per cambiare la storia dell’ Europa.

E adesso il primo Papa tedesco dopo la Riforma sta lì, nella chiesa dell’ ex convento degli agostiniani dove Lutero si formò dal 1505 al 1511, seduto davanti ai protestanti della chiesa evangelica, «per me, come vescovo di Roma, è un momento emozionante incontrarvi qui», accanto all’ altare dove il giovane monaco disse la prima messa.

Ed è un omaggio storico, quello di Benedetto XVI, che di Lutero elogia «la passione profonda, molla della sua vita e dell’ intero suo cammino» per «la questione su Dio», aggiunge che «il suo pensiero, l’ intera sua spiritualità era del tutto cristocentrica», spiega che «la sua scottante domanda: come mi trovo davanti a Dio?» deve «diventare di nuovo, e certo in forma nuova, anche la nostra domanda».

(Fonte:http://archiviostorico.corriere.it/2011/settembre/24/Pontefice_elogia_Lutero_sua_fede_co_8_110924043.shtml )

Ha Kadosch Baruch Hu
Illustri Signore e Signori! Sono contento di questo incontro con Voi qui a Berlino. Ringrazio di cuore il Presidente, Dr. Dieter Graumann, per le gentili parole di benvenuto. Esse mi manifestano quanto sia cresciuta la fiducia tra il Popolo ebraico e la Chiesa cattolica (…).

La Chiesa sente una grande vicinanza al Popolo ebraico. Con la Dichiarazione Nostra aetate del Concilio Vaticano II si è cominciato a “percorrere un cammino irrevocabile di dialogo, di fraternità e di amicizia” (cfr Discorso nella Sinagoga di Roma, 17 gennaio 2010).

Ciò vale per l’intera Chiesa cattolica, nella quale il beato Papa Giovanni Paolo II si è impegnato in modo particolarmente intenso a favore di questo nuovo cammino.
Ciò vale ovviamente anche per la Chiesa cattolica in Germania. (…)

Da parte cattolica ci sono inoltre incontri annuali tra Vescovi e Rabbini, come anche colloqui strutturati con il Consiglio centrale degli ebrei. Già negli anni Settanta, il Comitato Centrale dei Cattolici Tedeschi (ZdK) si è distinto con la fondazione di un forum “Ebrei e Cristiani”, che nel corso degli anni ha prodotto, in modo competente, molti documenti utili.

Non si deve trascurare poi lo storico incontro per il dialogo ebreo-cristiano del marzo 2006, con la partecipazione del Cardinale Walter Kasper. Questo raduno ha portato molti frutti fin nei tempi recenti. (…) Per questo l’Unico e l’Onnipotente – Ha Kadosch Baruch Hu – doni la sua Benedizione.

(Discorso di Benedetto XVI alle comunità ebraiche a Berlino, Agenzia Zenit del 23.09.2011)

Amici
Cari amici musulmani, mi è gradito porgere qui, oggi, un saluto a Voi, Rappresentanti di diverse comunità musulmane presenti in Germania. Ringrazio di cuore il professore Mouhanad Khorchide per le cortesi parole di saluto. Esse mi mostrano come è cresciuta un’atmosfera di rispetto e di fiducia tra la Chiesa cattolica e le comunità musulmane in Germania. (…)

Cari amici, sulla base di quanto ho qui accennato, penso che sia possibile una collaborazione feconda tra cristiani e musulmani. (…) Anche per questo ritengo importante celebrare una Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia del mondo; e vogliamo fare questo il prossimo 27 ottobre, a 25 anni dallo storico incontro di Assisi guidato dal mio Predecessore, il Beato Giovanni Paolo II.

Con tale raduno vogliamo mostrare, con semplicità, che da uomini religiosi noi offriamo il nostro particolare contributo per la costruzione di un mondo migliore, riconoscendo al tempo stesso la necessità, per l’efficacia della nostra azione, di crescere nel dialogo e nella stima reciproca.

(Discorso di Benedetto XVI alle comunità musulmane a Berlino, Agenzia Zenit del 24.09.2011)

Nel Principato del Liechtenstein l’aborto è ancora un omicidio
Con il 52,3% di no, i cittadini del Liechtenstein hanno bocciato il referendum che proponeva la depenalizzazione dell’interruzione di gravidanza entro le prime 12 settimane.

Il principe Alois, soddisfatto, dichiara che eliminare il bambino non è il modo giusto per affrontare il problema delle gravidanze indesiderate. Il Liechtenstein continua a rifiutare l’aborto. Domenica 18 settembre il referendum che chiedeva ai cittadini se volessero la depenalizzazione dell’aborto è stato bocciato con il 52,3% dei no e il 47,7% dei sì. Un risultato inatteso, vista l’ampia campagna internazionale a favore del “sì”.

L’attuale legislazione nel quarto Stato più piccolo del mondo punisce l’aborto con una pena che arriva fino a un anno di detenzione, anche se praticato all’estero. Da anni non ci sono condanne ma il referendum è stato comunque proposto per evitare il turismo abortivo fuori dai confini nazionali.

Il testo di legge proponeva la depenalizzazione dell’interruzione di gravidanza entro le prime 12 settimane e la possibilità di abortire nel caso il feto presenti un grave pericolo di handicap fisico o mentale. Il Parlamento si era già schierato contro la proposta e così anche il principe ereditario Alois, che ad agosto aveva annunciato che non avrebbe mai ratificato la legge.

Non è stato necessario arrivare allo scontro perché i cittadini non hanno approvato il referendum. Il principe Alois ha anche dichiarato che la soluzione a un figlio indesiderato non può essere l’eliminazione del bambino. Per questo ha auspicato che si trovino altre forme per aiutare le donne che portano a termine una gravidanza non voluta.

(Fonte: http://www.associazionelatorre.com/2011/09/il-liechtenstein-dice-no-allaborto/ )

L’usura mondialista uccide
MILANO – La crisi economica in Grecia ha portato ad una drammatica crescita dei suicidi. Ad indagare sul fenomeno è il Wall Street Journal, che riporta dati ufficiali del ministero della Salute secondo i quali vi è stato un aumento del 40% dei suicidi nei primi cinque mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

In realtà le vittime potrebbero essere molte di più perchè in Grecia il suicidio è vissuto come una vergogna e molte famiglie cercano di far passare per incidenti la morte dei loro cari.

Altri tentano invece di togliersi la vita in modo plateale, come l’uomo che si è dato fuoco venerdì davanti ad una banca a Salonicco. L’organizzazione Klimaka, che gestisce un telefono amico per la prevenzione dei suicidi, riceveva un tempo circa 10 telefonate al giorno. Ma ora vi sono giorni «in cui arriviamo a 100», racconta lo psicologo Aris Violatzis. A chiamare sono uomini finanziariamente rovinati fra i 35 e i 60 anni. «Hanno perso la loro identità di marito che porta il pane a casa e non si sentono più uomini secondo i nostri standard culturali», spiega Violatzis. (…)

(Fonte: www.corriere.it dell’11 settembre 2011)

I frutti della breccia: Roma mormona
ROMA –(…) Qui oggi la comunità è raccolta per presentare un progetto atteso da anni: il primo tempio italiano della ‘Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giornì, che vedrà la luce a Roma nel 2014. «Lo aspettiamo da tanti, troppi anni…», mormora, quasi commosso, Giuseppe Pasta, responsabile dei rapporti istituzionali dei mormoni.

Mostra il plastico del futuro centro religioso esposto in bella vista e, come tutti oggi, sorride. L’edificio, i cui cantieri sono aperti già da giugno sorgerà in zona Settebagni, nel IV municipio, su una superficie di 3.800 metri quadrati.

Immerso nel verde e dotato di ampi parcheggi sarà affiancato da altre tre strutture: il centro visitatori e la biblioteca genealogica; il Centro di Paolo e la Casa di Riunione; e la Foresteria. (…)

A dare il benvenuto al nuovo luogo di culto, il dodicesimo tempio mormone d’Europa, ci sono il presidente del IV municipio Cristiano Bonelli e il consigliere capitolino Federico Rocca. «So che questa chiesa è impegnata in una grande opera di solidarietà e anche per questo l’amministrazione vi accompagnerà nel vostro progetto – dice Rocca rivolto alla ristretta ma attenta platea -.

Noi crediamo molto nel dialogo e credo che questo tempio rappresenterà non solo un punto di riferimento per la vostra sede ma per tutti». (NB: Federico Rocca è di centro-destra…)

(Ansa del 14 settembre 2011, http://romatempiomormone.com/ )

Un bel gol di Nathan Eccleston
Liverpool (Regno Unito) – Il Liverpool ha messo sotto inchiesta l’attaccante Nathan Eccleston per i suoi tweet sull’attacco dell’11 settembre.

Eccleston ha scritto: “Non lo definirei un attacco. Non lasciate che i media vi facciano credere che sono stati i terroristi”. Il giocatore ha fatto riferimento agli O.T.I.S. (gli ‘Illuminati’ ndr) Una società segreta che secondo i teorici della cospirazione si nasconderebbe dietro ai grandi eventi che condizionano il mondo tra cui gli attentati dell’11 settembre.Il commenti in seguito sono stati rimossi. Il Liverpool, di proprietà americana, ha detto che “affronterà la questione con estrema serietà” aggiungendo che il club ha informato l’attaccante che è in corso un’indagine nei suoi confronti e deciderà in seguito su eventuali sanzioni.

(Fonte: www.blitzquotidiano.it del 14 settembre 2011)

La tratta degli innocenti
Due donne omosessuali australiane hanno umiliato il figlio adottivo di sei anni travestendolo da ragazza e pubblicando le sue foto su Facebook. Una delle due era in procinto di cambiare sesso per tentare di “trasformare” il suo corpo in quello di un uomo, mentre la sua compagna sta seguendo un trattamento di fertilità.

Questi i dati rilasciati dal tribunale dei minori del New South Wales che ha immediatamente portato via dalla coppia il bambino (chiamato con lo pseudonimo Campbell), rimosso le immagini da Facebook e avviato un’indagine sull’agenzia di affidamento che ha permesso l’assegnazione del minore alle due donne lesbiche.

Sul Dailymail si riporta che l’ex magistrato della Children’s Court, Barbara Holborow, quando ha saputo della vicenda ha dichiarato: «Oh mio Dio, che cosa stiamo facendo?», in un soprassalto di lucidità rispetto alla progressiva “gayzzazione dell’Occidente“. Il ministro per la Famiglia, Pru Goward, ha invece aperto un’indagine approfondita chiedendo se durante le modalità di affidamento si fosse tenuto in considerazione anche il benessere del bambino. Si è così scoperto che la madre naturale del ragazzo aveva più volte tentato di riconquistare la custodia di suo figlio, vedendosi sempre negata la richiesta.

Campbell venne affidato alla coppia lesbica nel 2009 assieme a sua sorella Abby, 12 anni. Tuttavia quest’ultima ha rifiutato i nuovi “genitori” ed è stata spostata in una famiglia normale. La notizia ha fatto il giro del mondo e ha sollevato inevitabilmente numerose polemiche sulla stabilità delle relazioni omosessuali, sull’adozione omosessuale e sul favoreggiamento all’omosessualità che viene spesso compiuto in questi particolari contesti familiari. Paola Concia, questa volta, non ha rilasciato nessuna dichiarazione.

(Fonte:
http://www.uccronline.it/2011/09/16/coppia-omosessuale-umilia-il-figlio-adottivo-vestendolo-da-donna-e-polemica/ )

Trota in salsa molisana
MILANO – Cristiano Di Pietro, figlio dell’ex pm di Mani Pulite, è candidato alle prossime elezioni Regionali molisane di ottobre.

La notizia aveva lasciato perplessi già quando era stata comunicata. E ora scatena le prime «defezioni» e pubbliche proteste. «Di Pietro come Bossi e Berlusconi, accomunati dalla stessa concezione familistica e privatistica della politica», scrivono in una nota i membri del circolo Idv di Termoli (Cb) abbandonando il partito. Una candidatura, scrivono esprimendo il loro dissenso, «figlia della stessa concezione familistica e/o privatistica che presumibilmente ha mosso il capo della Lega Nord, Umberto Bossi, a candidare e a far eleggere il figlio al consiglio regionale della Lombardia o il presidente del Pdl, Silvio Berlusconi a candidare e a far eleggere Nicole Minetti nello stesso consiglio». (…)

(Fonte: www.corriere.it/politica del 18 settembre 2011)

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