Rassegna stampa del 24.03.2015 (i titoli sono redazionali)
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 28/15 del 24 marzo 2015, San Gabriele
Deportato
(19/2/2015) Il soprintendente Luca Rinaldi verrà trasferito da Torino «in un luogo diverso dalle destinazioni da lui richieste». Fonti molto vicine al ministero lasciano capire che la decisione discende direttamente dal caso del vagone della Shoah posizionato in piazza Castello e definito «baraccone» da Rinaldi, suscitando lo sdegno dell’opinione pubblica, a partire naturalmente da quello della comunità ebraica che si era sentita direttamente colpita. Al suo posto, dovrebbe arrivare Maria Luisa Papotti che ora è soprintendente a Genova.
La Stampa
Liberta d’espressione, di opinione, di pensiero, bla bla bla
(20/2/2015) Bryan Barkley, nonno inglese di 71 anni, ha svolto per due decenni nella Croce rossa un ottimo servizio come “volontario estremamente coscienzioso e devoto, gestendo casi in tutto il mondo senza curarsi di quanto tempo gli avrebbero richiesto”. Eppure, la stessa organizzazione umanitaria ha deciso pochi mesi fa di mandarlo via e nei scorsi giorni ha respinto l’appello fatto dal nonno affinché la decisione nei suoi confronti potesse cambiare. Quale il motivo di questa inflessibilità? Tutto ha avuto inizio nel maggio 2014, quando Barkley è stato convocato dal direttore della Croce rossa dello Yorkshire, Andy Peers, per “motivi disciplinari”, avendo violato “i princìpi fondamentali della Croce rossa”. Peers ha redarguito l’anziano volontario, ingegnere civile in pensione, poiché tempo prima questi aveva manifestato a favore dell’unicità del matrimonio tra un uomo e una donna. Alla convocazione, è seguita l’8 agosto scorso una lettera in cui gli è stato comunicato l’allontanamento dall’organizzazione. L’episodio incriminato è accaduto nel 2014, quando Barkley si è recato da solo davanti alla cattedrale della sua città, Wakefield, con due cartelli: uno recitava “No al matrimonio gay” e l’altro “No alla ridefinizione del matrimonio”. Non aveva coinvolto in alcun modo la Croce rossa, e aveva compiuto il gesto perché – sue parole – “credo con convinzione che l’istituto del matrimonio sia la pietra d’angolo della nostra società e sia tra uomo e donna. Perché è sbagliato dirlo in pubblico?”. La Croce rossa ha giustificato il severo provvedimento affermando che l’organizzazione deve essere “neutrale” rispetto a certi temi. (…)
Zenit
Yoga
(25/2/2015) Dopo aver conquistato il mondo con la sua arte dello «hot yoga», Bikram Choudhury rischia di finire alla sbarra per una serie di accuse di violenze a sfondo sessuale. Sono sempre di più le denunce che pendono sul capo del 69 enne guru dell’arte meditativa, la prima delle quali presentata nel 2013, l’ultima solo una settimana fa presso un tribunale di New York (…) Oltre a finire alla sbarra, le accuse stanno causando un danno economico e di immagine notevole a Choudhury. In particolare per la catena di palestre che operano sotto il suo brand, circa 600 in tutto il mondo, la gran parte delle quali in Australia. Ma una buona parte di seguaci e affezionati si rifiuta di credere alle accuse mosse nei confronti della loro guida. «Un sacco di persone non vogliono vedere le cose come stanno», dice Sarah Baughn, 29 enne, una ex devota di Choudhury che ora lo accusa di avere usato violenza nei suoi confronti. Altre due discepole del «maestro» indiane di origine ma emigrate negli Usa, lo accusano di averle violentate durante una lezione di Bikram Yoga, episodio che risale al 2005. Un’altra di nome Jill Law lo accusa di averla molestata nel 2010 (…) Choudhury le chiese scusa, promettendole di «farla diventare una campionessa», ma poi la violentò alcune settimane dopo nella sua stanza di albergo. L’uomo, divenuto un’icona mondiale per la sua specialità di yoga condotto in stanze ad elevate temperatura, i 40 gradi, nega ogni accusa. Spiega che si tratta di affermazioni «false che disonorano l’arte del Bikram Yoga, e la salute e i benefici spirituali di cui godono milioni di persone in tutto il mondo grazie alla sua opera».
La Stampa
Travestimenti
Vedere un imam indossare il saio francescano e tenere in mano il Vangelo (e un francescano indossare l’abito da imam con il corano in mano, ndr), in questo particolare contesto storico, non è roba da poco. L’Osservatore Romano riferisce che è successo giovedì a Favara, in provincia di Agrigento, in occasione della marcia della pace fortemente voluta da fra Giuseppe Maggiore, responsabile della comunità La Tenda di Padre Abramo e superiore del convento di Favara, in provincia di Agrigento. (…) “È stata un’iniziativa importante – aggiunge il religioso – che dimostra ancora una volta che dialogare e vivere fraternamente si può, basta volerlo. Dio ci unisce, nonostante le difficoltà, le violenze e gli attacchi terroristici in molte aree del pianeta”. La marcia della pace – alla quale erano presenti numerosi musulmani e studenti di tutte le età di Favara e anche l’arcivescovo, il neo cardinale Francesco Montenegro – è stata un’importante occasione di dialogo interreligioso e di incontro. “Non dobbiamo avere paura di vivere gli uni accanto agli altri”, ha detto Montenegro introducendo l’incontro con una preghiera cristiana. (…) Anche l’imam Majoub Rezlane – riferisce ancora L’Osservatore Romano – ha recitato dal palco la sua preghiera in arabo chiedendo a Dio di “allontanare le guerre, il terrorismo, i criminali”, ricordando che “l’islam è una religione di pace, amore, dialogo”.
Lameziaclick
Erbil: ateneo per i giovani cristiani
(24/2/2015) Da Erbil, città del Kurdistan iracheno assediata dai miliziani dell’Isis, giunge finalmente un segnale di speranza. Prenderanno infatti il via quest’anno i corsi dell’Università cattolica della città, fortemente voluta dalla Chiesa caldea anche come forma concreta di aiuto ai giovani cristiani in Medio Oriente. Come annunciato dall’agenzia Fides, nei giorni scorsi l’Arcivescovo caldeo Bashar Matti Warda, ordinario dell’arcidiocesi di Erbil e grande sponsor dell’opera, ha annunciato con una lettera l’imminente inizio delle attività per quattro facoltà universitarie, compreso il college di studi economici (Business Administration). Nella lettera, diffusa sui media ufficiali del Patriarcato e ripresa da Fides, il presule fa appello a tutti i potenziali sponsor e collaboratori dell’iniziativa a contattare l’arcidiocesi per mettere a disposizione dell’ateneo le proprie eventuali donazioni e le proprie competenze nel campo dell’insegnamento universitario. L’edifico sorge su un terreno di 30mila mq che la Chiesa caldea, nel 2012, ha messo a disposizione con l’obiettivo di creare un polo d’insegnamento universitario privato aperto a tutti, conforme alle esigenze del mercato e strettamente associato alla ricerca scientifica. Oggi che migliaia di profughi si trovano in questi territori proprio a causa della guerra, l’Università si pone come un segno concreto di aiuto ai giovani cristiani iracheni, al fine di offrir loro un’opportunità di riscatto nella loro terra.
Zenit
La Grande Mela marcia
(4/3/2015) New York, festività islamiche nelle scuole – Le scuole pubbliche di New York rispetteranno due delle più importanti festività musulmane. E chiuderanno per Eid al-Fitr e Eid al-Adha. Lo ha annunciato il sindaco di New York, Bill De Blasio, in una conferenza stampa, durante la quale ha sottolineato che la decisione “rispetta la diversità della città”, dove le scuole pubbliche già riconoscono alcune festività ebraiche e cristiane.
Avvenire
Consiglieri militari di Usa e Israele accusati di aiutare l’Isis arrestati in Iraq
(9/3/2015) – Consiglieri militari americani e israeliani sono stati arrestati mentre davano assistenza ai terroristi dello Stato Islamico in Iraq. Le forze antiterrorismo irachene hanno arrestato quattro consiglieri militari stranieri provenienti da Stati Uniti e Israele che stavano aiutando lo Stato islamico, riferisce l’agenzia iraniana Tasnim News. Tre dei consiglieri militari arrestati hanno doppia cittadinanza statunitense e israeliana, mentre il quarto consigliere è di un paese del Golfo Persico, ha affermato l’agenzia irachena Sarma News. I consiglieri militari stranieri sono stati catturati presso un quartier generale, da cui lo Stato islamico ha organizzato le operazioni militari nella provincia settentrionale irachena di Ninive. Gli arresti sono avvenuti durante un’operazione denominata “Puntura di scorpione”. Un certo numero di altri combattenti dello Stato Islamico sono stati uccisi durante l’assalto. I consiglieri stranieri detenuti sono stati ora trasferiti a Baghdad.
Siriapax
Intolleranza
(22/3/2015) La cantante Noa è stata aggredita verbalmente all’aeroporto di Tel Aviv, mentre tornava dall’Italia dove si era esibita a Taranto e a Matera . «Nemica di Israele. Ti tratteremo come Yehonatan Geffen ». Lo ha scritto lei stessa sul suo profilo Facebook, chiosando : «Una situazione da incubo». Geffen è un nome molto noto in Israele: nipote del celebre generale con la benda, Moshe Dayan, è uno degli scrittori più influenti della sinistra israeliana, oltre ad essere il padre di Avis, rockstar anch’egli molto conosciuta in patria per le sue posizioni radicali. Ebbene un uomo ha bussato alla sua porta e dopo averlo colpito, gli ha tirato delle uova, urlandogli contro «traditore di sinistra». Proprio Avis, giovedì scorso, prima dei risultati elettorali, aveva mandato al diavolo Netanyahu durante un concerto. E, già in passato, la stessa Noa è finita al centro delle polemiche per le sue posizioni riguardo al conflitto israelo-palestinese: nell’ottobre del 2014, un suo concerto organizzato al Teatro Manzoni di Milano da un’associazione di donne ebree italiane era stato cancellato. Secondo la cantante per le sue critiche all’attuale premier di Tel Aviv, accusato di «non lavorare per la pace». (…)
Corriere