Rassegna stampa del 14.03.2012
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 28/12 del 14 marzo 2012, Santa Matilde
Rassegna stampa del 14.03.2012 (i titoli sono redazionali)
Hanno scoperto l’acqua calda: il regime di Monti è totalitario
ROMA – Le nuove norme sulla trasparenza amministrativa nei controlli fiscali rappresentano «strappi forti allo Stato di diritto». Il Garante per la privacy, Francesco Pizzetti lancia un monito al governo. «E’ una fase di emergenza dalla quale uscire al più presto» altrimenti «lo spread fra democrazia italiana e occidentali crescerebbe», aggiunge. E sul fisco interviene anche la Corte dei Conti, che parla di prelievo «al 45%» definendolo «eccessivo». «È proprio dei sudditi essere considerati dei potenziali mariuoli – ha proseguito -. È proprio dello Stato non democratico pensare che i propri cittadini siano tutti possibili violatori delle leggi. In uno Stato democratico, il cittadino ha il diritto di essere rispettato fino a che non violi le leggi, non di essere un sospettato a priori».
Il peso delle tasse punta a superare il 45% «un livello che ha pochi confronti nel mondo», ha detto il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino secondo cui «il nostro sistema è disegnato in modo da far gravare un carico sui contribuenti fedeli eccessivo». Le manovre di aggiustamento 2011 «sulla spinte dell’emergenza», spiega, hanno operato «soprattutto sul lato dell’aumento della pressione fiscale piuttosto che, come sarebbe stato desiderabile, dal lato della riduzione della spesa». (13.03.2012)
Fonte: Il Messaggero
Nuovo massacri di cattolici in Nigeria, ma il mondo tace: proviamo a far eleggere Assad presidente della Nigeria…
Comunità cattolica ancora sotto attacco in Nigeria con due attentati a Jos, capoluogo dello stato federato di Plateau. Il primo ha preso di mira la chiesa cattolica di Saint Sinba, dove in base alle prime testimonianze, è esplosa un’autobomba che ha ucciso tre persone e provocato numerosi feriti. Il secondo ha riguardato la chiesa di St. Finbar, nel sobborgo di Rayfield, dove un kamikaze a bordo di un’auto si è lanciato contro il luogo di culto ferendo tre fedeli. Jos e lo stato di Plateau sono stati martoriati negli ultimi anni dalle violenze religiose ed etniche. Secondo Human Rights Watch, almeno mille persone hanno perso la vita nella zona di Jos nel 2010. (3.3.20129)
Fonte: Rai News 24/a>
Usa: un nuovo candidato per il Premio Nobel della Pace
ROMA – Un soldato americano ha improvvisamente aperto il fuoco oggi all’alba contro quattro abitazioni in un villaggio della provincia meridionale afghana di Kandahar, causando la morte di almeno 17 persone, tra cui donne e bambini secondo fonti locali, prima di consegnarsi ed essere arrestato da militari della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf).
Il militare, che soffriva di un esaurimento nervoso e la cui identità non è stata resa nota, ha lasciato la base nelle prime ore del mattino e ha aperto il fuoco contro tre abitazioni nel villaggio di Alkozai. Dopo la sparatoria, il soldato si è costituito alle autorità americane. Non si conoscono ancora le ragioni del gesto raccontato alla stampa da Hajji Agha Lalai, membro per il distretto di Panjwae nel consiglio provinciale di Kandahar, che ha detto di esserne venuto a conoscenza da alcuni testimoni oculari.
Nel distretto di Panjwae si trova una base dell’Isaf e in un comunicato a Kabul in cui dà notizia dell’arresto del militare, la Forza internazionale sottolinea che “si è trattato di un episodio che genera un profondo rammarico e che ci spinge a presentare le nostre condoglianze ai famigliari e agli amici delle vittime”. Da parte sua il governatore di Kandahar, Toryalay Weesa, ha detto che il soldato “é fuggito dalla base americana ieri sera” e che “stamani ha aperto il fuoco su un gruppo di civili causando 16 morti”, che sono però almeno 17 secondo Lalai. Nel comunicato dell’Isaf si dice infine che le autorità americane e afghane condurranno insieme “una approfondita inchiesta” sulla strage.
Secondo il portavoce dei talebani, Qari Mohammad Yusuf Ahmadi, si sarebbe trattato invece di un vero attacco, e non di un gesto isolato. Ahmadi ha detto che non uno, ma più soldati “hanno attaccato numerose case del villaggio di Balambi” e “secondo testimoni vi sarebbero una cinquantina di cadaveri”, fra cui undici appartengono alla famiglia di Mohammad Wazir”, uno degli anziani del villaggio. (3.3.20129)
Fonte: Ansa
Fallimento risorgimentale
La storia è quella di Natalino Sozio, 73 anni, titolare a San Salvo (Chieti) della “Ns bandiere”, che dal 1982 produce gonfaloni, stendardi e labari. A febbraio dello scorso anno, bruciando sul tempo tutti i potenziali concorrenti, Sozio si è aggiudicato la concessione ufficiale del logo delle celebrazioni: tre bandierine che sventolano, ognuna a rappresentare un giubileo della Nazione, e la scritta “1861-2001 150° anniversario dell’Unità d’Italia”. Un affare, considerando il risalto dell’evento. L’accordo con l’Unità tecnica di missione, la struttura istituita dal governo Berlusconi per organizzare le celebrazioni, prevede uno scambio: in cambio della concessione, Sozio si impegna a fornire uno stock di 3.000 bandiere a titolo gratuito per gli eventi istituzionali.
Il clima, in quei giorni che precedono il 17 marzo, è euforico e Sozio si lascia contagiare. Già immagina le città in festa da un capo all’altro dello Stivale come nel 1911 e nel 1961, torme di bambini in festa che agitano le bandierine al passaggio del Capo dello Stato, cittadini festanti che dimenano i suoi vessilli alla sfilata del 2 giugno. Così, per non rischiare di trovarsi coi magazzini vuoti proprio nel momento di maggiore richiesta, decide di mettere in produzione un primo cospicuo quantitativo: 20 mila bandiere, metà in formato snello 70×100 e metà in taglia “extralarge” 100×150. Una diversificazione dell’offerta per tutte le evenienze (e tutte le tasche): 4 euro per le piccole, 6 euro per le grandi, appena 50 centesimi per le bandierine da sventolio. Oggi tutta quella fiducia rischia di costargli molto caro. Di quella messe di drappi con cui credeva di ricoprire tutto il Paese, infatti, Sozio è rimasto pieno. Sul groppone gli sono rimaste ben 14 mila bandiere: togliendo quelle regalate a Palazzo Chigi, ne ha vendute appena tremila. Oltre al danno la beffa: stretti dalla crisi di liquidità, molti comuni non hanno ancora pagato gli ordinativi dei tricolori, tanto che l’imprenditore si è visto costretto a far partire vari decreti ingiuntivi.
E se un anno fa le grandi scatole di cartone sembravano l’emblema dei festeggiamenti con cui andare alla conquista dell’Italia, adesso le rimanenze di quello scatto d’orgoglio patriottico sono adesso abbandonate al loro triste destino in un angolo del capannone. (6.3.2012)
Fonte: Espresso
Dall’Olanda un’idea a Monti per la riforma delle pensioni
In Olanda, paese dove l’eutanasia è legale dal 2002 e dove dalla scorsa settimana vi è una clinica che garantisce assistenza a domicilio, si apre un nuovo, controverso, fronte della battaglia per la ‘dolce morte’: il suicidio assistito per anziani che non hanno una malattia terminale, ma considerano che non abbia più senso vivere.
L’iniziativa è portata avanti dal gruppo ‘Uit Vrije Wil’, per la libera scelta, che ha inviato una lettera al Parlamento olandese, la cui maggioranza appare contraria alla misura. Gli animatori della campagna, coordinata da Yvonne van Baarle, da 4 mesi portano avanti un’azione di lobby all’interno del governo olandese affinché si modifichi la legge per l’eutanasia, varata 10 anni fa, in modo da comprendere anche la possibilità di un suicidio assistito per le persone che hanno superato i 70 anni e che non intendano più continuare a vivere. In questi mesi sono arrivate 120 mila lettere e mail di persone che appoggiano questa iniziativa, secondo quanto riporta il giornale olandese ‘De Volkskrant’, citando la lettera inviata al Parlamento in cui la campagna chiede che si avvii un dibattito per poter comprendere anche il suicidio assistito nella legge sull’eutanasia. (8.3.2012)
Fonte: Associazione La Torre
Tradizionalismo ratzingeriano e vespri in rito ordinario
Il Primate della Comunione anglicana è in Italia in questi giorni per celebrare il millenario della fondazione della casa madre dei Camaldolesi, al Monte Celio, dalla quale, nel 597, Papa Gregorio Magno inviò un gruppo di quaranta monaci a evangelizzare le terre dell’attuale Inghilterra», scrive l’Osservatore Romano. Dopo l’incontro di questa mattina nel Palazzo Apostolico, il Papa (Ratzinger, ndr) e l’arcivescovo di Canterbury “si ritroveranno nel pomeriggio per celebrare insieme i vespri della festa liturgica del Transito di san Gregorio — anticipata a domenica 11 marzo — nella chiesa camaldolese dei Santi Andrea e Gregorio al Monte Celio.
La celebrazione si inserisce nella scia dei due incontri di preghiera celebrati insieme da Giovanni Paolo II e dai precedenti arcivescovi di Canterbury, Robert Runcie (30 settembre 1989) e George Carey (5 dicembre 1996).” (10.03.2012)
Fonte:La Stampa/a>
“Gli italiani non arrivano alla fine del mese”
La cifra in cassa era di circa 511 milioni di euro alla fine del 2010. Ma è probabile che a questa data si veleggi sopra i 600 milioni di euro. E’ la liquidità in mano ai tesorieri dei partiti politici italiani, a cui si aggiunge altra ricchezza ancora più impressionante: circa due miliardi di euro di immobili (più di un miliardo quelli del pci-pds-ds, quasi 400 milioni quelli di msi-An, in più ci sono quelli di Lega e molta parte della sinistra non parlamentare). Una ricchezza sproporzionata, ottenuta sulla carta un po’ tassando gli italiani e un po’ attraverso prelievi forzosi su propri iscritti e militanti. Ma forse non sono bastati nemmeno quei fondi in chiaro, ed è probabile che in quel patrimonio ci siano soprattutto fondi neri che in vario modo nella storia di Italia è confluita nelle casse dei partiti politici italiani e travasata nelle sigle politiche che ne hanno ottenuto l’eredità. (11.3.2012)
Per la lettura dell’intero articolo:
Libero Quotidiano
Voli per Casablanca
BANGKOK – Giovani, carine e sorridenti, così si presentano le quattro hostess transessuali della compagnia thailandese PC Air. Ha debuttato con successo la prima compagnia aerea al mondo con hostess del “terzo sesso”. Da inizio anno a bordo degli aerei c’è stata una autentica rivoluzione che ha aperto le porte dei cieli a una minoranza che nel Paese asiatico è molto importante. Centinaia di candidature. «Il mio sogno è diventato realtà. Credo che sia la prima tappa perchè i transessuali possano avere un buon lavoro in futuro», dice Phuntakarn Sringern, che ha lasciato il mondo dello spettacolo per lavorare sugli aerei. Sono centinaia le candidature presentate alla compagnia aerea, perchè un posto da hostess è molto ambito in Thailandia. (12.3.2012)
Fonte: Agere Contra
Qualcuno vuole offrire una birra alla Merkel?