Quando il satanista fa il presepe
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 48/12 del 6 maggio 2012, San Stanislao
Il presepe nella grotta: opera di un satanista. Lo scultore Davide Santandrea non è altri che Jacob Natur: “ma non pratico blasfemia né violenza, è un cammino religioso”.
A Natale il presepe, poi fonda I Compagni di Lucifero. Nato a Ravenna ma trasferitosi a Cesena, Santandrea è molto noto nella comunità satanista con il nome Jacob Natur, anche se per la chiesa di Satana si chiama Shulu. A lui si deve la fondazione di diversi gruppi e sette in Romagna, l’ultima proprio all’inizio dell’anno.
ROMAGNA – I suoi presepi meccanici allestiti nella grotta pubblica di via Ruggeri a Santarcangelo di Romagna (oltre settemila visitatori l’ultimo Natale, ma grande successo anche per l’edizione Pasquale, visitabile fino a domenica) sono stati l’attrazione principale durante le festività religiose. Peccato solo che l’autore delle sacre rappresentazioni, oltre ad essere un allievo di Carlo Rambaldi (l’inventore di E.T.), sia anche un satanista incallito che, da oltre quindici anni, osserva e predica la dottrina del Diavolo. “Non mi identifico nel satanismo acido”, spiega lui stesso, “quello delle blasfemie e della violenza per intenderci: il mio è un discorso spirituale, di cammino religioso. Vengo definito satanista perché mi rifaccio alla religione pagana, a quella più antica dei Sumeri che vedono nell’entità Enki il dio positivo dal quale tutto ha avuto inizio. Ma per la religione cattolica Enki si trasforma in Satana. Quel Satana che, nell’Antico Testamento è rappresentato dal serpente tentatore che promette conoscenza e sapere all’uomo”.
Santandrea non ha quindi timori a presentare l’altra faccia della sua identità: lui è soprattutto Jacob Natur, iscritto all’anagrafe satanista con il nome sacerdotale di “Shulu”, e ben noto nella sua Ravenna. Fu lui, sette anni fa (nel 2005), a fondare la setta degli “Arconti di Satana”, poi chiusa. Ma di iniziative del genere, in Romagna, ne ha fatte partire diverse. E dire che il suo cammino vanta perfino una laurea in Teologia presso l’ordine dei Francescani Minori Conventuali: ma nel 1994 si è “spretato” e da allora è diventato uno dei webmaster satanici più noti della rete. Sua l’idea de “I compagni di Lucifero” di Cesena e l’Associazione Liberi Wiccani. Nel mentre, avendo dichiarato la sua omosessualità, fonda anche l’Arcigay di Cesena (oggi Nuovagaylesbica, di cui è presidente). E oggi si definisce un “Real Vampires”, data la sua esperienza con il Temple of the Vampire a New York, dove si era trasferito per lavoro. “Praticamente sotto l’aspetto medico e scientifico siamo persone con una patologia e per necessità fisica abbiamo necessità di bere sangue di animali. Questa caratteristica comporta alcune anomalie: la temperatura di base diversa (io ho 35 gradi), un’accentuata fotosensibilità al sole, un maggior numero di piastrine e di enzimi nella saliva. Se non beviamo sangue in certi momenti, entriamo in un’astinenza fisica, crolli fisici. Non siamo mostri, non siamo dracula, i film sono un’altra cosa”.
A scanso di equivoci, va precisato che tutti i gruppi e le sette fondate da Jacob Natur non sono state mai incriminate di vilipendio, profanazione e sacrifici di alcun genere. Lo stesso Jacob Natur, non ha mai avuto a che fare con reati punibili dalla legge riguardo il satanismo. Di certo la sua seconda identità farà discutere e parecchio nella piccola Santarcangelo: soprattutto perché la grotta dove ha esposto i presepi è pubblica. Certo che la location, ora, assume un senso diverso: tra le ipotesi che gli studiosi hanno vagliato nel corso degli anni, c’è anche quella che le grotte un tempo fungessero da luogo di culto pagano e forse un collegamento c’è. Chissà come la prenderanno i santarcangiolesi e la comunità cattolica in particolare? Probabilmente se la Voce ci ha messo così tanto a scoprire la vera natura di Santandrea, nessuno ne sapeva nulla, ma magari chi, anche nell’amministrazione, ha forti legami con la Chiesa, oggi potrebbe avere qualche imbarazzo alla domanda: “Mi porti a vedere il presepe del satanista?”
Fonte: La Voce di Romagna, 4 maggio 2012, edizione di Rimini e San Marino, pag. 21