Quale memoria?
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
L’editoriale del calendario Sodalitium 2014 ricordava come l’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo nel 1914 fu come un “nuovo, infernale, vaso di Pandora, che ancor oggi, a cento anni di distanza, non è stato richiuso” (cfr: qui)
Tra le conseguenze funeste di quel gesto vi furono due conflitti mondiali che provocarono milioni e milioni di morti, appartenenti a religioni e a razze diverse. Tra le vittime si contarono milioni di cattolici, ricordati dalla Chiesa con dolore e pudore, senza strumentalizzazioni per fini politici o economici. Un esempio che non tutti seguono.
Altre funeste conseguenze hanno colpito il Vicino Oriente, destabilizzato dal sionismo. In quella parte del mondo le vittime non appartengono al passato ma al presente, in particolare in Siria, nazione che da due anni è sconvolta dalla guerra.
Invitiamo a guardare con attenzione il filmato che segnaliamo: si tratta di un concerto trasmesso nel 2009 dalla televisione di stato siriana in occasione del Natale. Osservate bene i volti spensierati dei bimbi e dei ragazzi che eseguono i canti natalizi: non tutti sono ancora vivi, poiché come molti altri cristiani sono stati assassinati dai terroristi che i media chiamano liberatori. E finchè la menzogna regnerà in Occidente, nessuna giornata della memoria li ricorderà.
Televisione siriana, Concerto di Natale 2009