Per non dimenticare: la profanazione del convento San Francesco ad Coenaculum
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 57/12 del 26 maggio 2012, Vigilia della Pentecoste
Per non dimenticare: la profanazione del convento San Francesco ad Coenaculum
Dopo le Crociate, il primo luogo sacro di Gerusalemme ritornato ai cattolici fu l’edificio del Cenacolo, sul Monte Sion, che la tradizione indica come luogo dell’ultima Cena e della Pentecoste. Ancora oggi il Custode della Terra Santa ha il titolo di Guardiano del Monte Sion e del Santo Sepolcro.
Col tempo i musulmani cacciarono i francescani dalla basilica del Cenacolo e la trasformarono in moschea. Alla fine del secolo XIX la sala del Cenacolo si riaprì parzialmente alle visite dei pellegrini cristiani, col divieto però di celebrare la S. Messa. Dal 1948 l’intera area del Sion cristiano si trova nelle mani delle autorità israeliane. Si può visitare (a pagamento) il Cenacolo, ma persiste il divieto al culto cattolico. Tutti gli edifici all’intorno sono stati occupati da scuole religiose ebraiche. Da anni vi è un contenzioso tra il Vaticano e il governo israeliano, che continua a non riconoscere i diritti della Chiesa cattolica (cfr: Terra Santa – Cenacolo: Israele nega i diritti della Chiesa).
Nel 1936 i Francescani hanno aperto, a ridosso del Cenacolo, il piccolo convento di San Francesco ad Coenaculum. Le mura e il portone del convento sono spesso l’oggetto del vandalismo dei frequentatori delle scuole vicine. In occasione della festa della Pentecoste riportiamo due articoli relativi alla profanazione del dicembre 2009, dove la tristezza si mescola all’indignazione per il silenzio sistematico dei media.
Ancora scritte ebraiche anticristiane al Cenacolo
“Noi abbiamo ucciso Gesù” e “Fuori i cristiani”. Gli estremisti hanno urinato sulla porta, un gesto divenuto quasi quotidiano. Il legame fra le scritte e le dichiarazioni di un vice-ministro israeliano secondo il quale il Vaticano reclama la sovranità sul Monte Sion.
Gerusalemme (AsiaNews) – Un ulteriore oltraggio è stato commesso la notte fra il 14 e il 15 dicembre scorso contro la chiesa francescana adiacente il Santo Cenacolo sul Monte Sion, attigua al Luogo Santo dell’Ultima Cena (nella foto: la visita di Benedetto XVI nel maggio 2009).
Graffiti osceni sulle porte proclamavano messaggi come “Noi abbiamo ucciso Gesù”, “Fuori i cristiani” (in inglese ed ebraico), e “F….off”, il tutto adornato con la Stella di Davide, per non lasciare alcun dubbio circa l’affiliazione religiosa dei delinquenti. Per evidenziare il messaggio, gli assalitori hanno urinato sulla porta, lasciando pure un lungo sentiero dell’urina lungo la stradina che porta alla chiesa.
Secondo alcuni preti del luogo, il gesto di urinare davanti a questo Luogo santo è divenuto una pratica quasi giornaliera. Fonti cristiane fanno notare il legame fra le scritte oltraggiose e le false dichiarazioni attribuite dalla stampa ad un viceministro israeliano, che avrebbe accusato il Vaticano di rivendicare la sovranità sul Monte Sion. Sarebbero dunque queste dichiarazioni ministeriali ad aver incitato elementi ebraici estremisti ad aumentare questi attacchi, che sono ormai divenuti abituali.
Giorni fa un’altra scritta in ebraico, sul muro della Dormizione, vicino al Cenacolo, proclamava “Morte ai cristiani” (v.12/12/2009 “Morte ai cristiani”: scritte ebraiche vicino al Cenacolo a Gerusalemme ).
Fonte: Asia News
Vandalismi e messaggi d’odio sul Sion cristiano
Graffiti oltraggiosi scritti nella notte tra il 14 e il 15 dicembre sulla porta del convento francescano nei pressi del Cenacolo, a Gerusalemme.
Da diverse notti a Gerusalemme qualcuno si ingegna a seminare odio sul colle del Sion cristiano. Nel raccolto quartiere appena a sud ovest delle mura che cingono la Gerusalemme vecchia sorgono la chiesa della Dormizione, il Cenacolo e un attiguo convento francescano in cui vivono cinque frati. Lasciando il convento ieri mattina il frate guardiano, padre Enrique Bermejo, ha trovato la porta ricoperta di graffiti (vedi foto) oltraggiosi, in inglese ed ebraico, rivolti contro i cristiani. La frase più benevola li invita ad andarsene. La porta ogni notte viene anche utilizzata come orinatoio.
Stanchi di sopportare in silenzio, i frati hanno deciso di rendere pubblici questi fatti. Soprattutto dopo che, nella notte tra il 9 e il 10 dicembre una mano anonima ha disegnato con spray nero sul muro perimetrale della chiesa della Dormizione, in corrispondenza dell’abside, la scritta in ebraico: Mawet lanotsrim, «Morte ai cristiani». La scritta è stata cancellata nel giro di poche ore (a mezzogiorno era già sparita) dopo che la Custodia di Terra Santa aveva protestato con le autorità israeliane.
Nell’edificio che ospita la sala del Cenacolo un tempo vi era la residenza del Custode di Terra Santa e dei primi frati, cacciati nel 1551 quando il luogo venne convertito in moschea per onorare una sepoltura che è considerata la tomba del re Davide. Per questa ragione l’area è considerata sacra da musulmani ed ebrei. Da tempo nel complesso si è insediata anche una scuola religiosa ebraica (yeshiva). I francescani non hanno tuttavia mai cessato di rivendicare la proprietà degli stabili e la questione è oggi inclusa nei negoziati in corso tra Israele e Santa Sede.
Fonte: Terra Santa
(il link è stato rimosso)