2024 Comunicati  12 / 09 / 2024

Padre Marco d’Aviano, l’inviato di Innocenzo XI contro i Turchi

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 66/24 del 12 settembre 2024, SS. Nome di Maria

Padre Marco d’Aviano, l’inviato di Innocenzo XI contro i Turchi

Padre Marco d’Aviano

Nasce ad Aviano il 17 novembre 1631 (terzo di undici figli) da Pasquale Cristofori e Rosa Zanoni, e lo stesso giorno viene battezzato con il nome di Carlo Domenico (*) . Nel 1643 riceve la cresima. Frequenta quindi gli studi superiori nel collegio retto dai Gesuiti a Gorizia. Da qui – quattro anni più tardi – fugge col desiderio di soccorrere i veneziani impegnati nella difesa dell’isola di Candia assediata dai Turchi. A Capodistria desiste dal proposito e viene riaccompagnato a casa dai Cappuccini presso i quali aveva chiesto aiuto. Nel 1648, a diciassette anni, entra nel loro noviziato a Conegliano e con la vestizione e professione religiosa assume il nome di fra Marco d’Aviano. Il 18 settembre 1655 viene ordinato sacerdote a Chioggia. Nel 1664 riceve la “patente” di predicare al popolo, ufficio che esercita subito con grande efficacia. E’ anche guardiano di due conventi, Belluno e Oderzo.

La sua predicazione, unita a una vita esemplare, raggiunge fama continentale a partire dal 1676 quando iniziano improvvisamente tali e tante conversioni e guarigioni prodigiose da meritargli il titolo di “taumaturgo del secolo”. La sua popolarità raggiunge Francia, Belgio, Olanda, Svizzera, Tirolo, Baviera, Austria, gli stati della Germania, Boemia e Slovenia, dove Padre Marco si porta nel corso di viaggi missionari richiesti dai vescovi per il rinnovamento spirituale di quelle nazioni. Folle immense si radunano ad ascoltarlo e ricevono la sua benedizione, cui immancabilmente fanno seguito fatti eccezionali. Preoccupazione prima di Padre Marco è esortare e procurare il pentimento dei peccati, e per questo fa recitare pubblicamente l’atto di dolore perfetto.

Ma il suo appuntamento con la storia è fissato per il 1683, in occasione dell’invasione dell’Europa da parte dell’esercito ottomano (circa centocinquantamila uomini armati), che giunge ad assediare la città di Vienna, sede dell’imperatore d’Austria Leopoldo I: questi gode da qualche anno dell’amicizia di Marco d’Aviano e beneficia dei suoi preziosi consigli nell’attività di governo, caratterizzata spesso da indecisione e tentennamenti. Nell’incombente pericolo (si voleva fare di Vienna la capitale di un secondo impero turco nel cuore dell’Europa), che tanto preoccupa il papa Beato Innocenzo XI, Padre Marco viene inviato quale legato pontificio presso la coalizione di difesa, composta da non più di settantamila uomini. La sua opera mediatrice procura l’accordo tra i diversi capi dell’alleanza, rivali fra loro, e pone il re di Polonia Giovanni Sobieski quale capo nominale. Padre Marco d’Aviano rincuora quindi l’esercito nel corso di una giornata di preghiera. All’alba del giorno fatidico (12 settembre 1683) celebra la messa, servita dal re polacco, infonde in tutti entusiasmo e certezza di vittoria e offre la sua vita a Dio per la salvezza dell’Europa cristiana. La vittoria segue gloriosa, segnando una tappa miliare per la storia del continente, preservato nella sua identità di fede e civiltà. La missione di

Marco d’Aviano continua negli anni seguenti, promuovendo l’alleanza tra gli stati europei per la liberazione dei Balcani dall’oppressione turca: nel settembre 1686 viene liberata Buda, capitale dell’Ungheria, dopo quasi un secolo e mezzo di dominazione ottomana, e nel 1688 anche la roccaforte di Belgrado, dove Padre Marco ottiene salva la vita di ottocento soldati turchi. Frattanto egli continua a dedicarsi alla predicazione, focosa e convincente, soprattutto nelle Venezie (celebri restano i suoi quaresimali), tenendo sempre contatti epistolari con le persone influenti di allora, e particolarmente come consigliere spirituale dell’imperatore Leopoldo I che spesso richiede il Nostro a Vienna.

Durante l’ultimo viaggio nella capitale d’Austria, Marco d’Aviano muore, consumato dalle fatiche, alla presenza dell’imperatore e della sposa Eleonora, stringendo nelle mani il  crocifisso che portava sempre con sé. Erano le ore undici del 13 agosto 1699. E’ sepolto a Vienna nella chiesa dei Cappuccini.

Fonte: https://www.beatomarcodaviano.it/la-storia/

(*) Maggiori notizie sulla famiglia: Marco d’Aviano, al secolo Carlo Domenico Cristofori, è nato a Villotta di Aviano il 17 novembre 1631 da Marco Pasquale Cristofori e da Rosa Zanoni, appartenenti a famiglia originaria di Milano, ma da secoli trapiantata nel pordenonese. La famiglia era di buona condizione (un antenato, Giorgio Cristofori di Cordenons, nel 1509 era stato ambasciatore della Magnifica comunità di Pordenone) e imparentata con la nobiltà locale (per parte di madre, era nipote del conte Francesco Ferro di Pordenone), ebbe la primissima formazione ad Aviano, quindi a San Leonardo di Campagna (oggi San Leonardo Valcellina), per poi essere mandato dalla famiglia a frequentare, negli anni fra il 1643 e il 1647, il miglior collegio del Friuli, ossia il Collegium gesuita di Gorizia (…).

Fonte: https://cimolais.it/la-via-di-padre-marco-daviano/

Johann Melchior Roos (1659-1731), ”Incontro di padre Marco d’Aviano e l’imperatore Leopoldo I dopo l’assedio di Vienna”