L’editoriale di Opportune Importune n. 45
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 62/24 del 29 giugno 2024, Ss. Pietro e Paolo
L’editoriale di “Opportune Importune” n. 45
Editoriale, di don Ugo Carandino
La nostra epoca è contrassegnata dallo scoraggiamento. I motivi di avvilimento nella Chiesa e nella società non mancano di certo e da molti anni, con articoli, libri, conferenze e convegni, ne analizziamo le cause, a iniziare dalla penetrazione dell’eresia modernista e dalla cospirazione massonica. Tuttavia sarebbe sbagliato e pericoloso considerare solamente il male, ispirato direttamente o indirettamente dal diavolo, e dimenticare o sottovalutare tutto il bene operato dalla Santissima Trinità attraverso la Chiesa anche in questi tempi così travagliati.
Una fonte di scoraggiamento può essere l’imprudente tendenza di ricercare fuori dalla religione cattolica punti di riferimento oppure di attribuire, all’interno dell’area conservatrice/tradizionalista, il patentino di ortodossia a personaggi inaffidabili. Il risultato è di prendere per oro colato tutto quello che affermano queste persone; nel primo caso senza accorgersi della penetrazione nei nostri ambienti di dottrine inconciliabili con quella cattolica e, nel secondo caso, grazie alla tattica ben collaudata della “gestione dell’opposizione”, di seguire apparenti difensori della Fede.
Si dimentica allora che il Magistero della Chiesa e gli autori più fedeli ad esso dovrebbero essere sufficienti per dare al buon cattolico dei punti fermi per proteggersi dalla sovversione imperante. E che non basta sembrare di essere dalla parte giusta se poi sulle cose essenziali (l’autorità nella Chiesa, essere in comunione con gli innovatori, la validità dei nuovi riti) non si hanno le idee chiare.
Nel pensiero dei cattivi maestri acattolici vi è forse la fede nella Provvidenza divina che tutto regge e tutto permette? Emerge forse il ruolo della grazia e dell’azione dello Spirito Santo nelle vicende umane? Si parla forse del merito sovrannaturale nell’affrontare le situazioni più gravi e dolorose? Assolutamente no, è una visione piatta, unicamente all’insegna del naturalismo (una delle colonne della massoneria…), senza la consapevolezza che la vita terrena prepara quella eterna. E nella via tracciata dai tanti “uomini della Provvidenza” che spuntano come funghi sui blog e sui social, c’è forse il primato della Fede nelle scelte fondamentali della vita cristiana, nei confronti di chi occupa i vertici della Chiesa o nel modo di santificare le feste (col nuovo o vecchio rito, con messe ‘una cum’ o ‘non una cum’)?
I venditori di fumo delle due categorie prese in esame, pur di avere visibilità e consensi, spesso “la sparano grossa”, con proiezioni catastrofiche sul futuro o ingigantendo in modo quasi maniacale alcuni aspetti, magari reali ma non insuperabili, che vengono dipinti invece come dei muri invalicabili, come degli abissi che ingoieranno l’umanità intera. Oppure (nella ‘gestione dell’opposizione’) descrivono la Chiesa come se fosse stata sconfitta dal nemico e diventata una fucina di errori e inganni diabolici, e persino colui che ritengono il legittimo Vicario di Cristo sarebbe diventato un precursore o addirittura l’Anticristo stesso (il principio di non contraddizione evidentemente è… vacante!). Il risultato? Tanti bravi, ma imprudenti cattolici, che si ritrovano frustrati, annichiliti, e persino paralizzati nella pratica delle virtù, poiché ormai sono convinti che i nemici abbiano prevalso.
Per non parlare dell’altro filone nefasto, relativo a certi ambienti apparizionisti, che in modo morboso ricercano e diffondono presunte profezie, messaggi e quant’altro, tutte all’insegna del castigo, della catastrofe, dell’apocalisse. La conclusione è simile a quella descritta precedentemente, con tante buone anime pervase dall’agitazione e dall’insicurezza. Anche in questo caso l’insegnamento e la disciplina della Chiesa non vengono prese in considerazione e così, oltre alla devastazione spirituale, i buoni cattolici illudendosi di seguire la ‘retta via’, rischiano di avvallare perniciosi errori come il millenarismo.
Dio è Onnipotente e tutte le creature ribelli, angeliche o umane che siano, per quanto numerose ed agguerrite, non scalfiscono minimamente la Sua onnipotenza. Una prova tangibile, seppur minima all’interno della vastissima opera salvifica di Cristo, è davanti ai nostri occhi ed è un profondo motivo di conforto, che rende il cuore fiducioso, al riparo dalla tentazione dello scoraggiamento.
Mi riferisco al tanto bene che un piccolo Istituto sacerdotale come il nostro può fare malgrado i tanti problemi e i tanti ostacoli (“periculis in civitate, periculis in solitudine, periculis in mari, periculis in falsis fratribus”, 2 Cor. 11, 26). Pensiamo alla celebrazione della Messa e all’amministrazione dei sacramenti non alterati dalle riforme: nessuna previsione umana avrebbe potuto immaginare la loro salvaguardia e la diffusione, magari lenta ma costante, in un numero sempre maggiore di regioni e di nazioni. Perché non sottolineare maggiormente questa immensa grazia, invece di pensare sempre e solo alle (seppur innegabili) disgrazie? Ogni domenica intere famiglie si spostano da una città all’altra, da una regione all’altra, persino da una nazione all’altra, per ricercare le fonti della santificazione e terminare la giornata magari stanche ma felici. Lo hanno fatto prima, durante e dopo la pandemia, lo fanno col bello o brutto tempo, lo fanno per amore di Dio, delle loro anime e dei loro cari. Non è forse un motivo di somma consolazione? E i catechismi via internet che ormai raggiungono centinaia di bambini/e e ragazzini/e? E le altre attività per la gioventù (riunioni, colonie, campi)? E i turni di esercizi spirituali? E i pellegrinaggi, come quello a Loreto che quest’anno ha raggiunto un notevole numero di partecipanti? E il seminario e i noviziati di Verrua Savoia, che permettono di formare nuovi preti, nuovi frati e nuove suore per dar man forte a coloro che già ci sono e che rendono possibile tutto quello che ho appena elencato?
Tutte queste cose manifestano l’intervento di Dio, che non abbandona mai le anime e che permette sempre, magari in modo diverso rispetto ai tempi in cui la Religione era alla base della vita quotidiana, di avere il soccorso sovrannaturale. È in virtù di questo soccorso che bisogna respingere lo scoraggiamento, dissociarsi dal catastrofismo e dalla resa psicologica al nemico.
La base dottrinale sulla quale si basa il nostro ministero, la Tesi di Cassiciacum, è un antitodo allo scoraggiamento. La penetrazione del modernismo è impressionante e devastante, eppure neanche questa volta le porte degli inferi hanno prevalso! Lo smarrimento e lo scoraggiamento, invece, sono quasi inevitabili per coloro che continuano a ritenere (persino) Bergoglio come formalmente papa e quindi Vicario di Cristo. Al di là della propaganda lefebvriana che illude chi vuole farsi illudere, se “papa Francesco” fosse davvero il Capo visibile della Chiesa, il Padre della menzogna avrebbe prevalso, seminando lo sgomento tra i cattolici. Così non è, poiché tutto il male che si vede e si sente non proviene dalla Chiesa ma dai nemici che la occupano.
Allora, invece di inquietarsi troppo per il futuro, ricerchiamo la santificazione dell’ora presente con la fedeltà al dovere di stato e la corrispondenza alle grazie che riceviamo dal nostro Salvatore. Il Sacro Cuore di Gesù, che invochiamo nel mese di giugno, e il Suo Sangue Preziosissimo, oggetto della devozione nel mese di luglio, siano i potenti soccorsi per una vita cristiana vigilante ma non paralizzata, addolorata dai tanti mali dell’ora presente ma non disperata, sempre sotto il manto protettore di Maria Ausiliatrice.
“Opportune Importune”, lettera d’informazioni della Casa San Pio X, n. 45, Santi Pietro e Paolo.
https://www.sodalitium.biz/opportune-importune-n-45/