La babele religiosa in Italia
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 56/13 del 7 giugno 2013, Sacro Cuore di Gesù
La babele religiosa in Italia
Tra le conseguenze più nefaste dell’immigrazione vi è la diffusione e il radicamento nelle terre un tempo cattoliche delle false religioni. L’agenzia di stampa Zenit ha recensito con entusiasmo un dossier su questo fenomeno: l’articolo, che segnaliamo, va però letto nell’ottica dell’indebolimento della Fede in Italia, anche grazie al relativismo religioso veicolato dagli errori del Vaticano II. Questi errori, in particolare l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, sono stati ribaditi negli ultimi anni dalle due facce della stessa medaglia, il modernista conservatore Ratzinger e il modernista progressista Bergoglio. Pubblichiamo anche l’Atto di riparazione al Sacro Cuore di Gesù, da recitare per ordine di S. S. Pio XI nel giorno della festa del Sacro Cuore.
Le religioni nell’Italia che cambia
ROMA, 3 Giugno 2013 – Enzo Pace, docente di Sociologia delle religioni all’Università di Padova, con il contributo di un nutrito e qualificato gruppo di 23 studiosi, mette a disposizione dei lettori mappe e bussole per cominciare ad aprire gli occhi sul cambiamento religioso che l’Italia ha conosciuto e sta conoscendo, orientativamente, nell’ultimo ventennio.
L’opera, composta di dodici capitoli (1) e da una ricca sezione bibliografica, è resa viva anche da un insieme di colorate carte geografiche della penisola; carte che rendono evidente una prima dislocazione (abbastanza affidabile) dei luoghi di culto sull’intero territorio.
Le 189 diverse nazionalità degli immigrati in un’Italia a maggioranza cattolica hanno determinato quindi che “religioni un tempo considerate lontane vivono assieme in una stessa società, con una prossimità probabilmente inattesa e inimmaginabile sino a qualche anno fa”.
Per questo motivo l’Italia dal punto di vista religioso è avvicinata, allora, più a quanto si presenta nel Regno Unito, dove convivono sikh, musulmani, hindu discendenti da diversi continenti rispetto a quanto si presenta in altri paesi europei come Francia, Belgio, Olanda dove si possono individuare due o tre al massimo gruppi di cittadini di origine straniera caratterizzati da una comune matrice religiosa.
Nel viaggio italiano si incontrano allora le 16 chiese ortodosse (delle quali la più numerosa è costituita dalle 166 parrocchie romene); oppure i guardwara, i luoghi di culto dei Sikh, dove è custodito il Guru Granth Sahib che “non è visto come un semplice libro contenente la parola di Dio, ma più propriamente come qualcosa di vivo, cui si deve il massimo rispetto”.
Il contributo quantitativamente più importante è fornito nell’opera su “i musulmani e i loro luoghi di culto” dove, partendo dal XXII dossier statistico sull’immigrazione della Caritas / Migrantes del 2012 è segnalata la presenza in Italia di 1.645mila musulmani (è quindi la seconda religione dopo la cattolica) suddivisa per nazione di provenienza (Marocco 506mila; Albania 491mila; Tunisia 122mila) e regione a maggior presenza (Lombardia 379mila; Emilia Romagna 219mila; Veneto 186mila).
In tale ambito si evidenzia, inoltre, un intero paragrafo dedicato al confronto tra diritto italiano e diritto coranico con il dettaglio di alcune sentenze o ordinanze di tribunali italiani (Cagliari, Bologna, Torino e Roma), in particolare sui temi della poligamia e del ripudio.
E ancora, la comunità Valdese che trova il suo nucleo propulsore in alcune valli piemontesi ma che, stando ai dati delle dichiarazioni dei redditi del 2009 si fornisce evidenza che i contribuenti che hanno devoluto l’8 per mille alla Chiesa Valdese è circa dieci volte superiore alla consistenza numerica della comunità (470mila contro 40mila).
Oppure ancora l’approfondimento sulla forza della memoria della comunità ebraica italiana (21 comunità per circa 24mila unità) che si confronta con il veloce radicamento dei mormoni. Questo nucleo, sulla scia della candidatura di Romney alla presidenza degli USA, è composto da circa 90 comunità locali per 25mila cittadini, comunità che hanno come valori fondanti la centralità organizzativa, un forte legame con gli Stati Uniti ed una marcata rassicurazione sui valori sociali come la famiglia.
Ma, molto probabilmente, il saggio che consente con maggior forza di analizzare l’impatto dell’immigrazione sugli ambiti religiosi della società italiana è quello intitolato “Cattolici dal mondo in Italia” (…). Con la conclusione espressa dagli studiosi che – il percorso del cattolicesimo verso obiettivi di “identità integrata” rappresenti la maggior sfida per la Chiesa per il presente e per il prossimo futuro.
NOTE
(1) Di seguito il dettaglio dei capitoli:
1 – La costellazione delle Chiese ortodosse;
2 – I sikh;
3 – I musulmani e i loro luoghi di culto;
4 – L’Oriente italiano; 5 –
Le Chiese neopentecostali e carismatiche africane;
6 – Protestanti, evangelici, Testimoni e Santi; 7 –
L’ebraismo: una memoria viva;
8 –Studi di caso: Torino e Bologna;
9 – Studi di caso: Roma, Castel Volturno; Palermo; Mazara del Vallo;
10 – I tamil in Emilia – Romagna e Sicilia: identità e meticciamenti;
11 – Cattolici dal mondo in Italia;
12 – Le nuove generazioni.
Atto di riparazione al Sacratissimo Cuore di Gesù.
Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblio, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi, prostrati innanzi a te, intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l’amantissimo tuo Cuore.
Memori però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità, e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la tua misericordia, pronti a riparare con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi,ma anche quelli di coloro che, errando lontano dalla via della salute, ricusano di seguire te come pastore e guida, ostinandosi nella loro infedeltà, o calpestando le promesse del battesimo, hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge.
E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l’immodestia e le brutture della vita e dell’abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro te e i tuoi santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l’ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi onde è profanato lo stesso sacramento dell’amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da te fondata.
Ed oh potessimo noi lavare col nostro sangue questi affronti! Intanto come riparazione dell’onore divino conculcato, noi ti presentiamo, accompagnandola con le espiazioni della Vergine tua madre, di tutti i santi e delle anime pie, quella soddisfazione che tu stesso un giorno offristi sulla croce al Padre e che ogni giorno rinnovi sugli altari, promettendo con tutto il cuore di voler riparare, per quanto sarà in noi e con l’aiuto della tua grazia, i peccati commessi da noi e dagli altri e l’indifferenza verso sì grande amore con la fermezza della fede, l’innocenza della vita, l’osservanza perfetta della legge evangelica, specialmente della carità, e di impedire inoltre con tutte le nostre forze le ingiurie contro di te, e di attrarre quanti più potremo alla tua sequela.
Accogli, te ne preghiamo, o benignissimo Gesù, per l’intercessione della beata Vergine Maria riparatrice, questo volontario ossequio di riparazione, e conservaci fedelissimi nella tua obbedienza e nel tuo servizio fino alla mortecon il gran dono della perseveranza, mediante il quale possiamo tutti un giorno pervenire a quella patria, dove tu col Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni Dio per tutti i secoli dei secoli. Così sia