I Partigiani vercellesi e il sangue dei vinti
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 20/25 del 14 marzo 2025, Santa Matilde
I Partigiani vercellesi e il sangue dei vinti
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro Lettore,
Ti segnaliamo l’uscita del nuovo libro di Roberto Gremmo “I Partigiani vercellesi e il sangue dei vinti – Dal delitto dell’Isola alla strage dell’Ospedale Psichiatrico” una documentazione inedita, scomoda ma incontestabile.
Il libro costo Euro 18 (senza spese di spedizione) e può essere richiesto telefonando al numero 0161921300 o scrivendo a: storiaribelle@gmail.com.
Nella primavera del 1945 le ore successive all’ingresso dei partigiani a Vercelli non furono solo momenti di esultanza popolare per la fine della guerra ma anche tempi tragici e bui di incontrollata violenza e di morte.
Entrati in città prima degli Alleati, i ‘Garibaldini’ non s’erano limitati ad assumere i pieni poteri ma incoraggiati dai loro comandanti molti uomini delle ‘Brigate Partigiane’ in diversi casi si dettero al saccheggio ed a violenze inaudite contro persone indifese, sicuri dell’immunità perché i loro capi “avevano impartite disposizioni di andare nelle case di tutti quelli che potevano essere, comunque,
compromessi col fascismo ed asportare quanto potevano”.
I Carabinieri calcolarono che dal 26 aprile al 15 maggio furono eliminate in Provincia e specialmente a Vercelli e Biella oltre 300 persone e molte delle loro salme, occultate chissà dove, non vennero mai ritrovate. In quelle ore senza legge a Vercelli vennero eliminati senza pietà diversi fascisti o presunti tali e furono commessi dei veri e propri crimini comuni, primo fra tutti il ‘delitto dell’Isola’ del 7 maggio 1945 quando un gruppo di partigiani uccise a sangue freddo l’ormai inerme membro della “Guardia Nazionale Repubblicana” Luigi Bonzanini e tre povere donne, Elsa e Laura Scalfi e Luigia Meroni, gettando i loro cadaveri nel fiume Sesia.
Analoghe stragi vennero compiute all’Ospedale Maggiore, all’Ospedale Psichiatrico, a Trino, Santhià, Balocco, Albano, Crevacuore e San Germano mentre un “Tribunale del Popolo” segreto emanava sentenze di morte ed il canale Cavour diventava un cimitero senza croci di decine di assassinati.
Era il sangue dei vinti che scorreva come in mezza Italia per l’azione violenta e criminale di squadroni della morte che giravano ben organizzati per una ‘seconda ondata’ totalitaria.
Sulla base di una ineccepibile documentazione archivistica inedita questo libro descrive gli eventi più tragici della storia recente di Vercelli. Queste vicende indignano tutti coloro che, come l’Autore, si richiamano ai valori di giustizia e libertà della Resistenza. Ma non vanno nascoste.
Capitolo 1 – Il ‘Sangue dei vinti’ nel vercellese
Capitolo 2 – Il feroce delitto dell’Isola
Capitolo 3 – L’eliminazione del fotografo De Fabianis e il saccheggio del suo archivio
Capitolo 4 – Il ‘Tribunale del Popolo’ ordiva la morte di persone facoltose
Capitolo 5 – Povere donne uccise e sepolte nei campi
Capitolo 6 Il partigiano Bricarello e la strage di Albano
Capitolo 7 – La strage dell’Ospedale Psichiatrico di Vercelli
Capitolo 8 – La strage dei feriti dell’Ospedale Maggiore di Vercelli
Capitolo 9 – La strage del carcere di Trino
Capitolo 10 – Il delitto del casaro di Balocco
Capitolo 11 – Il “Tribunale partigiano” di San Germano Vercellese
Capitolo 12 – L’eccidio compiuto dai tedeschi a Santhià ed i fascisti gettati nei canali
Capitolo 13 – La “Banda del lupo” terrorizzava Santhià
Capitolo 14 – “La Verità” scrisse che “Anche i boia muoiono”
Capitolo 15 – L’inchiesta sulla strage dell’Ospedale Psichiatrico di Vercelli
Capitolo 16 – Un capo partigiano disse al prete che bisognava ammazzarli perché “Erano Fascisti”
Capitolo 17 – La protesta per il “Processo alla Resistenza”
Capitolo 18 – Una ‘persecuzione reazionaria’ o la condanna di delinquenti comuni?
Capitolo 19 – La prigionia del calciatore partigiano Guido Tieghi
Capitolo 20 – Volevano vendicare i Fascisti uccisi a Vercelli.
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