I massoni festeggiano la loro opera
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 27/24 del 18 marzo 2024, San Cirillo di Gerusalemme
I massoni festeggiano la loro opera
Il 17 marzo i cattolici controrivoluzionari festeggiano San Patrizio, mentre i massoni celebrano, con la consueta retorica risorgimentale, la conquista del potere in Italia. Pubblichiamo il loro comunicato lasciando volentieri a loro quello che esaltano. Ricordiamo soltanto che nel 1799 i “patrioti” erano collaborazionisti dei francesi e nel “risorgimento” rispondevano agli ordini degli inglesi.
Il 17 marzo è la “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”
Il 17 marzo si celebra la “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”, istituita il 23 novembre del 2012 con la legge n. 222, nella data della proclamazione, a Torino, nel 1861, dell’Unità d’Italia. sancita attraverso un atto normativo che si perfezionò e completò negli anni successivi: nel 1866 vennero annessi il Veneto e la provincia di Mantova, nel 1870 il Lazio e nel 1918 il Trentino-Alto Adige e la Venezia Giulia. Un’importante ricorrenza per il nostro paese ma anche per la Massoneria che partecipò da protagonista alle battaglie del Risorgimento, che culminarono nella spedizione dei Mille ad opera di Giuseppe Garibaldi, eroe dei due mondi e futuro Gran Maestro del Grande Oriente e nella breccia di Porta Pia, che il 20 settembre del 1870, restituì Roma all’Italia.
L’anniversario della nascita dello Stato italiano venne per la prima volta solennemente festeggiato nel 1911 per la ricorrenza dei 50 anni con una serie di mostre a Torino (capitale dal 1861 al 1865), a Firenze (capitale dal 1865 al 1870), e Roma (capitale dal 1870 in poi). A corredo delle celebrazioni del cinquantenario fu pubblicato il volume “Le tre capitali: Torino-Firenze-Roma” scritto da Edmondo De Amicis nel 1898.
Il 1º maggio 1911 fu emessa anche una preziosa serie di francobolli per commemorare l’avvenimento. Mentre l’Accademia dei Lincei, sotto la guida di Pietro Blaserna produsse l’opera “Cinquant’anni di storia italiana” formata da tre volumi nei quali era descritta la storia politica, economica e della vita civile d’Italia dal 1861 al 1911.