I Francescani e la Palestina nel 1952
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 89/23 del 16 novembre 2023, Santa Geltrude
I Francescani e la Palestina nel 1952
Nel 1952 l’Almanacco di Terra Santa parla dei problemi in cui si trovava la Palestina dopo la nascita dello stato israeliano, avvenuta 4 anni prima. Nell’articolo inoltre si denuncia il disinteresse delle nazioni occidentali per la sorte dei Luoghi Santi della Palestina. Eloquente la foto scelta per corredare l’articolo: uno dei tanti campi profughi costruiti nel deserto per ospitare i palestinesi – cristiani e musulmani – cacciati dalle loro case dai sionisti.
Per chi desidera conoscere meglio la situazione della Palestina dalla caduta dell’impero ottomano al sorgere della minaccia sionista consigliamo la lettura del comunicato: “Quando la terra di Gesù passò dalla padella turca alla brace sionista”.
https://www.centrostudifederici.org/la-terra-gesu-passo-dalla-padella-turca-alla-brace-sionista/
Terra Santa oggi
Nel groviglio delle questioni che ogni giorno s’intrecciano e s’accavallano nella vita internazionale, il problema della Palestina è quasi del tutto dimenticato. La guerra in Corea, la contesa persiana, le interminabili discussioni sulla pace e sul riarmo hanno assorbito totalmente l’attenzione degli uomini. Pare non ci sia più tempo per ricordarsi del paese della pace, della terra del Vangelo, della culla della civiltà.
Da oltre tre anni laggiù la guerra è finita. Due popoli l’un contro l’altro armati si sono divisi quel territorio ; due nazioni si sono costituite padrone di quelle contrade senza che ancora si sia pensato a delimitarne le competenze e a segnare dei confini se non naturali almeno giuridici e riconosciuti dalle due parti e dal mondo civile. E questo, tutto a danno delle popolazioni locali, delle istituzioni religiose, delle opere educative ‘e sociali, esistenti in un territorio tanto breve e inscindibile.
Ma la Palestina non è solamente qui. Essa è costituita soprattutto dai Luoghi Santi disseminati nel suo territorio, dalle chiese edificate su quei Luoghi a testimonianza indelebile della fede di tutti i popoli cattolici. Un patrimonio sacro che appartiene a tutte le nazioni civili e che fa della Palestina la patria comune, il punto di convergenza e di unione di tutti i cristiani. In considerazione appunto del carattere religioso e universale di quella terra le Nazioni Unite hanno votato favorevolmente il progetto di costituire Gerusalemme e i Luoghi Santi adiacenti, in zona internazionale avulsa e di-stinta dai due governi locali (come richiesto da Pio XII, ndr). Ma il progetto attende sempre di essere attuato…
Infatti, dopo più di tre anni tutto è ancora in sospeso. I palestinesi — se ancora possono chiamarsi così — attendono che sia deciso il loro destino per sapere da che parte devono rassegnarsi a stare : se dalla parte d’Israele o da quella della Giordania ; le migliaia e migliaia di profughi abbandonati nella valle di Gerico e in altri luoghi deserti aspettano ancora di sapere se e quando potranno ritornare nelle loro case ; la città di Gerusalemme divisa in due tronconi non sa ancora se potrà ritornare ad essere una o se rimarrà eternamente tagliata a metà.
In questo stato di cose ognuno può bene immaginare com’è bella la vita laggiù ! Sui confini sempre provvisori le macerie delle case abbattute dalla guerra sono ancora là ad aspettare una mano pietosa che le rimetta a posto. Le famiglie sono ancora divise tra le due zone nemiche senza che possano ricongiungersi. Le grandi istituzioni cristiane quali il Patriarcato Latino, la Custodia di Terra Santa, gli istituti religiosi, le organizzazioni dissidenti, che hanno le loro case, le loro chiese, le loro scuole separate nelle due zone fanno l’impossibile per tenerle in vita giocando d’equilibrio…
Di tutto questo groviglio di cose, di tutta questa vita in sospeso, di tutta questa situazione incerta pare che il mondo nulla sappia, che neppure si accorga. Eppure si tratta della Terra Santa verso la quale dovrebbero puntare tutti gli sguardi ; si tratta dell’avvenire dei Luoghi Santi, patrimonio sacro di tutti i cattolici ; si tratta di istituzioni create e volute dai nostri padri e che tutti debbono salvare per l’onore della fede e della civiltà. Ma gli uomini distratti in altre cose non ci pensano e non provvedono. E la Palestina, torturata dalla guerra, divisa da un armistizio, abbandonata dalle nazioni, attende e invoca che finalmente si pensi anche a lei.
p. Giulio Zanella Delegato di Terra Santa.
Tratto da: Almanacco della Terra Santa 1952, Tipografia dei Padri Francescani, Gerusalemme.