Editoriale di “Opportune Importune” n. 30
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 107/15 del 21 dicembre 2015, San Tommaso Apostolo
Cari lettori, Jorge Mario Bergoglio prosegue, spingendo sull’acceleratore, la devastazione modernista operata all’interno della Chiesa dal “santo” Giovanni Paolo II e dal “professore” Benedetto XVI. Nello stesso tempo la guerra alla regalità sociale di Cristo, organizzata dalle logge, sta portando alla completa rovina materiale e morale le nazioni apostate. La penosa partecipazione del “patriarca” Moraglia ai funerali civili svolti davanti alla basilica di Venezia (ma la splendida chiesa marciana non ha disturbato le convinzioni atee degli organizzatori?) ha mostrato come ormai i modernisti svolgano il ruolo di cappellani della società apostata, laicista e agnostica, in nome di quella “sana laicità” elogiata da Ratzinger (che portava il camauro forse per nascondere il berretto frigio).
In un contesto così convulso, dove tante anime sono tentate dallo scoraggiamento o dal facile compromesso, il 18 dicembre 2015 l’Istituto Mater Boni Consilii festeggia i suoi trent’anni di vita. Tutti i suoi membri rinnovano, con convinzione e gratitudine, l’adesione alla tesi teologica di mons. Guérard des Lauriers, detta di “Cassiciacum”, risposta integralmente cattolica alle tante domande che si pongono e impongono alle coscienze dei cattolici davanti ai problemi posti dal Vaticano II e dalla riforma liturgica.
In Italia il trentennale sarà celebrato nel migliore dei modi, con l’apertura di due nuove chiesette, a Potenza e a Carbonara di Bari. Il fatto che entrambi gli oratori si trovino a 1000 km dalla casa di Verrua e 600 km dalla casa di San Martino dei Molini dimostra l’impegno dei nostri sacerdoti per sovvenire ai bisogni delle anime che si rivolgono all’Istituto.
Restiamo dunque saldi nella fede insegnata da Cristo, predicata dagli Apostoli e difesa da tutti i legittimi successori di san Pietro, senza la quale non si può piacere a Dio e salvare le anime. Si pratichino sempre meglio i doveri religiosi, come le preghiere del mattino e della sera, la corona del Rosario, la messa domenicale, la pratica dei sacramenti, approfittando del tempo natalizio per chiedersi se queste cose si fanno e se si fanno bene. Si santifichi maggiormente il dovere di stato, prendendo sempre più seriamente sia gli impegni di studio o di lavoro, sia gli obblighi che precedono e seguono le nozze, aspetti spesso disattesi e che impediscono alla Chiesa e alla società di avere dei buoni (e credibili) cristiani.
In occasione della Natività e dell’Epifania del Divin Redentore, porgiamo a tutti i nostri fedeli, benefattori e lettori i migliori auguri per il Santo Natale e l’Anno Nuovo, mettendo tutte le loro intenzioni ai piedi di Gesù Bambino, della Vergine Santissima e di San Giuseppe nel santo presepe.
don Ugo Carandino