2017 Comunicati  15 / 11 / 2017

I Curdi dal cuore tenero verso i terroristi

DKWu3cYXcAEy-l8Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova Insorgenza
Comunicato n. 93/17 del 15 novembre 2017, Sant’Alberto

I Curdi dal cuore tenero verso i terroristi

 Il ruolo dei Curdi (che hanno un rapporto privilegiato con Israele) e della cd. “opposizione democratica” siriana nella fuga dei terroristi dell’Isis da Raqqa.

Lo sporco segreto di Raqqa: fuga dei combattenti “Made in Usa”
Ora è ufficiale: centinaia e centinaia di tagliagole dell’ISIS sono stati messi in salvo a Raqqa delle Forze democratiche siriane (SDF), guidate dai guerriglieri curdi dello YPG. In pratica le forze sponsorizzate da Stati Uniti e Israele, mentre erano in procinto di «liberare» la capitale del Califfato, hanno portato i combattenti jihadisti negli ultimi territori ancora in mano allo Stato Islamico, nella provincia di Deir ez-Zor, da dove hanno poi imboccato le vie di fuga tra Siria e Turchia. Il convoglio partito da Raqqa, che si snodava per sei chilometri e mezzo, era composto da 45 camion, 13 pullman e un centinaio di veicoli dell’ISIS stipati delle loro armi e con a bordo 3500 familiari. Sui bus c’erano anche molti combattenti stranieri, compresi diversi «francesi» e «belgi» con le cinture esplosive addosso, che hanno «minato tutti i mezzi» per farli saltare in aria nel caso l’accordo non fosse stato rispettato. Alle trattative fra capi dell’ISIS e le SDF hanno assistito anche rappresentati della Coalizione a guida americana che ha addestrato e armato i guerriglieri curdi e i loro alleati. I curdi, rivela l’inviato della BBC Quentin Sommerville, avevano promesso «migliaia» di dollari ai conducenti dei pullman e dei camion perché «mantenessero il segreto». Invece gli autisti non sono mai stati pagati e ora hanno raccontato tutto all’inviato dell’emittente.
http://paolosensini.com/2017/11/14/lo-sporco-segreto-di-raqqa-fuga-dei-combattenti-made-in-usa/

Lo sporco segreto di Raqqa: lasciati fuggire i terroristi dell’Isis. Inchiesta delle Bbc rivela i dettagli dell’accordo fra curdi e islamisti: salvi anche i foreign fighters
L’accordo per l’evacuazione di centinaia di combattenti dello Stato islamico, con le loro famiglie, aveva gettato un’ombra sulla vittoria a Raqqa delle Forze democratiche siriane (Sdf), guidate dai guerriglieri curdi dello Ypg. Ora un’inchiesta della Bbc rivela nuovi, inquietanti, dettagli sull’intesa che ha permesso di accelerare la caduta della capitale del Califfato in Siria, un mese fa, ma ha messo in salvo almeno 250 combattenti, comprese decine di stranieri, anche europei. Terroristi che sono stati portati negli ultimi territori ancora in mano allo Stato islamico, nella provincia di Deir ez-Zour e da lì, perlomeno alcuni, hanno imboccato del vie dei trafficanti di esseri umani fra la Siria e la Turchia.
I CONDUCENTI NON PAGATI
L’accordo, nei suoi dettagli, doveva rimanere segreto. Ma già fra il 12 e il 14 ottobre, erano circolate immagini di pullman verdi (quelli che di solito vengono usati per l’evacuazione di combattenti islamisti in Siria) alla periferia di Raqqa. Spezzoni di filmati da cellulari avevano anche mostrato parti del convoglio che usciva dalla città, con combattenti in piedi sui cassoni dei camion che li trasportavano, con le loro armi. Alle trattative fra capi dell’Isis e le Sdf avevano assistito anche rappresentati della Coalizione a guida americana che ha addestrato e armato i guerriglieri curdi e i loro alleati, ma «senza partecipare». I curdi, rivela ora la Bbc, avevano promesso «migliaia» di dollari ai conducenti dei pullman e dei camion perché «mantenessero il segreto». Invece gli autisti non sono mai stati pagati e ora hanno raccontato tutto all’inviato dell’emittente britannica Quentin Sommerville.
UNA COLONNA LUNGA CHILOMETRI
Il convoglio era composto da 45 camion, 13 pullman e un centinaio di veicoli dell’Isis. In tutto ha trasportato almeno 250 combattenti jihadisti, la maggior parte con le loro armi, persino cinture esplosive, e 3500 famigliari. La colonna si snodava per sei chilometri e mezzo. Agli autisti non era stato anticipato né le dimensioni dell’evacuazione («Ci avevano parlato di alcuni centinaia di persone», rivela uno dei conducenti Abu Fawzi, di Tabqa) né il fatto che sarebbero dovuti entrare dentro la città assediata da soli, senza scorta, dove si sono trovati davanti ai terroristi armati fino ai denti, con le cinture esplosive addosso, che hanno «minato con l’esp
I FOREIGN FIGHTERS
Invece di un «lavoro di poche ore» gli autisti si sono imbarcati in una odissea di tre giorni, verso Sud e la zona di Al-Bukamal, al confine fra Siria e Iraq. Gli aerei della coalizione a un certo punto hanno cominciare a «volare basso e sganciare bombe illuminanti», ma non hanno attaccato il convoglio. A bordo dei mezzi c’erano anche molti combattenti stranieri, compresi francesi. Alcuni si sono mescolati al flusso di profughi che da Al-Bukamal e da tutta la provincia di Deir ez-Zour risale l’Eufrate fino alla zona di Raqqa per rifugiarsi nei campi e poi tentare di passare in Turchia con i trafficanti di uomini. Come si temeva a metà a ottobre, quando erano trapelati i primi dettagli dell’intesa, l’evacuazione ha permesso la conquista di Raqqa un mese prima del previsto, ma ha lasciato a piede libero centinaia di terroristi, decine europei.
http://www.lastampa.it/2017/11/14/esteri/lo-sporco-segreto-di-raqqa-lasciati-fuggire-i-terroristi-dellisis-qXFZUyv54s7onBfIpck8iO/pagina.html