Cristiani iracheni: breve rassegna stampa
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 6/15 del 19 gennaio 2015, San Mario
Qualche notizia sulla tragedia che colpisce i cristiani iracheni tramite i dispacci della Agenzia Fides: il coraggio di anziani fedeli, un monastero trasformato in carcere islamista, le speculazioni sull’emigrazione dei cristiani.
Rifiutano di convertirsi all’islam: espulsi da Mosul 10 anziani cristiani
Kirkuk (Agenzia Fides) – I miliziani jihadisti dell’autoproclamato Califfato Islamico hanno espulso da Mosul 10 anziani cristiani caldei e siro-cattolici rastrellati dai villaggi della Piana di Ninive e temporaneamente ospitati nella seconda città irachena, dopo che aver rifiutato di abiurare la fede cristiana e di convertirsi all’islam. Mercoledì 7 gennaio il gruppo di anziani – alcuni dei quali con gravi problemi di salute – è stato accolto a Kirkuk, dopo aver passato due giorni al freddo nella “terra di nessuno” tra i villaggi occupati dalle milizie dello Stato Islamico (IS) e l’area sotto controllo dei Peshmerga curdi. “Ci avevano cacciato dai nostri villaggi e dalle nostre case per occuparle – racconta Rachel, una delle anziane, contattata dall’Agenzia Fides – e poi ci hanno ammassati tutti in una residenza di Mosul. Siamo andati avanti grazie all’assistenza di alcune famiglie musulmane, che ci portavano il cibo e quello di cui avevamo bisogno. Poi, a un certo punto, quelli del Califfato ci hanno detto che potevamo restare lì soltanto se ci convertivamo all’islam. Ma io, che mi nutrivo sempre del Corpo di Cristo e andavo sempre al santuario a pregare Santa Barbara, come potevo rinnegare tutto questo? Ho detto loro: io non posso farlo. Se volete, mandatemi via”. Una volta espulsi da Mosul, gli anziani sono potuti entrare a Kirkuk grazie anche all’intercessione del Patriarca caldeo Louis Raphael I, che ha convinto le autorità civili a sospendere il blocco ai check point d’ingresso alla città messo in atto per motivi di sicurezza. Insieme ai dieci anziani, è stata accolta a Kirkuk anche una delle famiglie musulmane di Mosul che si erano prodigate con sollecitudine nella loro cura. (GV) (Agenzia Fides 9/1/2015).
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Lo Stato Islamico trasforma in prigione il monastero di San Giorgio, divelta la croce sulla cupola
Mosul (Agenzia Fides) – Nella città di Mosul, conquistata a giugno dai miliziani jihadisti dello Stato Islamico (IS), le chiese cristiane continuano a essere trasformate in carceri. Durante l’ultimo fine settimana i jihadisti dell’IS hanno trasferito almeno 150 prigionieri bendati e ammanettati nell’antico monastero di San Giorgio, appartenente all’Ordine antoniano di Sant’Ormisda dei caldei. Lo riferiscono fonti locali, entrate in contatto con il website iracheno ankawa.com. Tra i prigionieri, in precedenza detenuti presso la prigione di Badush – evacuata nella previsione di un possibile attacco da parte della coalizione anti-Califfato – ci sarebbero capi tribù sunniti oppositori dello Stato Islamico ed ex membri degli apparati di sicurezza smantellati dai jihadisti. Le ultime foto del monastero circolanti via internet documentano che anche la croce della cupola di San Giorgio è stata divelta, seguendo il destino toccato anche alle altre chiese cristiane occupate dai jihadisti. In precedenza, fonti locali avevano riferito all’Agenzia Fides che presso il medesimo monastero erano stati portati gruppi di donne. “Le notizie e le foto delle chiese occupate dai jihadisti – commenta all’Agenzia Fides Rebwar Audish Basa, Procuratore dell’Ordine antoniano di sant’Ormisda dei Caldei – rendono ancora più dolorose le ferite interiori dei cristiani fuggiti da Mosul e dalla Piana di Ninive, che si preparano a passare il primo Natale lontano da quei luoghi da loro tanto amati. Chiese e monasteri adesso subiscono profanazione da chi non mostra di avere alcuna pietà, per niente e per nessuno”. (GV) (Agenzia Fides 18/12/2014).
Fides.org
Patriarcato caldeo: nessuna “approvazione” all’emigrazione dei cristiani in Germania e Canada
Baghdad (Agenzia Fides) – Il Patriarcato di Babilonia dei Caldei, con un comunicato ufficiale, smentisce le affermazioni circolate online secondo cui il Patriarca Louis Raphael I avrebbe concesso la sua approvazione all’emigrazione di 13mila cristiani caldei iracheni in Canada e in Germania. Tali strane affermazioni – si legge nel comunicato, diffuso dai media ufficiali del Patriarcato e pervenuto anche all’Agenzia Fides – risultano essere completamente infondate. Riguardo all’emigrazione dei cristiani dall’Iraq, il Patriarcato ribadisce la posizione già espressa in altre occasioni: chi decide di lasciare il Paese martoriato dai conflitti settari e destabilizzato dalla creazione del Califfato Islamico, lo fa in piena libertà e assumendosene la piena responsabilità. Il Patriarcato non vincola nessuno all’obbligo morale di rimanere, né tanto meno incoraggia nessuno a andare via. La strada dell’emigrazione rappresenta sempre una decisione personale, che non può essere giustificata con riferimenti a inesistenti approvazioni da parte dell’autorità ecclesiastica. Nel comunicato del Patriarcato si mettono in guardia i fedeli caldei dalle manovre di singoli e gruppi organizzati che “soprattutto negli Stati Uniti” puntano a far aumentare i numeri della diaspora irachena per allargare la propria “clientela” elettorale, da mobilitare in appoggio alle loro iniziative politiche. (GV) (Agenzia Fides 13/1/2015).
Fides.org
Tre brevi video sul Natale nella tendopoli di Erbil
https://www.youtube.com/watch?v=eIMrYB05Zfo
https://www.youtube.com/watch?v=YJaC2E8-Uvo
https://www.youtube.com/watch?v=tCy9vHEIM8A