Cimiteri e cremazione, circoncisi e goim
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 73/19 del 15 ottobre 2019, Santa Teresa d’Avila
Cimiteri e cremazione, circoncisi e goim
L’ebraismo e l’islamismo (due religioni così apparentemente diverse e invece sostanzialmente uguali) non accettano la cremazione, e quindi costruiscono nuovi cimiteri per le tumulazioni, come dimostra l’articolo che segnaliamo. Anche la Chiesa cattolica ha sempre vietato la cremazione, mentre Paolo VI e il cd. “diritto canonico” di Giovanni Paolo II hanno accettato e “legalizzato” questa pratica barbara e massonica, sostenuta dalle società cremazioniste, emanazione delle logge (cfr. https://www.centrostudifederici.org/avviso-sulla-pratica-della-cremazione/ ). Ovviamente i cimiteri ebraici sono riservati esclusivamente agli ebrei: il laicismo e l’aconfessionalità si applica solo agli ex stati cattolici dei goim.
Gerusalemme: contro la mancanza di tombe, una moderna necropoli sotterranea
Il cimitero riservato a cittadini di religione ebraica. Un labirinto lungo oltre 1,5 chilometri, con 23mila camere funerarie fra pareti e pavimento. Per la realizzazione investiti 86 milioni di dollari. Le prime 8mila tombe pronte entro fine mese. Ebraismo (e islam) non ammettono cremazione.
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) – Per sopperire a una crescente carenza di tombe in cui seppellire i morti, le autorità di Gerusalemme hanno costruito una enorme necropoli sotterranea, in chiave moderna, riservata alla popolazione ebraica della città vecchia. Un dedalo di vie e stradine a formare un labirinto lungo oltre 1,5 chilometri, con 23mila camere funerarie fra pareti e pavimento, scavato nella collina sotto il cimitero principale, il Givat Shaul, che ormai non ha più spazi liberi.
Chevra Kadisha, il gruppo di riferimento per la sepoltura dei cittadini di religione ebraica in Israele, ha investito oltre 300 milioni di shekels (circa 86 milioni di dollari) per il progetto. Si tratta di una rivisitazione in chiave moderna di una pratica, e di una tradizione, antica in tema di sepoltura. La speranza, spiegano i promotori, è che possa allentare la pressione – ormai insostenibile – che grava sulle spalle dei cimiteri della città ormai inadeguati.
Decine di cimiteri in Israele hanno chiuso le porte a nuove sepolture, perché ormai al collasso. Discorso diverso per i cittadini di religione diversa da quella ebraica, soprattutto cristiani e musulmani, minoranza nel Paese, che beneficiano di luoghi separati.
Secondo gli ideatori della struttura, le prime 8mila tombe saranno pronte entro la fine di questo mese. “In base ai nostri piani – afferma Chananya Shachor, direttore locale di Chevra Kadisha – dopo aver concluso la prima parte delle 23mila tombe, avremo con tutta probabilità spazio sufficiente per continuare a scavare il terreno”. “E lo faremo sempre più – aggiunge – se le persone vorranno accettare questa nuova tipologia di sepoltura”.
Per la compagnia, questo è il primo cimitero sotterraneo moderno al mondo nel suo genere. Un modello che recupera antiche pratiche di sepoltura ebraiche, anche per far fronte alla scarsità di terreni in Israele. Anche perché i dettami della religione ebraica (come per quella musulmana), i cadaveri vano sepolti nel terreno e non posso essere cremati, pratica vietata dalle due fedi.
“L’anima è sacra – afferma Chananya Shachor – e per questo crediamo che dopo una lunga vita dobbiamo preservare il corpo, e la biologia farà il suo corso, ma noi non dobbiamo interferire”. “La cremazione – conclude – significa che il corpo non vale nulla, e questo non è il caso. Per la tradizione ebraica il corpo assume grande valore”.