Chi era Giuseppe Federici?
Il 30 maggio 1799 il pescatore Giuseppe Federici capeggiò l’Insorgenza della popolazione riminese contro il regime giacobino, a difesa della Religione Cattolica e dell’Ordine sociale cristiano. Il fenomeno delle Insorgenze popolari antigiacobine interessò tutti gli Stati preunitari della Penisola, col sacrifico di migliaia di Insorgenti che non esitarono a combattere per salvaguardare la Fede e la Civiltà cristiana.
Il Centro studi ha scelto Giuseppe Federici come modello per una nuova Insorgenza, a difesa dell’identità religiosa e culturale dell’Europa cristiana minacciata dal potere mondialista e dall’invasione musulmana.
Il Centro studi Giuseppe Federici ha aperto una sezione anche a Bologna, dedicata a Don Pietro Maria Zanarini, sacerdote bolognese condannato a morte nel 1798 da un tribunale giacobino, per aver abbattuto due alberi della libertà piantati arbitrariamente sul sagrato della sua chiesa.
Il Centro studi Giuseppe Federici considera la contrapposizione tra sinistra e destra come solamente apparente: infatti, i principi massonici impregnano trasversalmente le diverse ideologie nate dopo la Rivoluzione Francese, dal liberalismo al marxismo, dal nazionalismo al democratismo cristiano. La base comune di queste ideologie è la negazione del Regno sociale di Cristo, con la conseguente apostasia delle nazioni del cosiddetto Occidente. Bisogna tener presente che l’attuale Occidente mondialista non è l’erede della Civiltà Cristiana, bensì il frutto della Massoneria e delle altre ideologie anticristiane che hanno aggredito la Cristianità. L’Occidente apostata e l’Islamismo sono entrambi, seppur in modi differenti, nemici dell’Europa cristiana.
Quindi il Centro studi Giuseppe Federici considera come false risposte al Mondialismo tutte quelle teorie che non si basano sul riconoscimento della Regalità di Cristo nella società. L’autentico Cattolicesimo, con il suo bimillenario insegnamento dottrinale, immune dagli errori del concilio Vaticano II, rimane la pietra angolare per la ricostruzione del pensiero umano e dell’ordine sociale. Rifacendosi al pensiero di monsignor Umberto Benigni, figura di spicco della battaglia antimassonica del primo Novecento e collaboratore di San Pio X, il Centro studi indica la sua linea culturale: “contro tutto ciò che è opposto alla Dottrina, alla Tradizione ed al sentimento del Cattolicesimo integralmente romano. In favore di tutto ciò che è a lui conforme”.
Perciò il Centro studi Giuseppe Federici promuove la riscoperta della storia della Cristianità (deformata dalla propaganda illuminista) e della cultura cristiana (filosofia, letteratura, arte); studia anche gli attuali scenari geo-politici internazionali, prendendo in esame le diverse tappe dell’edificazione del Nuovo Ordine Mondiale, sintesi della lotta delle sette massoniche contro la Cristianità. Il Centro studi promuove inoltre la riscoperta delle tradizioni, delle lingue, degli usi e costumi locali, propri alle differenti comunità organiche, espressione della società cristiana tradizionale e baluardo allo sradicamento dei nostri popoli.