Auxilium Christianorum
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 49/15 del 25 maggio 2015, San Gregorio VII
Bicentenario dell’istituzione della festa liturgica di Maria Ausiliatrice
Il 15 settembre 2015 ricorrono duecento anni da quando il santo e tribolato papa Pio VII, il monaco benedettino Barnaba Chiaramonti, emanava il decreto dell’istituzione della festa in onore di Maria SS.ma sotto il titolo di Aiuto dei Cristiani.
Pio VII stette al timone della Chiesa in un momento storico tra i più difficili della sua storia, dal 1800 al 1823 e fu liberato, per intervento di Maria, dalla prigionia napoleonica, rientrando a Roma il 24 maggio 1814 tra l’esultanza di tutta la cristianità, per riprendere il libero esercizio del suo ministero pastorale. Come segno di riconoscenza verso la Madre di Dio, Pio VII nel 1815 istituiva la festa in onore di Maria Ausiliatrice da celebrarsi in Roma e negli Stati Pontifici. Era ferma convinzione del Papa che i tempi della persecuzione della Chiesa e del suo capo erano terminati grazie ad un intervento prodigioso della Madre di Dio, come dichiarò lo stesso pontefice ai cardinali il 26 settembre 1814: “A Te, ora, Vergine Madre di Dio, al cui efficacissimo patrocinio attribuiamo la Nostra salvezza… rivolgiamo la nostra preghiera”. Quel pontificato, che era iniziato in preghiera davanti alla statua dedicata all’Ausiliatrice nella chiesa abbaziale di San Giorgio Maggiore a Venezia, riconosce nell’aiuto prodigioso dell’Ausiliatrice la propria difesa e il sicuro patrocinio. Inoltre duecento anni fa lo stesso Pio VII visitò la città di Torino, dopo aver incoronato la statua della Madonna della Misericordia nell’omonimo santuario presso Savona a compimento di un voto fatto durante la sua prigionia in quella stessa città. La sera del 19 maggio giungeva alla metropoli del Piemonte e il 21 maggio esponeva con le sue mani la preziosa reliquia della Sindone dalle logge di Palazzo Madama, rimanendo a Torino fino alla sera del 22, ospite del Re Vittorio Emanuele I, fra il tripudio di tutta la città e dell’intero Piemonte. Come nel 1571 san Pio V aveva aggiunto alle invocazioni delle Litanie Lauretane quella di Auxilium Christianorum, ora pro nobis, per ricordare ai fedeli la prodigiosa vittoria di Lepanto riportata per intercessione di Maria, così Pio VII confermò detta invocazione con una festa, che fa memoria di tutte le grazie e delle vittorie ottenute mediante il patrocinio della SS. Vergine e sprona a ricorrere costantemente a Lei e chiederle aiuto in ogni necessità di ordine pubblico e privato, così per la Chiesa come per l’umanità.
L’apostolo dell’Ausiliatrice
La festa liturgica di Maria Ausiliatrice venne solennemente celebrata per la prima volta a Roma il 24 maggio 1816, estendendosi successivamente anche fuori dagli Stati pontifici, fino a raggiungere le dimensioni cattoliche odierne. Infatti Maria Ausiliatrice è patrona di diverse nazioni, diocesi, congregazioni. Istituita la festa di Maria Ausiliatrice ci voleva l’Apostolo che ne diffondesse il culto e la devozione in tutto il mondo. E Maria stessa vi provvide. Nello stesso 1815 nasceva Giovanni Bosco, mandato da Dio per diffondere dovunque il nome, l’invocazione e la devozione a Maria Ausiliatrice e per propiziare nei tempi difficili, che spesso segnano la vita della Chiesa, l’aiuto di Maria alla Chiesa e al suo Capo visibile, il Papa. E difatti Maria Ausiliatrice ha continuato fino ai nostri giorni a manifestare in modo meraviglioso il suo potente intervento a favore della Chiesa e del popolo cristiano. È commovente constatare che il bicentenario dell’istituzione della festa liturgica di Maria Ausiliatrice coincide con il bicentenario della nascita di colui che sarebbe stato il suo Apostolo e che, per mezzo dei suoi figli e figlie, avrebbe reso popolare in tutto il mondo l’amore a Maria Ausiliatrice dei Cristiani. Difatti dal santuario di Torino la devozione all’Ausiliatrice si è diffusa in ogni angolo della terra con preziosi frutti spirituali: letizia, riconoscenza, fervore, frequenza ai sacramenti, adesione al Papa e alla Chiesa, opere apostoliche ed educative. Nell’aprile del 1884, a Roma, don Bosco, interpellato circa le cose future della Chiesa, diede questa risposta: “Nessuno, fuorché Dio, conosce l’avvenire; tuttavia, umanamente parlando, è da credere che l’avvenire sarà grave. Un poeta latino dice che sono vani gli sforzi per risalire, quando si è per la china di un precipizio, e che necessariamente si va piombando giù fino al fondo. Le mie previsioni sono molto tristi, ma non temo nulla. Dio salverà sempre la sua Chiesa, e la Madonna, che visibilmente protegge il mondo contemporaneo, saprà bene far sorgere dei redentori”.
150° della posa della prima pietra della basilica
Il 27 aprile 1865 fu celebrata con grande solennità la posa della pietra angolare della erigenda chiesa di Maria Ausiliatrice. Benedetta dal vescovo di Susa, monsignor Odone, in luogo dell’indisposto monsignor Nazari di Calabiana, vescovo di Casale, venne collocata dal Duca Amedeo d’Aosta con la partecipazione del sindaco, del prefetto e di altri insigni personaggi. Don Bosco pubblicizzò il fatto con un fascicolo commemorativo e lanciò una grandiosa lotteria. I lavori di costruzione, affidati all’impresa del capomastro Carlo Buzzetti, erano iniziati nell’autunno del 1863. Terminati gli scavi, nell’aprile del 1864, don Bosco disse al Buzzetti: “Ti voglio dare subito un acconto per i grandi lavori”. Così dicendo tirò fuori il borsellino, l’aprì e versò nelle mani di Buzzetti quanto conteneva: otto soldi, nemmeno mezza lira. “Sta’ tranquillo! La Madonna penserà a provvedere il denaro necessario per la sua chiesa”.