Anno nuovo, sputi vecchi
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 2/15 del 5 gennaio 2015, Sant’Amelia
Riproponiamo un comunicato del gennaio 2012 in quanto l’abitudine dei giudei ortodossi – compresi i bambini – di sputare davanti ai preti nei vicoli della Città Vecchia di Gerusalemme prosegue indisturbata.
Chi sputa in cielo, in faccia gli ritorna
Il sito del Patriarcato Latino di Gerusalemme ha diffuso un comunicato che condanna la prassi degli ebrei ortodossi di sputare quando incrociano il clero cattolico o scismatico per le strade di Gerusalemme. Stupisce però che il comunicato sia stato fatto dall’Anti-Defamation League. E’ molto interessante la prima parte del comunicato, dove si denuncia la consolidata abitudine di sputare contro i religiosi cristiani. La seconda parte del testo, relativa ai presunti valori ebraici di rispetto e bontà per gli altri, risulta poco convincente alla luce di tutte le persecuzioni e le discriminazioni che in Terra Santa colpiscono la popolazione palestinese (cattolica, scismatica e musulmana) a partire dal 1948. Staremo a vedere se l’inatteso appello dell’ADL contribuirà a rendere più civili gli incivili discendenti di Caifa.
La Lega Antidiffamazione esorta i grandi rabbini a denunciare gli sputi in direzione dei cristiani
La Lega Anti-Diffammazione (ADL) si è rivolta al Gran Rabbinato d’Israele per denunciare pubblicamente “la pratica ripugnante degli ebrei ultra-ortodossi che risale a diversi decenni e che consiste nello sputare in direzione del clero cristiano quando lo incontrano per strada”. “Questa pratica ripugnante è un atto odioso di persecuzione contro un altro gruppo confessionale e una profanazione del nome di Dio secondo la legge ebraica” ha dichiarato Abraham H. Foxman, direttore nazionale dell’ ADL. “Questa manifestazione di odio e di settarismo non ha spazio in Israele ed è contraria ai valori ebraici che consistono a trattare tutte le persone con rispetto bontà”. L’ADL ha inviato ai Grandi Rabbibi Shlomo Amar et Yona Metzger una lettera esortandoli a incontrare i dirigenti haredi per mettere fine a questa pratica e di partecipare all’educazione di questa comunità al rispetto delle altre religioni e alla coesistenza pacifica.