Studi antimassonici: rigore e verità!
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 95/20 del 10 novembre 2020, Sant’Andrea Avellino
Studi antimassonici: rigore e verità!
Segnaliamo un articolo della rivista francese “Héritage”, tradotto e pubblicato dalla rivista “Sodalitium” (nn.70-71, settembre 2020), sui problemi di documentazione di alcuni studi anti-massonici.
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Presentiamo ai nostri lettori un articolo tratto dalla rivista francese “Héritage” (n. 12, pp. 26-28). La nostra rivista si è sempre schierata contro la massoneria, e nel contempo ha sempre pensato che una seria battaglia antimassonica debba poggiare su una solida e seria documentazione, evitando pertanto argomenti poco credibili che invece di suffragare la nostra lotta finiscono con lo screditarla. L’articolo che state per leggere è un buon esempio di quello che intendiamo, e chiarisce le idee sul preteso carteggio tra Pike e Mazzini al quale spesso fa riferimento – con poca acribia – una certa stampa antimassonica, sia di lingua italiana che di lingua francese.
PROBLEMI DI DOCUMENTAZIONE IN ALCUNI LIBRI ANTI-MASSONICI.
I casi di Pio XII e di Albert Pike. A proposito di una citazione di Pio XII
Un lettore, Joseph R., ci scrive:
“Grazie per aver pubblicato questo elenco di condanne papali verso la frammassoneria. (1) Troppi cattolici ignorano o vogliono ignorare questa incompatibilità radicale, letteralmente “martellata” dai Sommi Pontefici nel corso dei secoli. (…) Tuttavia ho notato una diversità fra la vostra versione della citazione di Pio XII del 1958 (2) e quella che ho trovato qua e là su internet: “Le radici dell’apostasia moderna sono: l’ateismo scientifico, il materialismo dialettico, il razionalismo, il laicismo e la loro madre comune: la Massoneria (…)”.
Ecco la risposta di Frédéric Chermont, del Centre d’études sur la francmaconnerie, che collabora a L’Héritage.
La citazione che lei ricorda era troppo bella, fin troppo “enorme”. Essa è falsa e quella che noi abbiamo pubblicato è l’esatta versione: “La rottura dell’unità cristiana in Europa, l’ateismo Il libro di Massimo Firpo e Germano Maifreda sul cardinale Morone scientifico, il razionalismo, l’illuminismo, il laicismo, il materialismo dialettico, la massoneria sono alcune delle cause di questo lento processo di sviamento intellettuale e morale di cui vediamo oggi le ultime conseguenze”. Prima di pubblicarla, dato che ne circolano parecchie versioni, siamo andati a consultare un esemplare de la Documentation Catholiquedel 1958 (vedi fotografia) (3), che ognuno può verificare per conto suo in qualche biblioteca francese. Dispiace che in diversi libri di critica dedicati alla massoneria, la versione falsa sia quella più diffusa!
È un vero peccato…
La maggior parte del tempo gli autori antimassonici si servono di quello che è stato scritto prima di essi (il che può essere veramente utile): ma ahimè spesso sembra che riprendano ciò che i loro predecessori hanno scritto senza nessun lavoro di verifica né di ricerca. Così un errore instillato da decenni si ritrova in numerose opere nel corso delle generazioni…
Ora, la critica di questa organizzazione occulta e potente, che si serve di confusione e menzogna, deve essere fatta in modo molto rigoroso, col rischio di essere screditata e quindi perfettamente inutile.
Albert Pike e la “dottrina luciferina”
A questo proposito si può ricordare il caso del famoso scritto di Albert Pike su “la purezza della dottrina luciferina”.
L’influente Albert Pike (1809–1891), cittadino degli Stati Uniti d’America, fu un dignitario massonico ad altissimo livello, in particolare “Gran Comandante” della “Giurisdizione Sud” del “Rito scozzese antico e accettato” per trentadue anni (4).
In diverse opere o studi antimassonici, si fa spesso riferimento a delle “Istruzioni del Supremo Consiglio di Charleston ai 23 supremi Consigli Confederati”, redatte da Albert Pike (mettiamo in neretto il passo più importante): “(…) Quello che dobbiamo dire alla gente, è: Noi adoriamo un Dio, ma è il Dio che si adora senza superstizione.
A voi, Sovrani Grandi Ispettori Generali, Noi diciamo, perché voi lo ripetiate ai fratelli del 32°, 31° e 30° grado: – La religione massonica deve essere, per tutti noi, iniziati degli alti gradi, mantenuta nella purezza della dottrina luciferina.
(…) Se Lucifero non era affatto Dio, Adonai, di cui tutti gli atti attestano la crudeltà, la perfidia, l’odio dell’uomo, Albert Pike La documentation Catholique del 1958 la barbarie, la repulsione per la scienza, se Lucifero non era affatto Dio, Adonai e i suoi preti lo calunnierebbero? (…) Sì, Lucifero è Dio, e disgraziatamente Adonai lo è anche lui. (…) Dunque, la dottrina del Satanismo è un’eresia: e la vera e pura religione filosofica, è il credo in Lucifero, eguale ad Adonai, ma Lucifero Dio di Luce e Dio del Bene, che lotta contro Adonai Dio delle Tenebre e Dio del Male.”
Anche lì, “è troppo bello”, la citazione è troppo sensazionale, troppo shoccante, troppo comoda per certi antimassoni che vi si sono gettati sopra, riprendendola nel corso delle pubblicazioni, senza alcuna verifica.
La maggior parte degli autori che la riprendono, dal 1967 fino ad oggi, dicono che è stata pronunciata il 14 luglio 1889 e danno come fonte il giornale The Freemason (settimanale pubblicato a Londra) del 19 gennaio 1935.
Ora noi abbiamo verificato: nessuna citazione del genere compare in quel numero di The Freemason(5)!
Incredibile!
Altre opere antimassoniche, generalmente più vecchie, danno come fonte di questa citazione su “la purezza della dottrina luciferina” il libro di Abel Clarin de la Rive (1855–1914) La Donna e il Bambino nella Massoneria Universale(6).
In realtà, sembra (7) che l’insegnamento di Pike sia stato menzionato per la prima volta da Gabriel Jogand-Pagès, meglio conosciuto con lo pseudonimo di… Leo Taxil [la cui personalità è controversa anche negli ambienti antimassonici (8)] nella sua opera Vi sono donne nella massoneria? (9) Vi si trova solo qualche estratto di quest’affermazione relativa alle donne, ma non il testo intero. Il passaggio sulla “purezza della dottrina luciferiana” non esiste.
Il testo è stato, poi, interamente pubblicato da Adolphe Ricoux nella sua opera francese l’Esistenza delle logge femminili(10), con il titolo “Istruzioni del Gran Consiglio di Charleston ai 23 Consigli Supremi confederati”.Si tratta della prima circostanza nota di questo proposito diabolico attribuito a Pike. Ora, Adolphe Ricoux è uno pseudonimo di… Leo Taxil.
In conclusione, lungi dall’essere, come si crede generalmente, un argomento schiacciante, l’istruzione “luciferiana” di Albert Pike dev’essere considerata – fino a nuovo ordine – di dubbio valore.
La lettera di Albert Pike a Mazzini e le tre guerre mondiali
Nello stesso ordine di idee, non si può non soffermarsi sulla famosa lettera di Albert Pike al rivoluzionario italiano Giuseppe Mazzini, in cui annunciava nel 1871 tre guerre mondiali e i loro scopi segreti.
A tal riguardo, la fonte maggiormente conosciuta è il libro del canadese William Guy Carr (1895–1959): Pedine sulla scacchiera(11). Innanzitutto, Carr parla del contenuto della lettera, senza citarla direttamente (e non usa virgolette): “Il piano di Pike era semplice e si rivelò essere efficace. Bastava che il comunismo, il nazismo, il sionismo politico e gli altri movimenti internazionali fossero organizzati e usati per fomentare le tre guerre generali e le tre grandi rivoluzioni.
La Prima Guerra Mondiale doveva permettere agli Illuminati di destituire il potere degli zar in Russia e di trasformare questo paese grazie al dominio del Comunismo ateo. Le divergenze “naturali”, attizzate dagli Agenti degli Illuminati tra La testata della rivista su cui si troverebbe l’istruzione luciferina di Pike gli Imperi britannico e tedesco dovevano servire a fomentare queste guerre. Una volta terminato il conflitto, il Comunismo avrebbe dovuto essersi creato ed essere usato per distruggere gli altri governi e indebolire le religioni.
La Seconda Guerra Mondiale doveva essere fomentata giocando sulle divergenze tra fascisti e sionisti politici. Questa guerra doveva portare alla distruzione del Nazismo e aumentare la potenza del Sionismo Politico in modo che lo stato sovrano d’Israele potesse affermarsi in Palestina. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la potenza del Comunismo Internazionale doveva raggiungere lo stesso livello di quella dell’intera Cristianità. Arrivati a questo punto, doveva essere messo da parte fino al suo utilizzo per l’ultimo cataclisma sociale.
Qualsiasi persona informata può forse negare che Roosevelt e Churchill abbiano messo in atto questa politica?
La Terza Guerra Mondiale dev’essere fomentata dalle divergenze che gli agenti degli Illuminati istigheranno tra i Sionisti Politici e i capi del mondo musulmano. Bisogna portare avanti la guerra in modo da arrivare alla distruzione dell’Islam (compreso il Mondo Arabo, la religione di Maometto) e del Sionismo Politico (che comprende lo Stato d’Israele). Allo stesso tempo, le altre nazioni sempre più divise tra loro a tal riguardo, saranno costrette a scontrarsi fino ad uno stato di distruzione completa sia fisica, mentale, spirituale che economica” (Chiamiamo questo estratto “prima parte”).
Poi Carr cita direttamente questa lettera: “Ci sganceremo dai Nichilisti e dagli Atei e provocheremo un formidabile cataclisma sociale che mostrerà alle nazioni, in tutto il suo orrore, l’effetto dell’ateismo assoluto, che è all’origine della ferocia più cruenta e dello sconvolgimento totale. Così, obbligati a difendersi ovunque dalla minoranza dei rivoluzionari, i cittadini stermineranno questi distruttori della civiltà. La folla, riempita di disillusioni nei confronti del Cristiane33 simo i cui adoratori saranno in questo momento disorientati e alla ricerca di un ideale, senza sapere verso dove dirigere la loro adorazione, riceverà la vera illuminazione dalla manifestazione universale della pura dottrina di Lucifero. Verrà finalmente rivelata al popolo; questa manifestazione deriverà dal movimento reazionario generale che segue da vicino la distruzione del Cristianesimo e dall’Ateismo, conquistati e distrutti entrambi nello stesso momento” (seconda parte).
Carr presenta questa lettera estremamente compromettente come “repertoriata nella Biblioteca del British Museum di Londra”, ma non ve ne è alcuna traccia in questa biblioteca. “W. G. Carr, forse, ha potuto accedervi prima che il museo la sopprimesse?”, potremmo ribattere. Sarebbe comunque una fonte fragile per delle affermazioni così gravi…(12).
In compenso, in questo suddetto museo, è stato repertoriato un libro famoso ai suoi tempi, intitolato Il Diavolonel XIX secolo, scritto dal dottor Bataille. Vi viene evocata la lettera di cui stiamo Un libro che ha segnato un’epoca parlando (ma senza il passaggio sulle tre guerre mondiali): si tratta della fonte originale, o almeno della prima evocazione nota ad oggi. Ora, dottor Bataille è uno pseudonimo collettivo dietro cui troviamo, ancora una volta, … Leo Taxil.
Inoltre, nel suo libro, Satana, Principe di questo mondo(13), Carr lascia intendere di non aver consultato egli stesso la lettera!
Nella nota 9 a piè di pagina, scrive in effetti: “Il guardiano dei manoscritti ha recentemente informato l’autore che questa lettera NON è catalogata nella biblioteca del British Museum. Sembra strano che un uomo colto come il Cardinal Rodriguez abbia detto che ci fosse nel 1925”.
Fa riferimento al libro del cardinale cileno Rodriguez (1866-1958), arcivescovo di Santiago del Cile Il mistero svelato della massoneria(14), che, in effetti, parla del British Museum negli stessi termini di Carr ne Le pedine sulla scacchiera, ma dice innanzitutto che questa lettera viene svelata ne… Il diavolo nel XIX secolo.
Sottolineiamo che il cardinal Rodriguez cita solo la seconda parte della lettera e, come d’altronde il “dottor Bataille” non dice nulla della prima.
Riassumiamo: la prima parte della lettera di Pike (che parla delle tre guerre mondiali) si trova solo ne Le pedine sulla scacchiera, unica fonte in cui vengono citate; inoltre, Carr fa intendere in un libro successivo di non averla letta personalmente. La seconda parte si trova per la prima volta ne Il diavolo nel XIX secolo ed è solo un estratto di un testo molto più lungo. Il riferimento a questa lettera, quindi, non potrà essere molto convincente per uno studioso rigoroso… Ecco, quindi, che bisognerebbe innanzitutto riaprire il “dossier Leo Taxil” (almeno per la seconda parte della lettera e per le istruzionisulla “purezza della dottrina luciferiana”) e dimostrare che non sia stato quell’impostore che tutti dipingono quasi all’unanimità.
Se i nostri lettori avessero altre informazioni o annotazioni a tal proposito, saremo molto felici di esserne messi al corrente! Rigore e verità!
Frédéric Chermont
Note
1) Vedi L’Heritage n. 11, pagg. 18-29.
2) “Lettera che Pio XII fece pervenire a Mons. Montini, arcivescovo di Milano da parte di S. E. Mons. Dall’Acqua, sostituto della Segreteria di Stato in occasione dell’VIII settimana di adattazione pastorale che si tenne in quella città nel settembre” 1958.
3) La Doc. cath. ha tradotto “il testo italiano de L’Osservatore romano del 29 giugno 1958”.
4) E persino, secondo alcuni, “capo supremo dell’alta-massoneria”.
5) Disponibile alla BNF. Gli abbonati de L’Héritage possono domandare alla rivista una copia per controllare. 6
6) In “Delhomme e Briguet”, 1894, pag. 588, l’autore si riferisce a Diana Vaughan, senza fornire maggiori informazioni. Si è verosimilmente ispirato a libri evocati poco dopo.
7) Secondo il sito http://onvousment.fr/antimacons.htm che ha eseguito un vero lavoro di ricerca.
8) Possiamo essere certi che la maggior parte degli autori che riprendono le sue asserzioni, si rifiuterebbero di essere paragonati a lui.
9 Cfr. H. NOIROT, 1891, pagg. 357-359.
10) In Téqui, 1891, pagg. 67 a 95.
11 Edizioni Gadsby-Leek Co., Ontario, Canada, 1955.
12) Ci si potrebbe anche stupire che termini come “nazismo” o “fascismo” siano impiegati nel 1871! Ma alcuni potrebbero sostenere che, poiché queste due correnti sono state “create dagli Illuminati”, non è improbabile che un Albert Pike (che si trovava in cima alla piramide) ne fosse a conoscenza. Questo non ci sembra molto convincente, ma andiamo oltre.
13) Pubblicato dopo la sua morte, con prefazione del figlio maggiore, da Omni Publications, Palmade, California, 1966.
14) El misterio de la Masoneria, Editorial Difusion, Buenos Aires, Argentina, 1925. Libro non tradotto in francese.
Fonte: https://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/70-71.pdf pagg. 30-34