Gli Orfanotrofi della Custodia di Terra Santa
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 72/20 del 9 settembre 2020, San Gorgonio
Gli Orfanotrofi della Custodia di Terra Santa
(1923) In Oriente abbondano gli orfani assai più che in altre parti del mondo, e non solo in questo periodo del dopo guerra nel quale sono venuti a mancare tanti padri morti nel servizio militare e tante madri finite per fame, ma per causa ordinaria ed antica.
Le donne qui non vivono molto a cagione delle fatiche, della miseria e poca igiene, onde avviene che molti mariti, morta la prima moglie, ne prendono un’altra, bene spesso una terza, e con tale disparità di anni che il marito potrebbe essere per età il babbo e talvolta il nonno della sua dolce metà. Quindi allo stirar delle cuoie lascia la giovine moglie con una nidiata di prole, che non potendo essere sostenuta dalla povera donna cresce avvizzita ed abbandonata.
Né mancano casi nei quali le madri per vivere più liberamente cercano disfarsi dal fardello dei figli.
A salvar tante innocenti creature, la Custodia di Terra Santa fin dal suo sorgere pensò a raccoglierle, fondando nei principali punti delle sue Missioni orfanotrofi, ove con l’educazione religiosa e civile possono apprendere un mestiere per poi vivere onestamente.
Durante il periodo bellico dai padroni d’allora furono fatti chiudere questi asili provvidenziali, ma appena si potè e prima ancora che venisse segnato l’armistizio si riaprirono immediatamente, e ben presto si ripopolarono con un crescendo meraviglioso.
Nella missione di Cilicia ne furono stabiliti due, uno a Kars-Bazar per fanciulle e l’altro a Mugiukderesi per ragazzi. Questi erano 32 quando i Ciatà (turchi ribelli) invasero il paese. Rifugiati in una casa ospitale furono tutti sgozzati al rimbombo dei colpi di rivoltella con i quali venivano uccisi i tre Francescani che li assistevano. Si fece in tempo di salvare le fanciulle trasportandole da Kars-Bazar in Adana, ove rimasero circa due anni ; ma temendosi una nuova strage per parte dei mussulmani dopo il trattato Franco-Kemalista, si sono condotte in Alessandretta di Siria.
Nella Missione di Bagiagaz vi sono parimenti raccolti dai Francescani alcuni orfani. Nella Missione di Kessab i Francescani hanno pure un numeroso orfanotrofio.
Per la Palestina vi sono due grandi orfanotrofi in Gerusalemme, uno per le fan-ciulle diretto dalle benemerite Francescane Missionarie d’Egitto, che da vere madri educavo quelle sventurate creature apprendendo loro l’arte di massaie, cucitrici, ricamatrici, dando splendidi risultati da far meritare alle maestre ed alle alunne gli elogi più lusinghieri di quanti visitano le mostre annuali che si fanno dei lavori delle brave orfanelle.
L’orfanotrofio dei fanciulli è attiguo allo stesso convento di S. Salvatore, ed è bello vedere ogni giorno queste coppie di ottanta fanciulli d’ogni gradazione recarsi di buon’ora in chiesa, prendere parte alle sacre funzioni, sia con l’assistenza all’altare come ai canti, ritornare col medesimo ordine all’orfanotrofio, recarsi a scuola per poi disperdersi nelle officine del convento per apprendere le arti di tipografo, pittore, calzolaio, fabbro, falegname che poi in età maggiore dovranno servire loro per vivere da buoni cristiani e cittadini. Moltissimi impieghi in Palestina, nelle amministrazioni, nei negozi, nelle banche, sono tenuti con onore dai bravi ex orfanelli di Terra Santa che mai dimenticano e continuamente benedicono la Custodia che li ha salvati ed educati.
Tratto da: Almanacco di Terra Santa per l’Anno di Grazia 1923, Gerusalemme, Tipografia Dei PP. Francescani, pagg. 42-43.