Terra Santa: ancora cristianofobia di matrice giudaica
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 57/19 del 25 luglio 2019, San Giacomo
Terra Santa: ancora cristianofobia di matrice giudaica
“Erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano”: è più forte di loro, perseguitare (e far perseguitare) i cristiani per i Giudei sembra essere una necessità irrefrenabile. In Terra Santa c’è stata l’ennesima intimidazione, col solito teatrino: gli “ordinari cattolici” (che hanno accettato la dichiarazione “Nostra Aetate” e che sono in comunione con Bergoglio, l’amico dei rabbini di mezzo mondo) che protestano; le autorità israeliane che promettono di intervenire; i colpevoli che rimangono indisturbati, pronti a colpire ancora. E la stampa italiana che tace su questi fatti, perché gli atti anticristiani commessi dagli ebrei non devono comparire sui media.
Israele – Nuovi atti intimidatori verso le comunità cristiane
Jish (Agenzia Fides) – L’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa ha denunciato i recenti atti intimidatori perpetrati nei confronti delle comunità cristiane locali da parte di gruppi estremisti ebraici, considerati vicini al movimento dei coloni.
La mattina di venerdì 19 luglio, a Jish, in Galilea, ignoti assalitori hanno danneggiato auto e scritto sui muri slogan in ebraico offensivi nei confronti dei cristiani. La settimana precedente, venerdì 12 luglio, i partecipanti a una festa parrocchiale organizzata presso la chiesa di San Giacomo a Beit Hanina, sobborgo di Gerusalemme est, sono stati raggiunti dal lancio di pomodori e altri oggetti scagliati da provocatori residenti presso il vicino insediamento ebraico di Naveh Yaacov. Almeno nel primo caso, l’atto intimidatorio è attribuibile ai gruppi che negli ultimi anni hanno colpito in vari modi moschee o luoghi cristiani (Tabgha, Beit Jamal, Latrun, la Dormizione, ecc.), siglando i propri atti violenti e le proprie profanazioni con la formula “Price Tag” (il prezzo da pagare).
I Vescovi ordinari cattolici di Terra Santa hanno diffuso venerdì 19 luglio una dichiarazione in cui, tra le altre cose, esprimono amarezza e dispiacere per il ripetersi di atti criminali che non vengono perseguiti, nonostante le numerose denunce effettuate.
Gli attacchi e le profanazioni a danno di monasteri, chiese e cimiteri cristiani perpetrati da gruppi estremisti identificati con lo slogan “Price Tag” sono iniziati nel febbraio 2012. (…)
I crimini commessi da “Price tag” esprimono l’odio razziale della destra ebraica ultranazionalista, e rimangono sovente impuniti. Nel maggio 2016, come riferito dall’Agenzia Fides (vedi Fides 24/5/2016), anche l’associazione dei Rabbini per i diritti umani, con base in Israele, aveva lanciato una campagna volta a sensibilizzare le forze politiche israeliane intorno alla emergenza rappresentata dagli attacchi contro obiettivi religiosi cristiani e musulmani compiuti dalle bande estremiste. (GV) (Agenzia Fides 22/7/2019)