Un Garibaldi siriano?
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 46/19 del 10 giugno 2019, Santa Margherita di Scozia
Un Garibaldi siriano?
Ucciso ex portiere siriano in combattimento e ne fanno un eroe, ma è un militante radicale islamico
Abdel Baset al-Sarout, comandante sul campo del gruppo gruppo Jaysh al-Izza alleato alla milizia integralista Partito islamico del Turkmenistan e a Tharir al Sham (al Qaeda in Siria), era prima della guerra un giocatore di calcio di successo.
Alcuni giorni fa è stato ucciso in combattimento dalle truppe governative a nord di Hama. Ad Idlib la gente lo ricorda come un eroe, dicono. In Italia alcuni ne fanno un ‘cantore’ della ‘rivoluzione’. E Avvenire gli dedica un articolo rievocativo “Morto in battaglia Sarut, il «portiere» anti-Assad“.
Nel 2012 è stato con l’ISIS (qui un estratto del suo mini-documentario The Syria Deception che include filmati di Sarout con in mano una bandiera ISIS – cliccare il link in fondo alla pagina- ) e poi è passato con milizie contigue ad al Qaeda.
Sin dalla sua formazione, Jaysh al-Izza è stato profondamente legato alla branca di al-Qaeda in Siria, il Fronte di al-Nusra. Il gruppo è diventato uno dei principali alleati di al-Nusra quando nel 2017 ha cambiato nome in Hay’at Tahrir al-Sham (HTS).
Le armi fornite a Jaysh al-Izza (tra cui i razzi Grad, così come i missili guidati anticarro (Fagot e TOW) dagli Stati Uniti, furono usate per supportare diverse operazioni militari di HTS e cedute in parte a quest’ultimo. Alcune sono state persino usate in attacchi a civili. Il mese scorso, i razzi Grad del gruppo hanno ucciso quattro bambini nella città (a maggioranza cristiana) di Al-Suqaylabiyah, in territorio governativo, nel nord di Hama.
Le “relazioni speciali” di Jaysh al-Izza con HTS e la sua alta tolleranza all’ideologia di al-Qaeda confermano le opinioni radicali dei combattenti e dei leader del gruppo. I membri di Jaysh al-Izza non stanno nemmeno facendo molti sforzi per nasconderlo dopo la sospensione del sostegno americano nel 2017.
Buongiorno Italia!