Cristina Campo
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Cristina Campo
Il 10 gennaio 1977 moriva Cristina Campo, scrittrice e poetessa. La ricordiamo con la pubblicazione di una sua poesia, Missa Romana, e con la quarta di copertina del libro “Cristina Campo, o l’ambiguità della Tradizione”, testo che permette di conoscere meglio questa figura controversa. RIP
Missa Romana
I
Più inerme del giglio
nel luminoso
sudario
sale il Calvario teologale
penetra nel roveto crepitante dei millenni
si occulta nell’odorosa nube della lingua.
Curvato da terribili venti
bacia sacre piaghe in silenzio eleva e mostra
pure palme trapassate mendica pace
tra pollice e indice tende un filo sull’abisso del Verbo.
Dagli ossami dei martiri tritume di gaudio cresce
la radice di Jesse sboccia nel calice rovente e nella bianca luna crociata di sangue e stendardo
che sorgendo gli fiacca
i ginocchi.
Sulla pietra angolare
ci spezza la morte
la eleva all’orizzonte delle lacrime la posa
con materno terrore su stimmate di labbra a medicare
la vita.
Intorno al pasto
mortale
tra i lembi del Dio
sibilano serpenti addentano il corporale ai quattro angoli del conopeo
si arrotolano i fogli
dei cieli
crepe saettano nei pilastri.
Ossessi
alla porta
nel profumo di peste mimano e vendono con lazzi
agli infermi e deformi
della probatica
vasca
la sua soave maschera di suppliziato.
II
Falconiere del Cielo sulla cui mano alzata piomba l’eterno Predatore avido di prigione…
III
Dove va
questo Agnello
che ai vergini è dato seguire ovunque vada dove va questo Agnello
stante diritto e ucciso
sul libro dei segnati
ab origine
mundi?
Non si può nascere ma si può restare innocenti.
Dove va
questo Agnello
che a noi gli ucciditori non è dato seguire coi segnati
né fuggire
ma singhiozzando soavemente concepire nel buio grembo della mente usque ad consummationem mundi?
Non si può nascere ma si può morire innocenti
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Cristina Campo (1923-1977), scrittrice e poetessa, ha conosciuto dopo la morte un grande successo di pubblico e di critica. Sembrano averla dimenticata solo i cattolici “tradizionalisti”, dei quali pure essa fu una personalità di primo piano. Tra i fondatori di “Una Voce Italia”, ha dato un contributo decisivo alla redazione del “Breve esame critico” del nuovo messale, presentato a Paolo VI dai Cardinali Ottaviani e Bacci. Attorno a Cristina Campo, in quegli anni, troviamo Mons. Lefebvre e Padre Guérard des Lauriers, e molti altri ancora. Nello stesso tempo, seguendo le tracce di Cristina Campo, ci si può perdere nei meandri di un’altra “tradizione” ben diversa da quella cattolica! Da Simone Weil alla psicanalisi junghiana, dal manicheismo all’esicasmo bizantino, dal Vedanta al cabalismo di Abraham J. Heschel. Qual é dunque il vero volto di Cristina Campo, una intrepida ammiratrice della Messa romana o una inquietante iniziata? L’autore cerca di risolvere questo dilemma senza far altro che affidarsi ai documenti. Don Ricossa ha potuto avvalersi dell’archivio di uno dei protagonisti della nostra storia – Padre M.L. Guérard des Lauriers – e delle testimonianze dell’ultimo suo confessore, il cardinale Augustin Mayer… Nella seconda parte di questo libro viene ripubblicato un testo ormai introvabile (edito da Borla nel 1970) ma fondamentale: la Risposta alla “Lettera ad un religioso” di Simone Weil scritta da Padre Guérard des Lauriers, che fu molto importante nel cammino spirituale di Cristina Campo.
Don Francesco Ricossa – Padre M.-L. Guérard des Laurieres o.p. Cristina Campo, o l’ambiguità della Tradizione. Risposta alla «Lettera ad un religioso» di Simone Weil, CLS, pagg. 172, euro 9,50.
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