Bombe turche sui cristiani iracheni
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 8/16 del 21 gennaio 2016, Sant’Agnese
Bombe sul villaggio cristiano: Erdogan come lo Stato islamico
Altro che lotta all’Isis, le truppe irachene hanno sterminato il villaggio iracheno di Sharanish. Anche il Sultano, come il Califfo, perseguita i cristiani
Recep Tayyip Erdoğan ha finalmente gettato la maschera. Nella notte tra il 16 il 17 gennaio le truppe turche hanno bombardato il villaggio iracheno di Sharanish, che si trova ai confini con la Turchia, nel governatorato di Dohuk.
Qui non vivono i tagliagole dello Stato islamico, ma cristiani caldei e assiri. I bombardamenti hanno diffuso il panico tra la popolazione, costretta a fuggire verso la città di Zakho in piena notte, mentre la neve e il freddo pungente battevano sull’Iraq.
L’attacco, compiuto con il pretesto della lotta contro le postazioni dei curdi del Pkk, ha fatto piazza pulita di un villaggio cristiano. Ancora una volta il Sultano si comporta come il Califfo. Proprio come Abu Bakr al Baghdadi semina terrore e morte tra i cristiani che vivono in Siria e in Iraq, così Erdogan stermina i cristiani con la scusa di andare a stanare i nemici della Turchia.
Il Patriarcato di Babilonia dei Caldei ha espresso un ferma condanna dell’azione militare turca definendola “totalmente ingiustificata” e facendo anche appello al governo autonomo del Kurdistan iracheno affinché adotti “le misure necessarie per difendere i propri cittadini”. Una nota di protesta è stata inviata dal Patriarcato caldeo anche all’ambasciata turca a Baghdad.
Negli anni Ottanta, la cittadina era stata completamente devastata durante le campagne militari compiute dall’esercito iracheno contro i curdi. In seguito alla deposizione di Saddam Hussein, parte della originaria popolazione cristiana era tornata ad abitare il villaggio, anche per fuggire alle violenze anti-cristiane sempre più frequenti nelle aree urbane di Baghdad e Mosul.
Il villaggio ospita anche decine di famiglie cristiane fuggite nel 2014 dalla piana di Ninive davanti all’avanzata dei jihadisti dello Stato Islamico. Già nell’agosto scorso, durante le operazioni militari compiute in quell’area dall’esercito turco contro i curdi del Pkk, Sharanish e altri villaggi dei monti Qandil abitati da cristiani erano stati bombardati dai raid aerei turchi.
Il Giornale