Brecciaioli
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 72/15 del 23 settembre 2015, San Lino
I papalini, difensori del potere temporale, chiamarono “brecciaioli” i sostenitori della breccia di Porta Pia: segnaliamo alcuni recenti interventi degli attuali brecciaioli
Il Gran Maestro Bisi e la celebrazione a Porta Pia. “Difendiamo il Libero Pensiero e i diritti umani
Tradizione, emozione e difesa del Libero Pensiero. Ecco il bel messaggio uscito fuori da Porta Pia. Un centinaio di fratelli liberi muratori provenienti da tutta Italia, attorniati dai labari di numerose Officine del Grande Oriente d’Italia, e uniti in catena in un’atmosfera di intensa e sentita partecipazione hanno celebrato il 145° anniversario della storica Breccia. La Massoneria del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani ha così voluto onorare, come ogni anno, la bella ricorrenza in omaggio ai grandi valori di Democrazia e Libertà. Il Gran Maestro Stefano Bisi era accompagnato dal Gran Maestro Aggiunto Sergio Rosso, dal Gran Primo Sorvegliante Tonino Seminario, dal Gran Segretario Michele Pietrangeli, dal Rappresentante del Consiglio dell’Ordine in Giunta Fabrizio Celani e dai Gran Maestri Onorari Massimo Bianchi, Ugo Bellantoni, Renzo Brunetti e Luigi Sessa. I fatti di Porta Pia, con l’annessione di Roma, sancirono la fine dello Stato Pontificio come entità storico-politica, e l’avverarsi del sogno risorgimentale dei padri della patria. Ma oggi, quello che fu il dissidio tra Stato e Chiesa è ormai superato con la conciliazione dei valori laici e cattolici in nome di un unico spirito nazionale che coniuga tutte le radici culturali del nostro Paese.
Una ricorrenza, come ha sottolineato il Gran Maestro Stefano Bisi, alla quale bisogna guardare con rispetto in difesa del Libero Pensiero ma anche di quei diritti umani che in questo momento vengono calpestati e provocano solo una bestiale Disumanità. “Noi Liberi Muratori – ha detto il Gran Maestro nel suo intervento – che siamo qui oggi a Porta Pia, siamo coloro che non gettano, che non respingono in mare coloro che arrivano sulle nostre coste. Soprattutto non buttiamo in mare quei bambini che nel Mediterraneo trovano la culla e la bara. Questo è un principio, la Fratellanza Universale della Libera Muratoria. E questi principi discendono anche da quel XX Settembre 1870, questa data importante quando un bersagliere Niccolò Scatoli, senese come me, suonò la carica. Oggi quella data non è vista come un altro motivo per sfide anticlericali. Oggi quella data va rivista. Una data che segna la Libertà, che segna una conquista di diritti civili e di diritti umani. L’abbiamo celebrata ieri al Vascello e oggi questa ricorrenza. La deposizione di una corona che ricorda quella data la facciamo tutti insieme, la ripeteremo ogni anno. Perché questa data del XX Settembre 1870 è nei cuori di tutti i massoni italiani. La catena di unione che facciamo nei nostri Templi, è una catena di unione che si estende all’Umanità. All’Umanità che ha bisogno di diritti, che ha bisogno di tutelare il Libero Pensiero. E la Massoneria è in prima fila per tutelarlo. Mario Calvino, babbo di Italo Calvino, nostro fratello del Grande Oriente, diceva che la Massoneria è una società libera che cerca di fare del Bene. E soprattutto che tutela i diritti di tutti, il diritto di tutti al libero pensiero e il diritto alla Parola. Non si capisce l’importanza del diritto alla Parola quando questo diritto c’è, è stato conquistato. E’ quando ci manca che ne sentiamo l’importanza. Grazie a tutti voi per la partecipazione a questa piccola cerimonia.
La facciamo in concomitanza con degli amici che sono qui accanto (Il riferimento era alla cerimonia organizzata dai Radicali, con la presenza dell’Onorevole Marco Pannella che ha salutato caldamente il Gran Maestro Stefano Bisi). L’applauso che loro stanno facendo, facciamolo pure ai nostri labari che rappresentano il significato della nostra presenza qui. Noi che non ci nascondiamo, noi che abbiamo incontrato anche ieri tante persone al Vascello. Tanti liberi muratori ma anche tante persone della società civile incuriosite dal nostro impegno e dal nostro modo di agire. Ricordiamoci che siamo tutti fratelli”. La cerimonia si è conclusa con una bella e fraterna catena d’unione che ha convolto tutti i partecipanti. Il Gran Maestro Bisi e i Fratelli hanno poi raggiunto il Gianicolo per dare vita ad un’altro suggestivo e toccante momento: la deposizione della rituale corona d’alloro ai piedi della statua equestre di Giuseppe Garibaldi.
Grande Oriente
Porta Pia 5776
Fiscalità delle attività degli enti religiosi, accuse alla Chiesa di ingerenze nella politica nazionale, simboli religiosi cattolici nei luoghi pubblici, richieste di nuovi diritti civili e così via, sono argomenti sempre in discussione, anche in questi giorni, che dimostrano come la carenza di laicità permanga forte in Italia. Nemmeno il dibattito su profughi e immigrati si salva, in una insana e contrapposta polarizzazione tra chi li vede “angeli” a prescindere e chi li individua come “demoni” a prescindere, senza la volontà di considerarli, invece, quali individui e come tali portatori di diritti e doveri da applicare secondo legge. Ecco allora che improbabili “difensori della fede” di una supposta “nostra cultura”, non di rado a corrente alternata, insorgono e si gettano strumentalmente nella mischia. Nel celebrare il 145mo della Breccia di Porta Pia non si compie, quindi, un atto nostalgico bensì si ravviva la percezione dell’esigenza che il raggiungimento di una vera società aperta, quindi laica, sia obbiettivo primario essenziale. È infatti grazie a questa forma di società che le diverse espressioni del credere e del non credere, possono convivere libere, in reciproco rispetto, nella comune osservanza delle regole di convivenza dettate dalle leggi civili dello Stato che funge, pertanto, da garante, quando necessario anche severo. Dice bene il Presidente della Repubblica quando rileva che “la libertà religiosa è alla radice delle libertà civili” ma ciò non può rimanere un semplice enunciato, specialmente in un paese che ancora, nonostante i numerosi tentativi, non riesce a darsi una legge sul diritto religioso che superi, auspicabilmente, i privilegi e gli squilibri del Concordato. Buon 20 Settembre a tutti, quindi, nel ricordo anche della chiusura del Ghetto di Roma e con un pensiero a un protagonista ebreo di quell’evento, il capitano Giacomo Segre (zl) al quale venne demandato di ordinare il tiro della prima cannonata.
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