I cattolici liberali precursori del Modernismo: il caso di Verona
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 91/23 del 23 novembre 2023, San Clemente I
I cattolici liberali precursori del Modernismo: il caso di Verona
CIRCOLARE DI MONSIGNOR VESCOVO DI VERONA
Ai Parrochi della sua diocesi sulla condanna delle Opere di Rosmini, Gioberti e P. Ventura.
MOLTO REVERENDO SIGNORE.
La santa, Sede apostolica, con decreto da Gaeta del giorno 6 giugno 1849, pubblicato in Roma il giorno 30 agosto p. p., ha emanata la condanna di alcune opere di tre autori, Rosmini, Gioberti e Ventura. Da alcuni dei più rispettabili nostri parrochi siamo stati con vivo nostro rammarico informati che parecchi del nostro Clero, segnatamente giovani, ardiscono di mettere in contingenza l’attendibilità del sullodato decreto apostolico, quasi il Pontefice o non sia stato libero nel suo operare, o siasi lasciato guidare da umana politica nel segnare tale condanna, non vergognandosi con simil linguaggio, per sostenere le proprie opinioni, di denigrare la fama del Vicario di Gesù Cristo tacciandolo indirettamente o di vil codardia, mentre per timore avrebbe colla propria coscienza sacrificato l’onore dei nominati personaggi, o di perfida adulazione, mentre avrebbe fatto altrettanto per piaggiare i potenti della terra.
Non possiamo esprimerle il nostro dolore a tale annuncio. Non intendono i meschini che con siffatte espressioni non fanno che affilare le armi ai nemici della Chiesa ? Anche i Giansenisti, allorchè non volevano sottomettersi alla condanna dei loro autori fulminata dalla santa Sede apostolica, avean sempre pronti pretesti, che il Pontefice non era stato bene informato, che il maneggio di un partito gli avea impedito il chiaro conoscimento delle cose, che la condanna era effetto dello volontà
di alcuni Cardinali e non del Papa, e simili. Con siffatti modi non vi è decreto della santa Sede che non si possa deludere, ed a cui non si trovi appiglio di sospendere la dovuta obbedienza. Ah! non ha da esser di questa fatta la nostra sommessione alle decisioni della santa Sede apostolica; essa dee esser semplice ed intera, senza riserva, senza tergiversazione.
Noi compiangiamo gli autori che hanno scritto in modo da meritarsi la condanna della santa Sede, ma vogliamo nondimeno che di questa sia altamente rispettata I’ autorità come si conviene a figli ossequiosi della santa romana Chiesa, quale fu sempre it clero di questa veneranda Chiesa Veronese, il quale per la sua ortodossia e attaccamento e venerazione alla santa Sede ebbe sempre distinta rinomanza.
Volendo noi pertanto disperdere fin dai primi momenti questo seme di zizzania che il comun nemico tenta di spargere sopra il mistico campo della Veronese Chiesa, dichiariamo che procederemo immancabilmente a sospendere a divinis qualunque ecclesiastico il quale in avvenire osasse o sparger dubbii sull’attendibilità del più volte citato apostolica decreto, o farvi comunque qualsiasi gravame od opposizione.
Ingiungiamo quindi strettamente a lei, M. R. parroco, di far leggere prontamente ad uno ad uno a tutti i sacerdoti e chierici addetti alla sua Chiesa tanto parrocchiale che succursale la presente nostra, e di farvi apporre in calce da ciascuno la propria firma, affinchè nessuno possa in appresso allegare ignoranza.
Vogliamo sperare che non sia tutto vero, ma tuttavia raccomandiamo caldamente a lei, M. R. parroco, e con lei a’ rispettabili individui del suo Clero che sempre fermi rimassero nella massima inviolabile dell’ossequio e divozione al supremo Gerarca della Chiesa, di adoperarsi, a tutto potere nello svellere dalle menti dei lor confratelli, se mai alcuni ne conoscesse affatturati da contrarie prevenzioni, ogni impression sinistra, affinchè perseveri nel nostro Clero l’ avita gloria di esser fra i più devoti figli della santa romana Chiesa.
Firmata che sia nel più breve tempo possibile la presente dal Clero addetto alle chiese ed oratorii compresi nel suo circondario parrocchiale farà di rimetterla alla nostra curia.
Senza píù le impartiamo di cuore la pastoral benedizione.
Dalla nostra residenza Vescovile di Verona
Lì 28 settembre 1849
+ P. AURELIO VESCOVO
Mons. Giovanni Pietro Aurelio Mutti, OSB (1775 – 1857), fu Vescovo di Verona dal 1840 sino al 1852, quando venne nominato da Pio IX Patriarca di Venezia.