Rassegna stampa del 15.11.2012
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 97/12 del 15 novembre 2012, Sant’Alberto Magno
Rassegna stampa del 15.11.2012 (i titoli sono redazionali)
E il rabbino mormorò: passi lo straniero (islamico)
12/1172012 – Efrati ritiene che il processo di islamizzazione presente in Europa e la conseguente perdita di identità religiosa possa essere motivo di gioia per il mondo ebraico. “Gli ebrei – afferma incautamente Rabbi Baruch Efrati nel quotidiano israeliano Yedioth Aharonot – dovrebbero rallegrarsi che l’Europa cristiana stia perdendo la sua identità, una punizione per quello che hanno fatto per centinaia di anni trascorsi in esilio (…). Non riusciremo mai a perdonare i cristiani d’Europa per l’omicidio di milioni di nostri bambini, donne e anziani (…), non solo durante l’Olocausto recente, ma per generazioni di ipocrisia cristiana”. Un’analisi ingiusta e feroce contro il Cristianesimo, che gli avvenimenti della storia smentiscono clamorosamente dicendo piuttosto tutto il contrario. Una voce – quella di Baruch Efrati – che accoglie l’islamizzazione (a suo parere positiva dal punto di vista etico e teologico) come una risposta divina ad un Cristianesimo che il rabbino considera “ipocrita, apparentemente puro, ma è essenzialmente corrotto”. (…)
Vatican Insider – La Stampa
Pulizia religiosa in Siria: chiesa armena bruciata in Aleppo
30/10/2012 – La chiesa Saint-Krevorg, nel quartiere di Midane ad Aleppo, è stata incendiata insieme alla Ecole Béthléem e a diverse case di famiglie Cristiane. Non per bombardamenti aerei ma per azioni criminali mirate. La chiesa di San Gevorg in Aleppo situata nel popolato quartiere armeno di Nor Kyugh è stata data alle fiamme lunedì, ha riferito Tert.am, citando un rappresentante della prelatura locale armena. Il portavoce, Zhirayr Reisian, ha confermato che la chiesa era diventata un bersaglio di ribelli e che era quasi stata ridotta in cenere. Reisian ha anche detto che anche la scuola armena Mesrobian adiacente alla chiesa è stata gravemente danneggiata. Lunedì precedente, nei pressi del quartiere armeno della capitale siriana Damasco, sono state uccise 10 persone e il ferimento di circa 50. Armeni si sono registrati sia tra i morti che tra i feriti.
Armenia Now
Pulizia religiosa in Siria: distrutto monastero sull’Eufrate
5/11/2012 – La Chiesa e il monastero di Santa Maria, sulle rive del fiume Eufrate, sono state distrutte da un’esplosione sabato 27 ottobre. E’ un evento che ci ha sconvolto e per questo chiediamo le vostre preghiere e il vostro aiuto per la Siria”. E’ quanto scrive, in un accorato messaggio inviato all’Agenzia Fides, Mons. Eustathius Matta Roham … dopo l’attentato all’unica chiesa siro-ortodossa della cittadina di Deir Ezzor (vedi Fides 27/10/2012). L’Arcivescovo racconta a Fides: “La comunità cristiana di Deir Ezzor era già fuggita, nella quasi totalità, la scorsa estate, per i pesanti combattimenti in città. Molti cristiani sfollati si sono rifugiati ad Hassake, dove c’è un centro della nostra Arcidiocesi. La comunità cristiana aveva lavorato instancabilmente, e con grandi sacrifici, per dieci anni, dal 1994 al 2004, per costruire la chiesa e la scuola cristiana di ‘Al-wahda’. Dei criminali hanno distrutto questa splendida opera in meno di un minuto. Ci chiediamo: sono forse questi i frutti della Primavera Araba?”. (…)
Fides.org
Pulizia religiosa in Siria: bomba davanti a chiesa nella Siria nordorientale
13/1172012 – Hassaké – Un’autobomba è esplosa oggi davanti alla chiesa ortodossa dell’Annunciazione, nella città di Raqqah, nella Siria nordorientale, causando due morti e ferendo una donna, tutti civili. Come confermano fonti di Fides nella comunità cristiana locale, l’autobomba ha danneggiato l’edificio della chiesa, seminando il terrore nella popolazione. Secondo alcune versioni, l’esplosione aveva come obiettivo il governatore locale, di passaggio nelle vicinanze. Raqqah si trova nella provincia di Jazirah, sulla riva nord dell’Eufrate, nella parte orientale della Siria, al confine con la Turchia. Da alcuni giorni la provincia è teatro di forti scontri e città come Deir Ezzor, Hassaké, Qamishli, Ras Al-Ayn sono fortemente destabilizzate, per la presenza di fazioni diverse (curdi, arabi, sunniti) in conflitto fra loro e con le forze lealiste. A causa della totale insicurezza, del banditismo e della presenza di combattenti stranieri, la larga maggioranza dei fedeli cristiani, delle diverse comunità (principalmente assiri, siro-ortodossi e siro-cattolici, con piccoli gruppi di armeni) sono fuggiti … Nella piccola città frontaliera di Ras Al-Ayn, al confine turco-siriano, la presenza di circa duemila combattenti stranieri, a fianco dei ribelli, ha spinto la piccola comunità cristiana a rifugiarsi ad Hassaké, ma anche qui “la situazione è precaria”, raccontano a Fides alcuni testimoni oculari cristiani, esprimendo forti preoccupazioni per la sorte dei civili (…).
Fides.org
Piani governativi contro la crisi: case agli zingari
2/11/2012 – (Intervista al ministro Andrea Riccardi) (…) In cosa consiste il piano nazionale di inclusione di rom e sinti? “Nasce da un tavolo rom interministeriale e abbiamo lavorato su 4 assi principali. La prima è l’housing: il problema del superamento dei campi nomadi. Qui io debbo lamentare che alcune amministrazioni comunali alimentano il vecchio sistema, creando dei megacampi nomadi e ingrandendoli. Questo è assolutamente sbagliato. Con gli sgomberi si va a danno dei bambini che frequentano la scuola. Il secondo punto è la scuola. Gli zingari, i rom, sinti e camminanti sono un popolo costituito per metà di giovani. Noi dobbiamo investire sulle nuove generazioni per l’inserimento nel paese, ci sono anche delle eccellenza tra i rom. Poi l’accesso alla salute e il lavoro. Nel mondo rom i lavori tradizionali sono entrati in crisi”. (…) Qual è l’alternativa a sgomberi e mega campi? “L’alternativa deve essere trovare soluzioni abitative. Nessuno lo vuol dire perché parlare dei rom non porta voti. Devo dire che il discorso sui rom è cambiato in un anno di governo”. (…)
Repubblica
La città di San Simonino celebra il “Trento – Israele day”
3/11/2012 – Nuova, significativa tappa nei rapporti tra Trentino e Israele. A pochi giorni di distanza dalla conferenza di Gerusalemme sui temi della ricerca e dell’alta formazione, nell’ambito del vertice bilaterale Italia – Israele, alla quale ha preso parte anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, è infatti in programma, lunedì prossimo, 5 novembre, il “Trento – Israele day”, una intera giornata di incontri istituzionali e di business organizzati dalla Provincia autonoma di Trento e dall’Ambasciata d’Israele in Italia … A sottolineare la valenza dell’incontro la presenza, alla guida della delegazione istituzionale israeliana, di Naor Gilon, ambasciatore d’Israele in Italia. Ad aprire la giornata la tavola rotonda su “Le relazioni scientifiche e tecnologiche tra Italia ed Israele ed il ruolo del Trentino”. (…)
Tn.it
Le rondini salafite della primavera egiziana
7/11/2012 – Un gruppo di Salafiti si è impadronito di un terreno che appartiene alla diocesi di Shubra al-Kheima in Egitto e l’ha trasformato in moschea, ha dichiarato il vescovo Morcos al quotidiano egiziano Masri al-Yaum. Il presule ha protestato perché la polizia non ha protetto né il terreno, né un edificio ivi collocato, entrambi di proprietà dell’’arcidiocesi, dall’irruzione e dall’occupazione dei Salafiti. La polizia è comparsa solo molto più tardi. Gli occupanti hanno compiuto la preghiera del mattino e della sera sul posto, e hanno piantato un cartello con la scritta: “ Moschea Ebad al-Rahman”. Il cartello è rimasto lì anche dopo che il gruppo si è allontanato. Il vescovo ha detto di aver dissuaso i giovani Copti dallo scontrarsi con i Salafiti per evitare problemi maggiori. L’Unione giovanile Maspero ha denunciato l’incidente con un comunicato. “E’ un segnale di pericolo imminente, dal momento che è la prima volta in Egitto che un sito religioso è invaso e trasformato in una moschea”. Secondo la tradizione islamica, una volta che un luogo è trasformato in una moschea resta tale per sempre. La dichiarazione ricorda altri assalti ai cristiani e alle loro chiese. “La legge della giungla ha preso il posto della legge”.
La Stampa
Autunno, tempo di castagne: Maroni kosher
7/11/2012 – Auguri di Roberto Maroni: “Auguri di buon lavoro a Obama. Aiuti l’Europa a uscire dalla crisi e sostenga sempre Israele e la causa della pace”.
Radio Spada
Religione laicista: è obbligatorio per legge l’inno di Mameli nelle scuole
8/11/2012 – L’inno di Mameli verrà insegnato a scuola. E’ legge. Lo ha deciso il Senato approvando in via definitiva il ddl che istituisce anche la “Giornata dell’Unità della Costituzione, dell’inno e della bandiera” il 17 marzo. Non sarà un giorno festivo, ma una solennità celebrata senza effetti civili e opportunamente ricordata nelle scuole e con iniziative pubbliche allo scopo di promuovere i valori di cittadinanza e di riaffermare l’identità nazionale. Il provvedimento dispone anche che a partire dall’anno scolastico 2012-2013 nelle scuole di ogni ordine e grado saranno organizzati incontri didattici su “Cittadinanza e Costituzione” per riflettere sulla storia e il significato del Risorgimento e sulle vicende che hanno portato all’unità nazionale, alla scelta dell’Inno di Mameli, del Tricolore, e all’approvazione della Costituzione. (…)
Il Fatto Quotidiano
Gaza: morire a 12 anni durante una partita di calcio
11/11/2012 – “(…) Il martire è un bambino, come tutti i bambini del mondo, di nome Hamid Abu Dagka (12 anni). Stava solo pensando di andare a casa e guardare la partita della sua squadra del cuore e il suo calciatore preferito, Cristiano Ronaldo. Hamid non aveva con sè una pistola, non stava tirando pietre contro i soldati israeliani; non pensava che Real Madrid contro Borussia Dortmund sarebbe stata l’ultima partita che avrebbe visto pieno di entusiasmo prima che gli elicotteri israeliani gli rubassero con la forza il sogno di incontrare il suo calciatore preferito e di guardare la sua squadra del cuore giocare al Santiago Bernabeu. Una pallottola mortale sparata da Israele ha colpito Hamid alla testa mentre stava giocando a calcio con i bambini del quartiere. Indossava la maglia bianca del Real Madrid e, sulla parte posteriore della maglia, c’era il famoso numero 7 con il nome di Cristiano Ronaldo. La purezza di un cuore di bambino e la purezza della sua maglietta bianca si sono mischiate con il suo sangue e con le grida concitate dei bambini e della gente del quartiere che si sono precipitati a soccorrerlo, ma era troppo tardi. Cristiano Ronaldo era appena stato ucciso. Il sogno del bambino che tifava Real Madrid è finito e il proprietario del numero 7 ha appena esalato il suo ultimo respiro. Hamid è stato ucciso. (…)”
Forum Palestina