Morire per il Papa Re
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 66/21 del 18 settembre 2021, San Giuseppe da Copertino
Morire per il Papa Re
Oggi ricorre l’anniversario della prima battaglia tra lo stato italiano (formalmente era ancora lo stato sardo) e l’esercito composto dalla prima schiera di volontari dell’esercito pontificio. I figli delle migliori famiglie dei legittimisti francesi e dei carlisti spagnoli, insieme a giovani borghesi e contadini delle diverse nazioni cattoliche europee, tra cui spiccò un battaglione di irlandesi, accorsero a difendere il Padre comune, il Papa Re Pio IX , e la Santa Madre Chiesa.
Tanta era la buona volontà ma poca la preparazione militare, per cui la battaglia che si svolse nella piana tra Castelfidardo e Loreto fu vinta dall’esercito invasore, più numeroso e meglio organizzato. La sconfitta fu pesante, poiché determinò la perdita della città e del porto di Ancona e il dilagare degli invasori nelle terre pontificie delle Marche e dell’Umbria. La rivoluzione italiana si avvicina così all’obiettivo finale: l’occupazione della Roma dei Papi, per consegnarla alle loggie.
Con questo comunicato intendiamo ricordare quei novelli crociati, che alla vigilia della battaglia si erano avvicinati ai sacramenti nella basilica di Loreto e che indirizzarono delle commoventi lettere ai familiari. Ripetiamo il grido che accompagnò il loro eroico sacrificio e che ancora oggi fa fremere di rabbia i settari di ogni risma: Viva il Papa Re!
La battaglia di Castelfidardo e il vero volto della Rivoluzione