Terrorismo: le vittime cristiane valgono meno?
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 53/16 del 16 giugno 2016, Sant’Aureliano
Terrorismo: le vittime cristiane valgono meno?
Prosegue la terribile mattanza delle famiglie cristiane in Siria, iniziata 5 anni fa, nell’indifferenza generale degli organi di stampa. Evidentemente ai media interessano solamente le vittime che appartengono a determinate categorie di persone.
Fra Ishak da Aleppo: siamo bersaglio dei missili ribelli
“sia l’Is che al-Nusra entrano nei villaggi cristiani e massacrano, uccidono o li obbligano a scappare”
(…) La situazione umanitaria sta peggiorando in tutta la Siria, in particolare nella zona di Aleppo. ecco la testimonianza di Fra Samhar Ishak, ‘vicario parrocchiale’ di Aleppo:
R. – Purtroppo, la situazione va male. Speriamo sempre che migliori ma invece peggiora. Aleppo è divisa a metà: una parte è sotto il controllo governativo e metà sotto il controllo dei ribelli. C’è una guerra intensa, soprattutto in questi giorni, missili e razzi non si sono fermati. I ribelli colpiscono la parte ovest della città dove si trova la nostra parrocchia, zona controllata dal governo siriano. C’è poi il problema dell’acqua e dell’elettricità, che mancano da giorni perché controllate dai ribelli. Ma, oltre a tutto ciò, ci sono tanti morti e feriti, ci sono tante case danneggiate e tante famiglie che stanno ancora fuggendo da Aleppo, perché non ce la fanno più a vivere questa situazione che va sempre più peggiorando rispetto a prima.
D. – Aleppo è divisa tra i soldati del governo siriano e i ribelli. Chi sono i ribelli?
R. – Sono composti in realtà da gruppi diversi. Non possiamo dire che si tratti di un gruppo ribelle compatto. Non possiamo dire che sia l’Is o al-Nusra. No, sono diversi e sono tanti gruppi. Non si tratta di un solo gruppo…
D. – Questi gruppi sono uniti tra loro?
R. – No, no. Sono anche in guerra tra di loro, soprattutto al-Nusra e l’Is.
D. – L’esercito siriano prova a prendere il controllo dell’intera Aleppo?
R. – Lo speriamo. Sta operando intorno ad Aleppo e sta riconquistando molte zone che erano sotto il controllo dell’Is o di al-Nusra o di altri gruppi. Sta riprendendo l’area attorno ad Aleppo, ma speriamo che pian piano riesca a entrare nella zona est di Aleppo, in modo che anche la zona di Aleppo ovest sia più sicura.
D. – I cristiani in Siria riescono a mantenere la loro fede?
R. – Ad Aleppo ma anche in tutto il resto della Siria, i cristiani si sentono perseguitati, anche se in modo indiretto: la guerra infatti non è contro i cristiani, ma contro tutto il Paese. Vediamo anche che certe volte sia l’Is che al-Nusra entrano nei villaggi cristiani e massacrano, uccidono o li obbligano a scappare. I cristiani sentono questa persecuzione. (…)
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