20 settembre 1870 – 2011: viva il Papa-Re!
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 67/11 del 19 settembre 2011, San Gennaro
20 settembre 1870 – 2011: viva il Papa-Re!
1) I caduti papalini del 20 settembre 1870
Nella battaglia del 20 settembre 1870, l’esercito italiano ebbe 4 morti e 9 feriti tra gli ufficiali, 45 morti e 132 feriti tra la truppa. I pontifici, invece, registrarono solamente 19 morti, deceduti il 20 settembre 1870 e nei giorni successivi in seguito alle ferite, e 68 feriti. Ecco l’elenco dei caduti pontifici:
Zuavi:
Sergente Duchet Emilio, francese, di anni 24, deceduto il 1 ottobre.
Sergente Lasserre Gustavo, francese, di anni 25, deceduto il 5 ottobre.
Soldato de l’Estourbeillon, di anni 28, deceduto il 23 settembre.
Soldato Iorand Giovanni Battista, deceduto il 20 settembre.
Soldato Burel Andrea, francese di Marsiglia, di anni 25, deceduto il deceduto il 27 settembre.
Soldato Soenens Enrico, belga, di anni 34, deceduto il 2 ottobre.
Soldato Yorg Giovanni, olandese, di anni 18, deceduto il 27 settembre.
Soldato De Giry (non si hanno altri dati).
altri tre soldati non identificati, deceduti il 20 settembre.
Carabinieri:
Soldato Natele Giovanni, svizzero, di anni 30, deceduto il 15 ottobre.
Soldato Wolf Giorgio, bavarese, di anni 27, deceduto il 28 ottobre.
Dragoni:
Tenente Piccadori Alessandro, di Rieti, di anni 23, deceduto il 20 ottobre.
Artiglieria:
Maresciallo Caporilli Enrico, italiano, deceduto il 20 ottobre.
Soldato Betti, italiano, deceduto il 20 settembre.
Soldato Curtini Nazzareno, italiano, deceduto il 20 settembre.
Soldato Taliani Mariano, di Cingoli, di anni 29, deceduto il 20 settembre.
Soldato Valenti Giuseppe, di Ferentino, di anni 22, deceduto il 3 ottobre.
(Attilio Vigevano, La fine dell’esercito pontificio, ristampa anastatica, Albertelli Editore, Parma 1994,
pagg. 672-673; nel testo del Vigevano i nomi di battesimo sono stati italianizzati).
2) Esercito pontificio: paesi d’origine degli ufficiali e della truppa nel primo semestre del 1870
… Metà all’incirca di questa forza era italiana, l’altra metà era formata da individui di diverse nazionalità: la Francia vi figurava con circa 3000 uomini, il Belgio con 700 uomini, l’Olanda con circa 900, la Germania e l’Austria con 1200, la Svizzera con 1000, il Canada con 300; vi erano poi inglesi, russi, spagnoli, portoghesi, americani del nord; si aggiunsero infine le così dette rarità rappresentate da 3 turchi, 4 tunisini, 3 siriaci, un marocchino, 2 brasiliani, un peruviano, un messicano; l’estremo artico della terra v’era raffigurato da 2 svedesi del capo nord e l’estremo sud da un nativo della Nuova Zelanda (tutti di fede cattolica).
(A. Vigevano, op.cit., pag, 123)
3) Paesi d’origine relativo al solo Corpo degli Zuavi Pontifici nel secondo semestre 1870
… Quando il 21 Settembre 1870 il reggimento si trovò per l’ultima volta riunito a piazza San Pietro, nei suoi ranghi militavano: 1.172 olandesi, 760 francesi, 563 belgi, 297 tra canadesi – inglesi irlandesi, 242 italiani, 86 prussiani, 37 spagnoli, 19 svizzeri, 15 austriaci, 13 bavaresi, 7 russi e polacchi, 5 provenienti dal Baden, 5 degli Stati Uniti, 4 portoghesi, 3 essinai, 3 sassoni, 3 wuttemburghesi, 2 brasiliani, 2 equadoregni, 1 peruviano, 1 greco, 1 monegasco, 1 cileno, 1 ottomano, 1 cinese.
(Lorenzo Innocenti, Per il Papa Re. Il Risorgimento italiano visto attraverso la storia del Reggimento degli Zuavi Pontifici – 1860/1870, Esperia Editrice, Perugia 2004, pag. 27).
4) L’esercito pontificio in gran parte italiano. I romani a difesa di Pio IX
In più luoghi del citato libro del generale Cadorna si dice che il Papa era schiavo della volontà dei papi delle sue truppe estere.
Ebbene: chi comandava la zona militare di Trastevere e della Città Leonina? Il colonnello Azzanesi, romano. Chi comandava il forte S. Angelo? Il tenente colonnello Pagliucchi dello stato maggiore di piazza, romano. Chi comandava la sotto zona da Porta Portese a Porta S. Pancrazio (Trastevere)? Il tenente colonnello dei Cacciatori cav. Sparagana, frosinonese. Chi comandava la sotto zona da porta S. Pancrazio a Porta Angelica? (in questo perimetro è compreso il Vaticano) Il tenente colonnello di linea cav. Zanetti, bolognese. Quali truppe guernivono la zona Azzanesi?
I difensori della zona era presidiato dai sedentari (veterani) quasi tutti italiani; il Vaticano e la persona stessa del Sommo Pontefice erano tutelati da una sezione d’artigliera nei giardini, dai Volontari di riserva e dalle Guardie Palatine, cioè da tutti romani, più la Guardia Nobile e Svizzera.
Ecco la pretesa schiavitù di Pio IX durante l’assedio del 1870! Ma ecco, a maggior rincalzo, la situazione ufficiale dell’esercito pontificio in data 18 settembre 1870:
Gendarmi 1.863 tutti italiani, molti romagnoli. Artiglieria 996 tutti italiani, eccettuati ben pochi. Genio 157 tutti italiani, non pochi romani. Cacciatori 1.174 tutti italiani, moltissimi romani. Linea 1.691 tutti italiani, molti romani. Zuavi 3.040 esteri, con un buon numero d’italiani, fra cui non pochi romani. Legione Romana o d’Antibo 1089 con molti italiani, specialmente di Corsica e Nizza, e molti savoiardi. Carabinieri esteri 1.195 con un certo numero di italiani. Dragoni 567 quasi tutti italiani, non pochi romani. Treno 166 tutti italiani, non pochi romani. Sedentari (Veterani) 544 in maggioranza italiani. Infermieri 119 italiani, meno pochi esteri. Squadriglieri 1.023 tutti italiani, e, nella maggior parte della provincia romana. Totale 13.624. Gli italiani superavano di circa quattromila gli esteri.
A questo quadro dell’esercito, dirò così, di linea, sono da aggiungersi anche i seguenti Corpi, i quali, quantunque addetti a servizi speciali, avrebbero concorso (e concorsero difatti in più incontri) all’azione militare attività:
a) Guardia Nobile di Sua Santità, tutta formata di gentiluomini dello Stato Pontificio; in circa 70 uomini, comandati dai due Principi romani, un Barberini ed un Altieri.
b) La Guardia Palatina d’onore, circa 500 uomini, reclutata in tutte le classi della borghesia romana e tra i proprietari, i negozianti e capi d’arte.
c) I Volontari Pontifici di riserva, tutti italiani, anzi quasi tutti romani; circa 400 uomini tra cui molti patrizi, e poi negozianti, impiegati e professionisti. Era un battaglione formato da 4 compagnie, comandato dal capitano Fischietti del 1. linea. I quattro capitani erano i principi di Sarzina e Lancellotti, il Duca Salviati e il Marchese Giovanni Naro Patrizi Montoro, Vessillifero ereditario (tenente generale) di Santa Chiesa.
d) La Guardia Svizzera (120 uomini, circa).
e) Gl’Invalidi, con quartiere ad Anagni.
f) La compagnia di disciplina, che, ottenute dal comandante Papi le armi, si battè eroicamente insieme ai zuavi, gendarmi e finanzieri nel fiero attacco dato dal Cadorna a Civitacastellana.
La Guardia di polizia, la piccola marina, il corpo di finanza e quello degli ufficiali di amministrazione, composti tutti d’italiani. E questi quattro corpi presero attivissima parte alle campagne del 1867 e 1870, e gli ultimi due anche campagne e fatti d’armi del 1859 e 1860.
(Antonmaria Bonetti, Venticinque anni di Roma capitale d’Italia e i suoi precedenti, Libreria della Vera Roma, Roma 1895, parte II, pagg. 42-45).
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