2022 Comunicati  26 / 02 / 2022

1942 -2022: la morte del card. Boggiani

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza

1942 -2022: la morte del card. Boggiani

Dopo la morte di san Pio X (20/8/1914) nella Chiesa continuò la condanna del Modernismo ma diminuì sensibilmente il combattimento ai modernisti. Il card. Boggiani appartenne alla minoranza rimasta fedele alla linea tracciata da san Pio X.

 26 febbraio 1942 -2022: 80° anniversario della morte del card. Tommaso Pio Boggiani

 (…) Terminiamo la sezione “cardinalizia” con il card. Tommaso Pio Boggiani, che nacque il 19 gennaio 1863 a Bosco Marengo (Alessandria), il paese natale di san Pio V. Boggiani fu molto affezionato alla figura del suo illustre concittadino, di cui seguì le orme entrando nel convento domenicano di Bosco. I nomi dei santi patroni che scelse al momento di consacrarsi nell’Ordine dei frati predicatori, esprimono il suo ardente amore per l’ortodossia cattolica: san Tommaso d’Aquino, il grande teologo, e san Pio V, il grande inquisitore e Papa tridentino. Dopo aver seguito gli studi nei conventi domenicani di Chieri (Torino), e di Graz, nella Stiria, ricevette diversi incarichi: missionario a Costantinopoli, superiore dei domenicani a Ragusa, professore alla facoltà di Filosofia a Graz, parroco a S. Maria di Castello a Genova e poi professore al seminario diocesano della città ligure. San Pio X lo nominò Visitatore apostolico in ben ventitrè diocesi del Nord Italia, tra cui Milano, Bologna e Verona, col mandato di debellare i focolai di modernismo. Risultò particolarmente gravosa la visita inquisitoriale alle diocesi romagnole, dove si erano insinuati molti seguaci delle nuove dottrine. In quella circostanza l’azione di Boggiani fu in parte vanificata da un altro cardinale, Domenico Svampa (1851-1907), arcivescovo di Bologna e già vescovo di Forlì, che mostrò un’ostinata quanto insensata indulgenza per quei preti che avevano abbracciato le idee moderniste. Nel 1908 padre Boggiani fu eletto da san Pio X vescovo di Adria (dove fu accolto a sassate) e chiamato poi alla S. C. Concistoriale. Benedetto XV lo creò cardinale il 4 dicembre 1916. Nel 1919 fu promosso arcivescovo di Genova, ma il card. Boggiani darà le dimissioni due anni dopo la nomina, a causa di un forte contrasto con i vertici del Partito Popolare, che si dimostrarono così non solo aconfessionali ma anche anticlericali. Il partito di don Sturzo non perdonò a Boggiani la lettera pastorale del 1920, L’azione Cattolica e il Partito Popolare Italiano, nella quale il cardinale denunciò gli errori e le omissioni riscontrate nel programma del PPI, proibì ai fedeli di prendere parte attiva alla vita del partito e vietò alle associazioni cattoliche di concedere locali per le riunioni. I cattolici integrali non mancarono di sostenere il card. Boggiani: mons. Benigni pubblicò un dossier sulla dirigenza genovese del partito di don Sturzo e don de Töth, nel 50° anniversario della professione religiosa di frà Tommaso Pio, scrisse, in riferimento al burrascoso biennio ligure, che “pochi vescovi lasciarono in si breve tempo mole più grande di documenti di sapienza e esperienza” (Fede e Ragione del 22-29/9/1929). Nel 1927 Pio XI lo scelse come legato papale al Congresso eucaristico di Bologna e nel 1935 lo nominò Cancelliere di S. Romana Chiesa, carica che mantenne fino alla morte, che sopraggiunse a Roma il 26 febbraio 1942. Il suo corpo riposa nella chiesa parrocchiale di Bosco Marengo, cittadina dove il Boggiani volle edificare un monumento in onore di san Pio V, inaugurato nel 1936. (…)

Sodalitium n. 61, numero speciale per il centenario della “Pascendi”, pagg.24-25.

https://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/61.pdf