Don Bosco e don Orione : la prima statua di Maria Ausiliatrice
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 43/24 del 3 maggio 2024, Sant’Alessandro
Don Bosco e don Orione : la prima statua di Maria Ausiliatrice
Don Luigi Orione scrisse: “Don Bosco, avendo fatto costruire un bellissimo Santuario, aveva bisogno di una statua della Madonna venerata sotto il titolo: Auxilium Christianorum. In quel tempo viveva al mio paese un Canonico che predicava molto con l’esempio e con il fare statue. A questo Canonico don Bosco si rivolse per avere la statua di Maria Ausiliatrice”.
C’è un’immagine di Maria Ausiliatrice che è stata venerata da due santi: san Giovanni Bosco e don Luigi Orione. La prima statua dell’Ausiliatrice che don Bosco aveva a Valdocco appartiene ora alla famiglia di don Orione. Questa immagine lascia la sua impronta di tenerezza e maternità sia nella famiglia salesiana sia in quella orionina.
L’immagine di Maria Ausiliatrice di don Bosco, poi ceduta alla famiglia di don Orione, detiene il privilegio di essere l’icona più antica tra tutte quelle venerate in Spagna con questo titolo. Questa statua è l’opera più riuscita dello scultore don Michele Filippo Cattaneo (1815-1886) e la storia che racconta evoca un capitolo memorabile del rapporto fraterno che esiste tra la famiglia orionina e quella salesiana, un’amicizia nata negli ultimi decenni dell’Ottocento, in coincidenza con il periodo in cui Luigi Orione era allievo salesiano all’oratorio di Valdocco (Torino).
Don Michele Filippo Cattaneo nato nel paese piemontese di Pontecurone il 30 aprile 1815 e ordinato sacerdote nel 1840, apparteneva a una nobile famiglia pontecuronese. Buono e generoso, donò tutti i suoi beni, sia in vita per aiutare i più disagiati, sia dopo la sua morte donando per disposizione testamentaria i suoi ultimi averi da distribuire tra i più poveri della località.
Fu sempre don Michele a stimolare la vocazione di un bambino che lo accompagnava abitualmente nell’esercizio del suo apostolato. Questo bambino, di nome Luigino, nato il 23 giugno 1872, trasse dal canonico un primo esempio di carità nonché un modello che avrebbe poi sviluppato e personalizzato nella Piccola Opera della Divina Provvidenza, congregazione che fondò nel 1903 e che lo avrebbe portato nel 2004 a meritare la gloria degli altari con il nome di san Luigi Orione.
Il canonico Cattaneo aveva una vena artistica particolarmente interessante. Dopo essersi dilettato nella pittura, nella ceramica e nella scultura, si dedicò soprattutto alla modellazione di opere sacre, alcune delle quali destinate ad ornare cappelle prive di immagini di culto. Tra queste la statua per la chiesa di don Bosco.
Il viaggio miracoloso
Finita la statua, don Michele, raggiunto Valdocco in treno, consegnò personalmente a don Bosco la statua, ‘miracolosamente’ giunta a destinazione, in una cassa trasportata su un carro, dopo un viaggio a dir poco avventuroso.
Infatti l’esperto carrettiere, giunto ad un torrente in piena, il cui ponte era crollato, credette di poter passare a guado, ma il carro affondò nella sabbia del greto. Allora il sacrestano e il carrettiere invocarono la Madonna Ausiliatrice e si sentirono subito come sollevare, per cui arrivarono in breve sull’altra sponda.
Don Orione raccontò molte volte questo episodio, così come ripeté: “Io non avrei mai pensato che sarei andato a vederla quella Statua, ma andai proprio a Valdocco da don Bosco, dove c’era quella statua famosa”. Infatti, entrò in collegio nel 1886. Nei suoi tre anni di permanenza nell’Istituto salesiano, Luigi Orione visse “all’ombra di Maria Ausiliatrice”. E «Quando si avvicinavano gli esami, io andavo davanti a quella statua e facevo questa preghiera: Cara Madonna, anche tu sei del mio paese, mi conosci… perciò devi concedermi questa grazia della promozione, devi aiutarmi…».
Conduceva spesso i suoi compagni più cari e i suoi compaesani a visitare la “sua Madonna” e fu sempre davanti alla statua scolpita dal suo canonico che il 29 gennaio 1888, con altri cinque compagni, offrì la sua vita, per ottenere che il Signore prolungasse quella tanto preziosa di don Bosco. Alla “sua Madonna” Luigi Orione apriva tutto il suo cuore.
Una statua in cammino
La statua, che inizialmente era di colore bianco e azzurro, in seguito fu fatta indorare da don Bosco. Era normalmente posta in una nicchia della Basilica e veniva portata in processione dai giovani dell’Oratorio di Valdocco nell’annuale festività del 24 maggio. Successivamente fu collocata sull’altare di sant’Anna, dove si trovava ancora esposta nel 1912. Fu quindi sostituita e collocata nel Salone dei ricordi delle camerette di don Bosco.
Il 24 maggio 1964, festa di Maria Ausiliatrice, il sacerdote orionino don Lorenzo Nicola, di 52 anni, dalla parrocchia delle Vallette a Torino, scrisse a don Renato Ziggiotti, rettore maggiore dei Salesiani di don Bosco, una bellissima lettera. Dopo avergli ricordato quello che don Orione aveva più volte raccontato di quella famosa statua, ormai da tutti conosciuta come la “Madonna di don Bosco e don Orione”, afferma che in occasione del 25° anniversario della morte del padre fondatore, nel 1965, sarà inaugurato a Fromista (Palencia) in Spagna un nuovo seminario per 200 allievi, dedicato a don Orione. Esprime il desiderio degli orionini che nella cappella di quel seminario possa essere venerata la Maria Ausiliatrice del Cattaneo “affinché le centinaia e centinaia di giovani che passeranno in quella casa di formazione, possano vivere lo stesso calore di devozione mariana che il nostro Padre visse in quegli anni benedetti 1886-1889 a Valdocco”.
Fonte: https://bollettinosalesiano.it/rubriche/la-prima-statua-di-maria-ausiliatrice/